Il destino della plastic e della sugar tax sembra essere davvero avverso in quanto è stata disposta una nuova proroga. Le due tasse introdotte dalla Legge di Bilancio del 2020 faticano a partire e con il Decreto legge n. 39/2024 arriva l’ennesima proroga.

Definite tasse etiche, puntano a disincentivare alcune abitudini di consumo e produzioni poco salutari e dannose per salute e l’ambiente.

La nuova proroga fa slittare l’avvio della sugar tax all’anno prossimo e la plastic tax alla metà del 2026.

Arriva una nuova proroga per l’avvio della plastic e sugar tax

La legge di conversione del Decreto legge n. 39/2024, approvata in Senato, dispone una nuova proroga della plastic e della sugar tax. Si tratta del settimo rinvio.

Due tasse che faticano a partire dalla loro introduzione nella Legge di Bilancio del 2020. La decorrenza, dopo i continui rinvii, era prevista a partire dal mese di luglio 2024. Ma anche questa volta le due tasse sono destinate a rimanere in panchina. Il calendario di avvio è stato nuovamente spostato in avanti.

Per la plastic tax la proroga è molto più lunga e sposta la decorrenza al 1° luglio 2026, rispetto al 1° luglio 2024 previsto dalla Legge di Bilancio 2024, articolo 1, comma 44, lettera a).

Dobbiamo anche far presente che si tratta di un rinvio causato da motivazioni tecniche. Infatti, non risultano emanati i provvedimenti demandati all’Agenzia delle Dogane e all’Agenzia delle Entrate necessari per definire le modalità attuative dell’imposta.

Sugar tax prorogata al 1° luglio 2025

Stesso destino, anche se più breve, è quello capitato alla sugar tax. L’avvio della tassa è slittato al 1° luglio 2025.

Il Governo, infatti, è anche intervenuto in sede di conversione del Decreto legge n. 39/2024 per il rinvio dell’imposta sul consumo di bevande edulcorate, pari a:

  • 10 euro per ettolitro per i prodotti finiti;
  • 0,25 euro per chilogrammo nel caso di prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione.

Ma anche le stesse regole operative previste dalla Legge di Bilancio 2020 sono state modificate dalla Manovra di Bilancio dell’anno successivo, prevedendo un’estensione della platea dei soggetti obbligati al versamento.

Le proroghe intervenute sono anche lo specchio delle difficoltà operative nello strutturare i criteri alla base delle nuove imposte.

Cosa sono la plastic tax e la sugar tax

Come abbiamo già detto, le tasse sono state introdotte dalla Legge di Bilancio del 2020. La plastic tax è l’imposta sul consumo dei manufatti in plastica con singolo impiego e la sugar tax è l’imposta sul consumo di bevande analcoliche edulcorate.

Le due tasse sono state pensate per colpire l’utilizzo delle plastiche inquinanti e il consumo poco salutare delle bevande zuccherate. Due tasse che, già da principio, si erano rivelate molto difficili da applicare e avevano già acceso le contestazioni delle imprese dei due settori colpiti.

Scendendo più nel dettaglio, la plastic tax si applica su pellicole, fogli, pellicole, bottiglie, buste, vaschette alimentari, per alimenti, contenitori in tetrapak, imballaggi in polistirolo espanso, pluriball e su tante altre tipologie di plastiche monouso.

Invece, la sugar tax riguarda le bevande zuccherate che impattano sulla salute pubblica, e con la sua previsione se ne vuole ridurre il consumo.

A quanto ammontano? Nel caso della plastic tax si tratta di un valore fisso di 0,45 euro che produttori, importatori e consumatori dovrebbero pagare per ogni chilo di prodotti in plastica, venduti o acquistati.

La sugar tax, invece, come abbiamo già detto, colpisce il consumo di bevande analcoliche edulcorate nella misura di 10 euro per ettolitro nel caso di prodotti finiti e 0,25 euro per kg nel caso di prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione.

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