Il giornalista Franco Di Mare è deceduto all’età di 68 anni oggi, 17 maggio 2024. La notizia è stata diffusa dalla famiglia attraverso un comunicato:

Abbracciato dall’amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello e dall’affetto degli amici più cari oggi a Roma si è spento il giornalista Franco Di Mare. Seguirà comunicazione per le esequie.

Franco Di Mare: causa morte

La causa della morte di Franco Di Mare è legata ad un cancro. Il giornalista infatti aveva reso noto nelle scorse settimane di essere affetto da “un mesotelioma, un tumore molto aggressivo”.

La sua ultima apparizione in video è avvenuta durante la trasmissione “Che Tempo che Fa” condotta da Fabio Fazio, dove il giornalista lamentò la mancanza di supporto da parte della Rai dopo aver contratto una malattia dovuta all’esposizione all’uranio durante il suo servizio nei teatri di guerra della ex Jugoslavia.

Cos’è il mesotelioma?

Il mesotelioma è una forma di cancro che coinvolge le cellule mesoteliali, le quali compongono il mesotelio, uno strato di cellule epiteliali che riveste esternamente la pleura, il peritoneo e il pericardio, nonché la tunica vaginale del testicolo. Queste cellule sono presenti anche in altri organi come il fegato e il rene.

La pleura è divisa in due strati: la pleura parietale, che si attacca alla parete toracica, e la pleura viscerale, che aderisce al polmone. Il peritoneo, una membrana mesoteliale sottile, è costituito da un rivestimento esterno (peritoneo parietale) che ricopre la cavità addominale e parte della pelvi, e da uno strato interno (peritoneo viscerale) che avvolge molti organi interni come il fegato, lo stomaco e l’intestino, fissandoli alle pareti della cavità.

Il mesotelioma è principalmente associato alla pleura, al peritoneo o al pericardio. È considerata una patologia rara, con una frequenza compresa tra 0,5 e 2 casi su un milione all’anno, sebbene questa cifra sia aumentata dagli anni settanta, probabilmente a causa dell’esposizione all’amianto, considerato una delle cause principali. In Italia, a causa dei consumi significativi di amianto fino al suo bando nel 1992, si prevede che il numero di decessi dovuti al mesotelioma raggiungerà il picco intorno al 2015, diminuendo successivamente.

Il mesotelioma pleurico costituisce la maggioranza dei casi (circa l’80%), rispetto a quelli peritoneali e pericardici. Anche se meno comuni, i tumori che coinvolgono la tunica vaginale del testicolo e il fegato sono particolarmente pericolosi, poiché di solito non presentano sintomi evidenti nelle fasi iniziali e vengono diagnosticati quando sono già avanzati e difficili da trattare.