L’Autorité des Marchés Financiers (AMF) ha ricordato agli investitori francesi che l’exchange di criptovalute Bybit è nella sua lista nera. L’autorità preposta alla sorveglianza dei mercati finanziari transalpini ha immesso l’azienda nella sua black list il 20 maggio del 2022, senza mai rimuovere l’azienda dalla scomoda posizione.
Nell’avviso emanato al proposito, l’AMF ha sottolineato che Bybit opera in Francia senza mai essere stata registrata, quindi in maniera assolutamente illegale. All’avviso ha poi accluso un consiglio, per i trader francesi: prendere ogni possibile precauzione a protezione dei propri investimenti. Con un corollario implicito: non farlo potrebbe aprire la strada ad un disastro finanziario.
AMF: Bybit è illegale, in Francia
La dichiarazione dell’ente chiamato a sovrintendere i mercati finanziari transalpini e garantirne il corretto funzionamento ha rinnovato il suo appello agli investitori operanti all’interno dei confini nazionali: attenzione a Bybit. Lo scambio crypto, infatti, non possiede una regolare licenza per offrire i suoi prodotti in Francia.
A questo avviso, emanato il passato 16 maggio, ha poi fatto seguire un avvertimento: l’ente si riserva di dare vita ad azioni legali contro l’azienda. Il tutto sulla base del Codice Monetario e Finanziario che regola i mercati transalpini. Ne consegue che presto potrebbe oscurare il sito web di Bybit.
Occorre ricordare che chiunque intenda offrire servizi finanziari agli investitori francesi, deve prima passare per una registrazione obbligatoria, quella riservata ai fornitori di servizi di asset digitali (DASP). Si tratta del logico corollario alla necessità di contrastare evasione fiscale e riciclaggio di denaro proveniente da attività illegali.
I servizi che non si sottopongono a quest’obbligo, sono pericolosi, per un semplice motivo: non sono obbligati a rispettare le norme emanate a livello comunitario. Norme le quali, per inciso, stendono un velo protettivo intorno agli investimenti, prevedendo anche rimborsi, almeno sino ad una determinata soglia. Chi si rivolge a servizi non registrati, non gode di questa protezione. Il rischio di perdere tutti i propri soldi è quindi elevatissimo.
L’avvertimento di AMF è molto chiaro
Basta in effetti leggere l’avviso di AMF su Bybit, per capire i pericoli cui i clienti francesi vanno incontro. L’autorità scrive infatti al proposito: “A questo proposito, l’AMF sta esortando gli investitori privati francesi che hanno investito su questa piattaforma a prendere tutte le misure necessarie per evitare di non poter accedere ai propri beni (asset digitali o derivati degli stessi). Tutti gli investitori devono predisporre delle misure per l’eventualità che la piattaforma cessi improvvisamente di fornire servizi al pubblico residente in Francia.”
L’AMF non è l’unica autorità di sorveglianza che si sta occupando di Bybit. Anche quella di Hong Kong, la Securities and Futures Commission (SFC), infatti, sta monitorando la situazione relativa all’exchange. Tanto da consigliare agli investitori un approccio molto cauto, ove intendano utilizzarlo. Anche su quella piazza, infatti, Bybit opera in assenza di permessi. E, come nel caso francese, la SFC minaccia azioni legali contro l’azienda nel caso in cui essa continuasse a operare in una situazione di aperta illegalità.
Si tratta, quindi, di una situazione gravida di pericoli per gli investitori. Occorre ancora una volta sottolineare che investire i propri soldi in una piattaforma non autorizzata espone a rischi eccessivi. Nel caso di un default, infatti, gli asset detenuti al suo interno non godono di alcun genere di protezione. Protezione che è invece garantita dagli operatori che rilasciano servizi finanziari dopo aver ottenuto un permesso per poterlo fare.
La questione della protezione a favore degli investitori, è stata di recente affrontata a livello comunitario. È stato in particolare il Markets in Crypto Assets (MiCA) a indicare gli obblighi cui devono sottoporsi i fornitori di servizi del settore. Un regolamento che si propone non solo di combattere le attività di carattere criminale, ma anche di garantire un terreno sicuro agli investitori.