Guerra a Gaza, attesa per l’ultimatum del ministro Gantz a Netanyahu. Parenti degli ostaggi di Hamas lanciano appello per rilascio immediato dei vivi
Giorno 225 della guerra a Gaza: dopo il ritrovamento dei corpi di tre ostaggi, come dichiarato dall’IDF, si torna a parlare delle trattive per il rilascio dei prigionieri israeliani ancora nelle mani di Hamas dal 7 ottobre. “Sono state sospese” ha annunciato la tv israeliana. Intanto stanno risuonando a più riprese le sirene di allarme nel nord dello Stato ebraico.
Il conflitto continua a far registrare vittime. Mentre il bilancio a Gaza è salito a oltre 35mila morti, nelle scorse ore un terrorista palestinese è stato ucciso a Jenin, in Cisgiordania, da un raid aereo israeliano. Tutti gli aggiornamenti sul conflitto in Medio Oriente di oggi, sabato 18 maggio 2024.
Rafah, almeno 3 civili morti in raid aereo israeliano
Almeno tre civili palestinesi sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano su una palazzina residenziale nel centro di Rafah. La notizia è stata riportata dall’agenzia palestinese Wafa, che cita fonti locali. Almeno tre corpi sono stati estratti dalle macerie dell’edificio bombardato da aerei israeliani.
Lanciato razzo verso Ashkelon
Un razzo è stato lanciato poco fa dal centro della Striscia di Gaza verso la città costiera meridionale di Ashkelon. Secondo i militari, il razzo è caduto in mare vicino ad Ashkelon, senza provocare danni o feriti. Le sirene avevano suonato in città
Tel Aviv, arrestato un uomo durante le proteste antigovernative
La polizia afferma di aver arrestato un uomo per disturbo dell’ordine durante le proteste antigovernative a Tel Aviv. Dopo che i manifestanti si sono rifiutati di disperdersi, la polizia ha dichiarato la protesta illegale e ha iniziato a utilizzare metodi di dispersione della folla.
Netanyahu: “Invece di ultimatum a Hamas, Gantz lo fa a me”
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha risposto al ministro Benny Gantz, che aveva minacciato di lasciare il governo nel caso in cui non venisse definito un piano su Gaza entro l’8 giugno.
Mentre i nostri eroici combattenti combattono per distruggere i battaglioni di Hamas a Rafah, Gantz sceglie di lanciare un ultimatum al Primo Ministro invece di lanciarne uno a Hamas.
Gerusalemme, centinaia di manifestanti chedono la fine del conflitto
Manifestazioni contro la guerra oggi a Gerusalemme. I dimostranti, che si contano a centinaia, hanno iniziato a marciare, cantando: “Non ci fermeremo finché non saranno tutti a casa“. I manifestanti si stanno dirigendo verso Piazza Parigi, nella prima di due manifestazioni che si terranno oggi nella città israeliana.
Gantz: “Piano su Gaza entro l’8 giugno o lasciamo governo”
Il ministro del Gabinetto di guerra israeliano, Beny Gantz, ha parlato del conflitto in Medio Oriente lanciando un ultimatum al premier Benyamin Netanyahu.
Il gabinetto di guerra deve predisporre un piano d’azione sulla guerra entro l’8 giugno. Devi scegliere, se non sceglierai usciremo dal governo.
Rafah, 800mila palestinesi costretti a fuggire per i raid israeliani
L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente (UNRWA) ha ribadito ancora una volta l’emergenza nella città di Rafah. A causa dei ripetuti bombardamenti molte persone hanno lasciato il centro palestinese.
Ottocentomila palestinesi sono stati costretti a fuggire da Rafah dall’inizio dell’operazione militare di Israele. Quasi la metà della popolazione di Rafah, ovvero 800.000 persone, è per strada, costretta a fuggire da quando le forze israeliane hanno iniziato l’operazione militare nell’area il 6 maggio.
Pedro Sanchez: “Annuncerò alle Corti Generali mercoledì prossimo il riconoscimento dello Stato Palestinese”
Il capo del governo spagnolo, Pedro Sanchez ha assicurato il riconoscimento dello Stato palestinese da parte del Consiglio dei ministri. Ha assicurato:
“Lo annuncerò alle Corti Generali mercoledì prossimo”.
Ancora sirene nel nord di Israele: minacce di droni in Alta Galilea
Sirene di allarme per possibili attacchi di droni risuonano ancora nelle comunità dell’Alta Galilea in Israele.
Le sirene stanno suonando a Kiryat Shmona, Kfar Yuval, Misgav Am, Ma’ayan Baruch, Manara, Metula, Kfar Giladi, Beit Hillel, Tel Hai e Margaliot.
Parenti degli ostaggi di Hamas chiedono un accordo per il rilascio
Alcuni parenti degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza hanno rilasciato una dichiarazione, chiedendo un accordo immediato per il rilascio dei vivi, dopo che i corpi di tre prigionieri sono stati riportati ieri da Gaza dai soldati.
“Stiamo dicendo al gabinetto di guerra: dobbiamo salvare immediatamente tutti gli ostaggi che sono ancora vivi, riportare i morti per essere sepolti in Israele. Il modo per farlo è un accordo”
ha dichiarato Yehudit Cohen, padre di Nimrod, in ostaggio a Gaza.
“Il sangue dei rapiti è sulle mani di Netanyahu e di coloro che collaborano con lui”
ha concluso.
Idf, a Rafah distrutti 100 siti di Hamas e trovati 10 tunnel
Novità sull’operazione militare a Rafah: l’Idf ha reso annunciato che i militari hanno ucciso più di cinquanta miliziani di Hamas.
Sono inoltre stati distrutti circa cento siti nell’area appartenenti al gruppo sciita, compresi alcune postazioni per il lancio di razzi. Le truppe di Netanyahu hanno individuato più di 10 tunnel nei sotterranei di Rafah.
Centri sociali impediscono incontro Bernini-militanti FI Pisa
Giovani dei collettivi universitari e dei centri sociali, mentre avevano in mano le bandiere della Palestina, hanno contestato questo pomeriggio il ministro dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini.
La ministra si trova a Pisa per un appuntamento nell’agenda della campagna elettorale, in vista delle prossime elezioni europee.
I ragazzi si sono diretti verso il bar del centro storico di Pisa dove era attesa la ministra Bernini e hanno impedito ai militanti di Forza Italia di incontrarla
Il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid ha chiesto le dimissioni del ministro Gantz
Il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid ha chiesto le dimissioni del ministro del Gabinetto di Guerra Benny Gantz.
“Deve annunciare che non può più dare una mano all’abbandono degli ostaggi, all’abbandono del Nord e allo schiacciamento dell’economia e della classe media. Deve dire che non aiuterà più Netanyahu a rimanere al potere e che lascerà immediatamente il governo e chiederà subito le elezioni”.
Idf: 10 razzi sparati dal nord di Gaza verso Israele
L’esercito israeliano ha annunciato che circa dieci razzi sono stati lanciati dal nord della Striscia di Gaza verso l’area di Ashkelon, in Israele.
Idf ha intercettato cinque razzi; i restanti sono passati e hanno colpito diverse aree. Al momento non ci sono aggiornamenti su feriti o danni.
Raid israeliano nel campo profughi di Jabalya
Quindici persone sono morte oggi in un raid di Israele, mentre altre trenta sarebbero rimaste ferite nel campo profughi di Jabalya, a nord della Striscia di Gaza. Si tratterebbe di un violento bombardamento messo in atto dall’IDF. La maggior parte dei feriti è stata trasferita all’ospedale Kamal Adwan. La situazione, secondo quanto riferiscono i media locali, è catastrofica.
La notizia è stata riportata dall’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa.
Gantz stasera darà un ultimatum al premier Netanyahu
Il ministro del Gabinetto di guerra israeliano, Benny Gantz, secondo quanto riportato dal sito di informazione Axios, parlerà stasera alle 20.30 (le 19.30 in Italia) in una conferenza stampa. L’evento si terrà al Kfar Maccabiah Hotel a Ramat Gan.
Il sito Axios riferisce che:
“Gantz darà un ultimatum al premier Netanyahu sulla strategia della guerra”.
Secondo Haaretz: “I negoziati per la tregua sono in un vicolo cieco”
Secondo una fonte straniera vicina ai responsabili per i negoziati tra Israele e Hamas – in base a quanto riportato da Haaretz – le trattative per un cessate il fuoco sono “attualmente in un vicolo cieco e non ci sono progressi”. La speranza è che ci siano dei cambiamenti nei prossimi giorni.
Libano, colpita auto vicino a confine Siria
Una macchina è stata colpita in Libano, nella cittadina di Masnaa, vicino al confine con la Siria. La notizia è stata riportata dai media locali. Si ipotizza un attacco da parte dell’esercito israeliano. Al momento non si sa se ci siano state delle vittime.
Unrwa: “Almeno 650mila persone fuggite da Rafah”
Almeno 650.000 persone sarebbero andate via da da Rafah, al confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto. L’esodo è legato dell’intensificarsi geli attacchi da parte delle truppe di Israele contro la città. Lo riferisce Louise Wateridge, addetta stampa dell’Unrwa.
“Rifugi improvvisati si affollano lungo la spiaggia e fino alla costa, mentre le famiglie disperate cercano di trovare spazio per sopravvivere”.
Libano, colpiti punti Hezbollah a sud
Aerei israeliani hanno colpito un lanciatore di razzi ed edifici strategici di Hezbollah nel sud del Libano. Con esattezza le esplosioni hanno raggiunto le città di Kounine e Khiam.
Parenti vittime Israele-Palestina abbracciano il Papa
Un applauso caloroso di tutta l’Arena di Verona e l’abbraccio con Papa Francesco, sul palco, mentre c’era il discorso di pace pronunciato dai due familiari delle vittime del conflitto dalla parte israeliana e da quella Palestinese.
“Credo non ci sia bisogno di dire niente”
ha detto il Papa.
Ministero della Sanità di Hamas: “I morti a Gaza sono 35.386”
Il bilancio dei morti a Gaza è pari a 35.386 vittime, di cui solo 83 sarebbero morte nelle ultime 24 ore. I dati sono stati diffusi dal ministero della Sanità di Hamas. I feriti invece, sono circa 79.366.
Iran: “L’Occidente non esita a violare il diritto internazionale”
Il portavoce del governo iraniano, Ali Bahadori Jahromi, a proposito del coinvolgimento dell’Occidente nel conflitto a Gaza ha dichiarato:
“Gli Stati Uniti e i Paesi occidentali non esitano a violare il diritto internazionale. Il comportamento arbitrario degli Stati occidentali ha rallentato il progresso del diritto internazionale e la sua influenza”.
Aumentano le vittime a Jabalia dopo che la zona di evacuazione è stata “presa di mira”
Nelle ultime ore sono arrivate notizie devastanti dal campo profughi di Jabalia.
L’esercito israeliano ha preso di mira un centro di evacuazione dove si stavano rifugiando le famiglie sfollate.
L’esercito israeliano si è ritirato dall’area, ma non appena le persone sono uscite dal centro di evacuazione sono state prese di mira da un attacco aereo. Quindici persone sarebbero state uccise al cancello, mentre altre sarebbero rimaste ferite.
Non c’è nessun posto dove portarli. Il centro sanitario più vicino è a Tall az-Zaatar, ma per arrivarci bisogna attraversare zone controllate dall’esercito israeliano e disporre di veicoli blindati e carri armati.
Austria riprende finanziamenti all’Unrwa
L’Austria ha annunciato che ripristinerà i finanziamenti all’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, dopo averli sospesi in seguito alle accuse contro il personale di coinvolgimento negli attacchi di Hamas del 7 ottobre. “Dopo aver analizzato nel dettaglio il piano d’azione” presentato dall’Unrwa “per migliorare il funzionamento dell’organizzazione”, Vienna ha deciso di “liberare i fondi”, si legge in un comunicato del ministero degli Esteri.
Per il 2024 sono stati stanziati fondi per un totale di 3,4 milioni di euro e il primo pagamento dovrebbe essere effettuato in estate. “Una parte dei fondi austriaci verrà utilizzata in futuro per migliorare i meccanismi di controllo interno dell’Unrwa”.
L’Austria ha affermato che “monitorerà da vicino” l’attuazione del piano d’azione con altri partner internazionali, sottolineando che “molta fiducia è stata sprecata”.
Tajani, lavoriamo per dialogo pacifico tra i due Stati
“Lavoriamo per rilanciare il dialogo politico e arrivare a due Stati che convivano in pace e sicurezza. Lo ribadirò al ministro palestinese Mustafa quando lo incontrerò nei prossimi giorni a Roma”. È un passaggio del videomessaggio inviato dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al forum ‘Verso Sud’, organizzato a Sorrento da ‘The European House Ambrosetti’.
Il vicepremier ricorda come il quadro internazionale sia complesso e si sofferma poi sulla guerra in Medio Oriente e sulle tensione nel Mar Rosso. “L’Italia – argomenta – è impegnata a fare del nostro G7 uno strumento di pace, stabilità e crescita. A Gaza sosteniamo il cessate il fuoco per la liberazione degli ostaggi israeliani e l’accesso degli aiuti umanitari nella Striscia. Per questo stiamo lavorando con ‘Food for Gaza’, che sta facendo da punto di raccolta delle migliori forze del sistema Italia”.
Il Governo e il ministero degli Esteri “seguono con attenzione le tensioni nel Mar Rosso – spiega Tajani – che mettono in pericolo la libertà di navigazione. La crescita del nostro tessuto produttivo è legata agli scambi commerciali via mare. Nel Mar Rosso transita il 40% dell’import-export italiano, ecco perché ho voluto riunire al ministero un tavolo sul Mar Rosso con imprese e associazioni di categoria”.
Tajani evidenzia, inoltre, come sia stato il governo italiano a “dare l’impulso politico alla missione marittima europea ‘Aspides’, di cui l’Italia ha il comando tattico. I risultati sono incoraggianti, visto che nei primi due mesi – fa notare – oltre 100 navi sono state assistite”.
Fonte, negoziati Israele-Hamas sono in un vicolo cieco
I negoziati tra Israele e Hamas per raggiungere un accordo di cessate il fuoco a Gaza e la liberazione di ostaggi “sono attualmente in un vicolo cieco e non ci sono progressi”. Lo ha riferito una fonte straniera ad Haaretz, esprimendo la speranza che la situazione possa cambiare nei prossimi giorni.
Come ha svelato Barak Ravid, mercoledì Brett McGurk, consigliere per il Medio Oriente del presidente americano Joe Biden, ha visitato Doha e ha discusso con il primo ministro del Qatar come uscire dallo stallo.
Come ha riferito il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan agli ambasciatori stranieri, gli Usa sono convinti che il leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, si sia ritirato dai colloqui la settimana scorsa nella speranza di aumentare la pressione su Israele per porre fine alla guerra.
Tredici feriti sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale di Jabalia
Tredici persone ferite dagli attacchi israeliani al campo profughi di Jabalia sono state portate al vicino ospedale di al-Awda.
Le forze israeliane hanno condotto intensi attacchi aerei e hanno continuato con le operazioni di terra nel campo di Jabalia, dove molti residenti rimangono intrappolati.
Almeno 20 palestinesi arrestati nei raid israeliani nella Cisgiordania occupata
Almeno 20 palestinesi sono stati arrestati durante i raid israeliani prima dell’alba nella Cisgiordania occupata.
Molti dei detenuti erano lavoratori provenienti da Gaza che risiedevano nel villaggio palestinese di Barta’a, a ovest di Jenin, e vicino alla barriera di separazione.
Verso l’alba, le forze israeliane hanno fatto irruzione nel campo profughi di Balata, a est di Nablus. I residenti hanno detto che le forze israeliane sono state viste mappare le strade e filmare diverse aree del campo.
Altri raid hanno preso di mira i villaggi di Qusra e Burqa vicino a Nablus, nonché Qalqilya e la città di Beit Ummar a nord di Hebron.
Il mese scorso sono stati effettuati più di 960 raid militari israeliani nella Cisgiordania occupata, con una media di 32 raid al giorno.
Dal 7 ottobre, più di 8.750 palestinesi sono stati detenuti mentre 502 persone, tra cui 124 bambini, sono stati uccisi in attacchi da parte delle forze e dei coloni israeliani in tutta la Cisgiordania occupata.
Una persona uccisa dal bombardamento sulla casa di Khan Younis
Le forze israeliane hanno bombardato una casa ad Abasan al-Kabira, ad est di Khan Younis, uccidendo almeno una persona.
L’area di Khan Younis è uno dei luoghi in cui i palestinesi in fuga da Rafah cercano rifugio, anche se ha continuato a subire attacchi israeliani.
L’esercito israeliano afferma di aver colpito 70 obiettivi nell’ultimo giorno
Nel suo ultimo aggiornamento sulla guerra, l’esercito israeliano afferma che le sue truppe stanno continuando le operazioni nel nord e nel sud di Gaza, e che i suoi aerei hanno colpito 70 obiettivi in tutta l’enclave nell’ultimo giorno.
Ha aggiunto che un attacco a Rafah ha ucciso una figura “significativa” della Jihad islamica che operava come capo della logistica per la brigata Rafah dell’organizzazione.
Secondo i militari, le truppe di terra israeliane hanno ucciso anche combattenti palestinesi in combattimento a Rafah orientale e a Jabalia.
L’operazione israeliana a Rafah, dove in precedenza aveva detto ai palestinesi di rifugiarsi, sta causando una catastrofe umanitaria, avvertono i gruppi umanitari, provocando finora lo sfollamento di oltre 630.000 persone e interrompendo gli aiuti vitali alla Striscia.
Il suo ritorno a Jabalia ha lasciato molti residenti intrappolati nelle zone di evacuazione senza aiuti, mentre nelle strade infuriano feroci battaglie.
Non si fermano gli attacchi israeliani a Jabalia e Rafah
L’esercito israeliano sta ancora operando in modo aggressivo nel nord di Gaza con attacchi aerei e attacchi su larga scala. Lo riporta Al Jazeera news.
Ciò include il campo profughi di Jabalia dove sono in corso gli attacchi.
Nella città di Rafah, l’esercito israeliano si sta spingendo più in profondità nelle parti centrali con attacchi notturni contro le case residenziali nel campo profughi di Barbara.
Questo è visto come un nuovo modo per espandere gli attacchi fino alla parte occidentale della città, provocando la fuga di più persone.
Petroliera colpita da un missile a sud-ovest dello Yemen
Una petroliera battente bandiera di Panama è stata attaccata nel Mar Rosso a circa 10 miglia nautiche a sud-ovest della città portuale yemenita di al-Makha (Mocha), riferisce la società di sicurezza britannica Ambrey.
Le prime indicazioni suggeriscono che la petroliera sia stata colpita da un missile.
Non è stata rivendicata alcuna responsabilità, ma da novembre il gruppo Houthi ha effettuato attacchi contro navi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden per protestare contro la guerra di Israele a Gaza.
90 camion umanitari caricati al molo temporaneo
Circa 90 camion pieni di aiuti umanitari sono stati caricati ieri al molo temporaneo sulla costa di Gaza City.
Quei camion si sono diretti verso i magazzini dell’UNRWA all’interno di Deir el-Balah. Verrà data priorità ai centri di evacuazione nel centro di Gaza, tra cui Deir el-Balah, Khan Younis, la zona di evacuazione di al-Mawasi e agli ospedali ancora operativi.
Raggiungere gli ospedali di Rafah richiederà un coordinamento ad alto livello, poiché l’esercito israeliano continua a martellare la città.
La consegna degli aiuti è stata percepita come un passo importante, capace di alleviare parte della sofferenza diffusa. Non deve però sostituirsi a tutti i valichi terrestri… che sono più attrezzati e più efficienti.
Novanta camion al giorno non sono affatto sufficienti per nutrire e rispondere ai bisogni dei palestinesi sfollati.
Le forze israeliane sparano ad un adolescente durante il raid nel campo di Balata
L’esercito israeliano ha sparato a un 17enne nel campo di Balata, a est di Nablus, nella Cisgiordania occupata, riferisce l’agenzia di stampa Wafa.
Le forze israeliane hanno preso d’assalto il campo con i bulldozer in mezzo a pesanti colpi di arma da fuoco.
Le forze israeliane hanno anche preso d’assalto il villaggio di Deir Abu Mashal, a ovest di Ramallah.
A Jenin ucciso comandante battaglione Jihad
Il terrorista ucciso a Jenin era il comandante del battaglione locale della Jihad Islamica. Lo ha comunicato l’Idf.
La vittima è Islam Khamayseh, un “terrorista di alto livello nel campo di Jenin”, responsabile anche di una serie di attacchi nella zona.
The bombing in Jenin was to assassinate Islam Khamayseh, one of the leaders of the Jenin battalion
— cheri⁷ 🔻 (@jinsjiddies) May 17, 2024
this video is very dear to me, the msaharati guys and people in the street were singing for him when they saw him during Ramadan🥺💔 pic.twitter.com/zLOQbAicMB
La Brigata Al-Quds ha confermato, in una nota, che Khamayseh è stato ucciso e altri 8 sono rimasti feriti nel raid.
Sirene nel nord di Israele, timore per attacchi droni
Sirene di allarme stanno risuonando a più riprese dalla mattina di oggi, 18 maggio, segnalando la possibile infiltrazione di droni tra la Galilea e il nord di Israele.
L’allerta è stata lanciata a Kiryat Shmona, Metualla e in diverse comunità circostanti.
TV israeliana: sospese le trattive per gli ostaggi
Le trattative per la liberazione degli ostaggi in mano ad Hamas sono state sospese.
Ad annunciarlo è l’emittente televisiva Kan 11. Secondo le fonti coinvolte nei colloqui, i mediatori di Egitto e Qatar hanno verificato come, in questa fase, sia impossibile raggiungere un accordo con Israele.
Le due parti, infatti, non riescono ad accordarsi sui prigionieri.
“Le fonti hanno indicato che le differenze sono molto ampie, soprattutto sul termine ‘fine della guerra’ e sulla richiesta di Israele di porre il veto sui nomi dei terroristi di cui Hamas potrebbe chiedere il rilascio”
ha riferito il canale televisivo.
After the discovery of 3 dead bodies of hostages, it seems Hamas probably has no or very few living hostages left to leverage in a deal.
— Imtiaz Mahmood (@ImtiazMadmood) May 17, 2024
Hamas will string Israel along as much as possible though. Hamas doesn't want a deal, they want Israel refusal. Its all about PR. Just look at… pic.twitter.com/szSnYFAhhS
Solo il 32% degli israeliani approva Netanyahu
A oltre sette mesi dall’inizio della guerra con Hamas a Gaza, un sondaggio di Channel 12, affidato a Midgam/Mano Geva in collaborazione con iPanel, sottolinea come l’indice di gradimento nei confronti di Netanyahu sia appena del 32%. Tra gli elettori del Likud, il partito della destra nazionalista, la cifra sale al 35%. Lo riferisce The Times of Israel.
Il principale avversario di Netanyahu, il presidente di Unità Nazionale Benny Gantz, è appena più popolare, al 35%. Un numero che arriva al 42% tra gli elettori di centro-sinistra.
Il ministro della Difesa Yoav Gallant ottiene buoni voti dal 43% degli israeliani, secondo il sondaggio.
Anche gli altri ministri del governo Netanyahu se la cavano male nei sondaggi..
Le opinioni sul capo di stato maggiore dell’IDF, il tenente generale Herzi Halevi, sono divise: il 46% degli intervistati che lo valuta favorevolmente e il 46% negativamente.
Idf,terrorista palestinese ucciso in attacco aereo a Jenin
Attacco aereo a Jenin, in Cisgiordania: morto un palestinese ricercato per l’omicidio di un cittadino israeliano avvenuto nel 2023. Si tratta di Islam Khamayseh.
Secondo una dichiarazione congiunta dell’IDF e dello Shin Bet, riportata da The Times of Israel, aerei ed elicotteri hanno preso di mira un edificio usato come “sala di guerra operativa” dai terroristi di Jenin. Nel momento del raid ospitava diversi uomini armati.
Israeli airstrike on a 2-story house in Jenin (West Bank) & left it in ruins. Reports indicate that up to 7 people are injured. The strike also killed Islam Khamayseh, a prominent figure in the Jenin brigade. pic.twitter.com/AV6rPJTRLo
— Nour Odeh 🇵🇸🍉 #NojusticeNopeace (@nour_odeh) May 17, 2024