In pensione a 64 anni, non per tutti però. C’è chi infatti dovrà aspettare ben 71 anni prima di poter dire addio al lavoro e godersi la pensione. È importante sottolineare che il sistema previdenziale italiano è composto da diverse formule, alcune delle quali permettono di anticipare l’uscita dal lavoro, mentre altre prevedono delle eccezioni a cui possono accedere solo alcune categorie di lavoratori per andare in pensione prima dei 67 anni e senza aver maturato 41 anni di contributi. Vediamo insieme chi va in pensione a 64 anni e perché rischia di dover aspettare fino a 71 anni chi non rientra in queste categorie.

Pensione: 64 anni o 71 anni?

 La complessità del sistema previdenziale aumenta con le regole specifiche che limitano l’accesso alla pensione di vecchiaia anticipata contributiva.

Attualmente, possono andare in pensione a 64 anni con almeno 20 anni di contributi, a condizione che vengano rispettati altri requisiti che non riguardano solo il requisito contributivo. Vediamo nel dettaglio i requisiti, i limiti e i vincoli della pensione di vecchiaia anticipata contributiva.

Pensione anticipata contributiva

Si tratta di una misura riservata a coloro che hanno iniziato a maturare una contribuzione dal 1996 o che hanno optato per il computo presso la gestione Separata.

La legge di Bilancio ha istituito nuovi criteri per l’accesso a una tale misura; pertanto, possono accedere alla pensione anticipata contributiva a 64 anni con 20 anni di versamenti contributivi, a condizione che venga rispettato l‘importo soglia minimo previsto per la liquidazione dell’assegno.

Per accedere a questa pensione anticipata, è necessario:

  • almeno 20 anni di contributi versati dopo il 1995;
  • un assegno pensionistico pari a 3 volte l’assegno sociale (1.603,23 euro), che scende a:
    • 2,8 volte l’assegno sociale solo per le donne con un figlio;
    • 2,6 volte l’assegno sociale per le donne con 2 o più figli (1.389,47 euro).

 Nella legge 30 dicembre 2023, n. 213 è stata istituita una finestra mobile di 3 mesi, nonché un importo soglia massimo da non superare per l’erogazione della pensione contributiva che corrisponde a 5 volte l’assegno sociale, ovvero circa 2.993,05 euro (2024), fino al compimento dei 67 anni di età previsti per la pensione di vecchiaia ordinaria (articolo 24, comma 6, D.L. n. 201/2011).

Chi può richiedere il computo presso la gestione Sperata per l’uscita a 64 anni?

 In generale, l’INPS riconosce la pensione anticipata contributiva esclusivamente ai lavoratori che non hanno maturato un’anzianità contributiva al 31 dicembre 1995. Per cui, la misura riguarda coloro che sono soggetti al calcolo del trattamento interamente con il sistema contributivo.

Come riportato da ipsoa.it, nell’ipotesi in cui il lavoratore abbia maturato una contribuzione al 31 dicembre 1995, può richiedere l’accesso alla pensione anticipata attraverso il computo presso la gestione Separata.

L’Istituto applica il trasferimento del montante contributivo presso tale gestione al fine di permettere l’applicazione del sistema di calcolo contributivo.

Per accedere a questa pensione anticipata contributiva, è necessario:

  • avere almeno 15 anni di versamenti, di cui almeno 5 accreditati dal 1° gennaio 1996 in poi;
  • avere un numero inferiore a 18 anni di contribuzione, ma almeno un contributo registrato al 31 dicembre 1995;
  • avere versato almeno un mese di contribuzione presso la gestione Separata.

La Pensione di vecchiaia a 71 anni con il sistema contributivo

Per i lavoratori che vantano un’anzianità contributiva dal 1° gennaio 1996, possono accedere a diversi trattamenti con il sistema retributivo o misto, a condizione che vengano soddisfatti i requisiti anagrafici e contributivi previsti per l’accesso alla misura per cui si presenta la richiesta. Tuttavia, esiste una particolare condizione che riguarda il diritto alla pensione di vecchiaia.

Infatti, per questi lavoratori non è possibile ottenere la pensione a 67 anni con 20 anni di contributi, ma devono soddisfare la condizione legata all‘importo soglia minimo per l’accesso alla pensione di vecchiaia, che è pari all’importo dell’assegno sociale (per il 2024, è pari a 534,41 euro).

In caso contrario, l’accesso al trattamento si sposta a 71 anni di età con non meno di 5 anni di contribuzione “effettiva”.