Pensione anticipata flessibile: quanto si perde con Quota 103? La giostra della previdenza italiana continua a girare, aprendo le porte del pensionamento ai lavoratori che soddisfano i requisiti per l’accesso a Quota 103. Tuttavia, non tutti possono lasciare il lavoro a 62 anni: alcuni scelgono di rimanere fino al raggiungimento dell’età pensionabile (67 anni), mentre altri optano per scivoli pensionistici anticipati. In questo scenario complesso, vediamo quanto spetta ai lavoratori che accedono alla pensione con Quota 103.
Pensione anticipata flessibile: quanto si perde con Quota 103?
La legge di Bilancio 2024 ha prorogato la possibilità di accedere alla pensione anticipata al raggiungimento di almeno 62 anni con un’anzianità contributiva minima di 41 anni.
L’INPS determina l’ammontare della pensione anticipata flessibile applicando le regole di calcolo del sistema contributivo, per un valore lordo mensile non superiore a 4 volte il trattamento minimo. È prevista una penalizzazione sull’ammontare mensile della pensione anticipata rispetto a quella di vecchiaia ordinaria (67 anni).
È importante sottolineare che per i lavoratori dipendenti e autonomi, la pensione decorre dopo sette mesi dalla maturazione dei requisiti (62 anni e 41 anni di contributi). Per i lavoratori pubblici, il trattamento pensionistico decorre dopo nove mesi dalla data di perfezionamento dei suddetti requisiti.
Quanto si perde di pensione con la pensione anticipata?
L’INPS, nella circolare n. 39 del 27 febbraio 2024, fornisce i chiarimenti operativi per la pensione anticipata flessibile a 62 anni, che richiede un’anzianità contributiva minima di 41 anni.
La misura consente l’accesso alla pensione anticipata Quota 103 agli iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria (AGO) e alle forme esclusive dell’AGO gestite dall’INPS, nonché alla Gestione separata, che maturano il diritto alla pensione entro il 31 dicembre 2024.
L’INPS permette la valutazione di tutto l’accumulo contributivo maturato o versato a qualsiasi titolo, ai fini del perfezionamento del requisito contributivo. Tuttavia, la circolare stabilisce che per la pensione anticipata Quota 103 siano necessari almeno 35 anni di contributi effettivi.
I lavoratori che maturano i requisiti per la pensione anticipata flessibile Quota 103 entro la fine del 2024 e decidono di non andare in pensione immediatamente, possono comunque ottenere il trattamento pensionistico negli anni successivi, grazie alla “cristallizzazione del diritto alla pensione“.
Chi sono gli esclusi da Quota 103?
La prestazione pensionistica non è accessibile al personale appartenente ai seguenti corpi:
- Forze armate;
- Forze di polizia;
- Polizia penitenziaria;
- Corpo nazionale dei vigili del fuoco;
- Guardia di finanza.
Pensione: quanto si perde con Quota 103?
In generale, la stima media di perdita per la Quota 103 oscilla tra il 30% e il 35% rispetto a quanto il lavoratore avrebbe percepito con la pensione di vecchiaia.
Infatti, l’INPS eroga per la pensione anticipata flessibile un importo che non supera 4 volte il trattamento minimo, che per l’anno 2024 è pari a 2.394,44 euro calcolata integralmente con il sistema contributivo.
Ad esempio, se un lavoratore al momento della richiesta di accesso alla misura Quota 103 percepisce un reddito lordo annuo di 25.000 euro, avrà un assegno pensionistico mensile lordo di circa 1.800 euro. Con la pensione di vecchiaia, invece, avrebbe ottenuto una mensilità di circa 2.600 euro. In questo caso, la perdita stimata corrisponde a circa 800 euro mensili lordi (pari al 30%).
È importante sottolineare che se al momento della liquidazione della pensione anticipata flessibile emerge un valore mensile lordo inferiore a 4 volte il trattamento minimo e successivamente nella fase di ricostituzione della pensione, l’importo mensile lordo risulti essere superiore a tale limite, l’INPS eroga le mensilità pari all’importo massimo erogabile.
Al raggiungimento del requisito anagrafico previsto per la pensione di vecchiaia (67 anni), verrà erogato l’intero importo della pensione.
Chi esce con Quota 103 con i requisiti maturati entro il 31 dicembre 2023, ottiene la liquidazione della pensione anticipata con il calcolo misto, il tetto all’assegno pari a cinque volte il trattamento minimo INPS, che corrisponde a 2.993,05 euro al mese, con una finestra mobile di tre mesi per i lavoratori privati e autonomi, mentre per i lavoratori pubblici la finestra decorrere da sei mesi dal perfezionamento dei requisiti.