La stablecoin Synthetix USD sta lottando in queste ore per mantenere il suo ancoraggio al dollaro statunitense. Il token collegato in rapporto paritario con la valuta USA è infatti sceso sino ad un minimo di 0,915, prima di risalire a 0,958 dollari.

Stando alle ricostruzioni che circolano in queste ore, il calo della sua quotazione sarebbe dovuto a vendite massicce che stanno avvenendo su alcuni exchange decentralizzati (DEX). Alcune aziende collegate alla finanza decentralizzata si stanno a loro volta attivando per cercare di mitigare i potenziali rischi della situazione. Lo sta facendo, ad esempio, Chaos Labs, che ha allertato la comunità di Aave. I timori di una nuova deflagrazione come quella di Terra (LUNA) continuano però a circolare, anche se il progetto in questione non ha la stessa rilevanza di quello fondato da Do Kwon.

Synthetix USD: cosa sta accadendo

La criptosfera si trova di nuovo alle prese con il possibile crollo di un progetto stablecoin. Stavolta è Synthetix USD, gestita da Synthetix, a ritrovarsi nell’occhio del ciclone. Lo sganciamento dalla parità con il dollaro americano sarebbe avvenuto nella giornata di ieri.

A darne notizia è stato proprio Chaos Labs, che ha anche precisato le cause di questo evento. A provocare il disallineamento sarebbe stato un fornitore di liquidità SBTC/WBTC di un certo rilievo, il quale avrebbe provveduto a ritirare fondi utilizzando allo scopo il riscatto sintetico spot di Synthetix al fine di ottenere SUSD e poi rivenderne l’intero quantitativo nel pertinente liquidity pool di Curve.

Occorre anche precisare che quanto sta accadendo non rappresenta una sorpresa assoluta. Già nel mese di febbraio, infatti, Bluechip aveva dato una valutazione pari a “F” a Synthetix. Si tratta di una entità indipendente specializzata nella valutazione delle stablecoin, il cui giudizio avrebbe dovuto mettere in allerta gli investitori.

La stessa organizzazione aveva poi deciso di dare particolare enfasi al proprio giudizio. Per farlo aveva immesso Synthetix in una red list, accludendo il consiglio di non utilizzare il token. La speranza è naturalmente che in questo caso si tratti di un semplice incidente di percorso. Non è infatti la prima volta che una stablecoin dopo aver perso il suo ancoraggio lo abbia poi riconquistato nelle ore successive.

Cosa potrebbe accadere ora

Come abbiamo già ricordato, lo sganciamento di Synthetix USD dal dollaro potrebbe essere temporaneo. Al tempo stesso stanno tornando ad aleggiare gli spettri collegati al clamoroso crollo di Terra. Spettri che non sono mai realmente scomparsi, proprio per le conseguenze apocalittiche del suo crollo.

Il fallimento dell’azienda di Do Kwon è infatti indicato da molti osservatori come l’evento che ha gelato il settore, innescando il crypto winter. Un lungo inverno che è stato superato soltanto da poco e che dovrebbe restare come un monito per gli investitori.

Proprio il soccorso prestato da alcune aziende operanti nella finanza decentralizzata fa capire aldilà delle parole la gravità della situazione. Chaos Labs e altri, in effetti, sanno perfettamente che un nuovo crollo, pur non avendo le stesse apocalittiche conseguenze di quello di Terra potrebbe andare a minare un bene estremamente prezioso per la criptosfera, ovvero la credibilità.

Anche perché arriverebbe in un momento molto particolare, come quello che ha visto due senatrici statunitensi, Cynthia Lummis e Kirsten Gillibrand, presentare un progetto di legge bipartisan teso a regolamentare il settore, almeno negli Stati Uniti.

Un progetto di legge i cui punti qualificanti sono l’ancoraggio alla valuta sovrana statunitense, la presenza di riserve a garanzia di ogni dollaro digitale emesso e, soprattutto, il divieto alle stablecoin algoritmiche. Proprio quelle che continuano a seminare il panico sui mercati finanziari, trattandosi di token sottocollateralizzati, progettati per mantenere il loro ancoraggio fondandosi su algoritmi.