Al via in grande stile la campagna elettorale di “Stati Uniti d’Europa“, la lista che ha unito soltanto per queste elezioni Europee partiti come Italia Viva, +Europa, Libdem, il Partito Socialista Italiano, Radicali Italiani e L’Italia c’è.

Diversi ospiti importanti, intervenuti oggi 17 maggio 2024 a Roma per spiegare agli elettori cosa serve all’Europa per diventare un soggetto geopolitico autonomo. Il segretario di +Europa Riccardo Magi ed il candidato Gian Domenico Caiazza in coro sostengono che l’unione federale europea è oggi più che mai necesssaria.

Elezioni Europee 2024, Magi e Caiazza hanno un solo obiettivo: “Servono gli Stati Uniti d’Europa”

Tempo di campagna elettorale e chi se non la lista di scopo “Stati Uniti d’Europa” si sente più titolata per correre alle prossime elezioni Europee? A Roma, nel pomeriggio di oggi 17 maggio 2024, presso l’Auditorium Antonianum è andata in scena la presentazione dei candidati e degli obiettivi che la lista “Stati Uniti d’Europa” si è posta per arrivare in Europarlamento.

Anche Riccardo Maggi, segretario di +Europa, era presente e fra i vari argomenti da lui toccati a fine giornata c’è stata anche la tendenza (principalmente) italiana di candidare persone che poi per qualche motivo non vanno a Bruxelles.

La campagna elettorale per le Europee è, sempre per Magi, inquinata da discorsi che in realtà non servono ad informare o a far propendere con giusta causa gli elettori e le elettrici da una parte o dall’altra. Considerata l’alta volatilità elettorale di questo tipo di elezioni (solitamente chi vota è meno “fedele” al suo schieramento rispetto alle politiche nazionali o comunali), va appunto fatto capire che ogni voto alle Europee conta alla formazione di quegli organi legislativi che vanno poi ad impattare sulla vita quotidiana.

Qual è l’obiettivo della lista “Stati Uniti d’Europa”? Magi la mette in questi termini:

Noi intanto abbiamo l’obiettivo di dare voce a tutti coloro che non pensano che serva meno Europa come dicono Salvini e Meloni, ma serva un’Europa che parli con un’unica voce sulla politica estera, sulla politica di difesa, la politica ambientale, la politica industriale, i diritti delle persone e le libertà individuali: servono gli Stati Uniti d’Europa! Ci sembra però che la campagna elettorale degli altri non sia iniziata: parlano di tutto e non di Europa.

Caiazza, candidato per la lista Stati Uniti d’Europa nel Centro Italia: “Chi si candida e non va all’Europarlamento è simbolo di un malcostume italiano”

All’evento di questo pomeriggio era presente anche Gain Domenico Caiazza, già presidente dell’Unione Camere Penali e ora capolista nel centro per la lista Stati Uniti d’Europa. La sua candidatura segue l’idea che per lui era alla base del Manifesto di Ventotene: un’Europa unita e che oggi diventi soggetto geopolitico autonomo per affrontare adeguatamente guerre, crisi economiche, epidemie e cambiamento climatico.

Un punto sul quale Caiazza insiste è che l’Italia è diventata ormai la capofila di quei paesi in cui molti candidati alle Europee si dimettono poco dopo aver ottenuto il seggo e che già in partenza fanno capire che non andranno a Strasburgo:

Siamo l’unico paese europeo che fa sfoggio di questo malcostume. E’ una cosa che considero vergognosa e quindi il nostro impegno è che se ci presentiamo ai nostri cittadini per essere eletti, ove ci eleggano, noi eseguiremo il mandato: mi pare il minimo.

L’elezione, quindi, è per Caiazza propedeutica ad un unico scopo: cambiare le cose che in Europa non funzionano.

E’ un’Europa che non va solo genericamente rafforzata: è un’Europa che va per molti versi rifondata. Noi diciamo che questa deve essere una legislatura di riscrittura dei trattati in alcune delle parti fondamentali: l’eliminazione del diritto di veto, potere legislativo effettivo al Parlamento ma soprattutto dobbiamo iniziare il percorso per gli Stati Uniti d’Europa, cioè per il disegno federale dell’Europa.

Alla lista “Stati Uniti d’Europa” non parteciperà il Partito Radicale, scelta che il segretario dei Radicali Matteo Hallissey ha criticato.