Continua il consueto botta e risposta fra la Pd Schlein e la Meloni, chiamata in causa, stavolta, per la mancata firma alla dichiarazione per le politiche europee a favore delle persone Lgbtq+. Nuovo scontro verbale nella Giornata nazionale contro l’omotransfobia, a margine di un evento in Campidoglio.

Schlein attacca il governo Meloni: “Il PD si batte contro l’omotransfobia”

Intervenuta all’evento di presentazione della campagna elettorale per la circoscrizione del Centro in Campidoglio, la segretaria Pd Elly Schlein non ha perso occasione di tirare al centro dell’attenzione il governo Meloni.

Dopo il duello tv saltato a Porta a Porta, lo scontro continua a margine dell’incontro, Schlein ha risposto ad alcune domande dei giornalisti e poi ha voluto menzionare la particolarità della giornata di oggi, 17 maggio 2024, sottolineandone l’importanza in quanto Giornata nazionale contro l’omotransfobia.

Che rabbia e che vergogna. Questo governo nella giornata nazionale contro l’omotransfobia decide di non firmare una dichiarazione per le politiche europee a favore delle persone Lgbtq+, non è accettabile. Il Pd continuerà a battersi per una legge contro l’omotransfobia, con la legge Zan, e per assicurare i pieni diritti alle famiglie Lhbtq+ a cominciare dal riconoscimento dei figli. Questo governo, che pure l’anno scorso aveva firmato la dichiarazione, quest’anno non lo ha fatto per fare campagna elettorale sulla pelle delle persone discriminate

Maiorino (M5S): “L’Italia della Meloni scivola sempre più in basso”

Sulla stessa sponda, anche la vicepresidente del gruppo M5s al Senato M5S Alessandra Maiorino. La pentastellata ha colto la palla al balzo per sottolineare quanto la promozione di politiche europee contro l’omotransfobia siano assolutamente necessarie per una società civile:

La mancata adesione dell’Italia alla dichiarazione per la promozione delle politiche europee a favore delle comunità Lgbtiq+ è una macchia indelebile per il nostro Paese tutto a carico di Giorgia Meloni e del suo governo. La sua propaganda sulla pelle delle persone ha toccato il fondo: prima dice che il contrasto all’omofobia è una priorità, dimenticando le urla alla folla parlando di “lobby Lgbt”. E poi mette il nostro Paese ai margini delle democrazie occidentali. Con Meloni l’Italia sta scivolando sempre più in basso. La politica e la società civile italiana devono reagire

Infuriano le polemiche sul post di Fratelli d’Italia

Pd e M5S non sono gli unici a essersi scagliati, in queste ore, contro il governo di Giorgia. Direttamente dall’account Instagram di Atreju, infatti, arriva il post a favore della comunità Lgbtq+, ma sotto i commenti criticano aspramente, tacciando la cosa di “ipocrisia“.

Eppure a difendere la Meloni è intervenuta la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, che dichiara:

Ancora una volta la sinistra non ha il coraggio delle proprie posizioni e preferisce nascondersi dietro le solite bugie. Il governo italiano è in prima linea contro ogni discriminazione in tutto il mondo, da qualsiasi parte provenga, mentre la sinistra usa la sacrosanta lotta contro le discriminazioni legate all’orientamento sessuale come foglia di fico per nascondere il suo vero obiettivo, e cioè il gender.

Noi siamo molto chiari: il nostro governo ha firmato la dichiarazione europea contro omofobia, bifobia e transfobia. Non abbiamo invece firmato e non firmeremo nulla che riguardi la negazione dell’identità maschile e femminile, che tante ingiustizie ha già prodotto nel mondo in particolare ai danni delle donne. Se la sinistra ed Elly Schlein vogliono riproporre la legge Zan, il gender e la possibilità di dichiararsi maschio o femmina al di là della realtà biologica, abbiano il coraggio di dirlo con chiarezza. Se è il gender che vogliono, lo propongano apertamente e lo facciano in campagna elettorale, così da consentire agli elettori di esprimersi anche su questo

Conte (M5S): “I diritti non sono concessioni. Meloni come Orban”

Pronta la risposta social anche il presidente del M5s, Giuseppe Conte, che accusa Fratelli d’Italia di seguire le orme del primo ministro ungherese Orban:

L’Italia non firmando la dichiarazione Ue che mira a promuovere le politiche europee che combattono le discriminazioni legate all’orientamento sessuale, ha deciso di inseguire il modello culturale orbaniano. Questa è la posizione di chi ci governa. Ma il Paese, ne sono convinto, è più avanti di questa politica reazionaria.

Ci rendiamo conto che c’è ancora chi subisce insulti, violenze e prepotenze perché ama una persona dello stesso sesso? Rispondiamo a gran voce a questa mentalità gretta rafforzando i diritti e le tutele riconoscendo l’assoluta libertà di amare chi vuoi e come vuoi. Noi portiamo avanti questa sfida tutti i giorni, non solo oggi, nella giornata internazionale contro l’omotransfobia. Vogliamo realizzare concretamente una società radicata nella tolleranza, nella libertà e nell’uguaglianza, in cui tutti siano davvero liberi di vivere la propria vita senza dover rendere conto a nessuno delle proprie scelte.

Tempo fa Meloni si rivolse a un attivista dicendogli ‘hai già le unioni civili’, come a dire ‘di cosa vi lamentate? Già è tanto quello che avete’. No. I diritti non sono ‘concessioni’. E anzi lo dobbiamo ribadire forte e chiaro: ciascuno ha il diritto di avere diritti. Senza incertezze, senza arretramenti. Il Movimento 5 Stelle su questo è in primissima linea. Per questo sosteniamo l’introduzione in Italia del matrimonio egualitario

Alla lunga lista di commenti si aggiunge via X, anche il deputato Pd Alessandro Zan, responsabile Diritti del Pd e autore della proposta di legge osteggiata dalla Destra:

L’Italia proprio oggi non ha firmato la dichiarazione UE per promuovere politiche in favore delle persone lgbtqia+ perché secondo il governo Meloni “ricalca il ddl Zan”. Tradotto: perché chiede di rispettare diritti umani fondamentali. E questa destra vuole continuare a violarli