La Corte Internazionale di Giustizia all’Aja ha iniziato giovedì, 16 maggio, due giorni di udienze per ascoltare le argomentazioni di Sudafrica e Israele. Il Sudafrica ha chiesto alla massima corte di ordinare a Israele di ritirarsi immediatamente da Rafah, la città meridionale di Gaza. Tel Aviv ha risposto accusando il Sudafrica di distorcere la realtà nel tentativo di influenzare i giudici.

La Corte internazionale di giustizia ascolta le argomentazioni sull’invasione di Israele a Rafah

Mentre continua il conflitto tra Israele e Hamas, la Corte internazionale di giustizia ha iniziato ad ascoltare le argomentazioni sulla richiesta sudafricana. Il Sudafrica ha chiesto alla Corte internazionale di giustizia di ordinare a Israele di ritirarsi da Rafah come parte di misure di emergenza per la guerra a Gaza.

Il Sudafrica ha anche chiesto alla Corte di ordinare a Tel Aviv di consentire l’accesso senza ostacoli a Gaza per i funzionari dell’Onu, alle organizzazioni che forniscono aiuti umanitari, agli investigatori e ai giornalisti. Il paese sostiene che l’operazione militare israeliana stia causando la morte di palestinesi che vivono nella Striscia, negando loro l’ingresso agli aiuti.

Nel caso in corso presentato dal Sudafrica alla massima corte delle Nazioni Unite nel mese di gennaio, il paese ha accusato Israele di atti di genocidio contro i palestinesi. La Corte ha ordinato a Israele di astenersi da qualsiasi atto che potrebbe rientrare nella Convenzione sul genocidio del 1948 e di garantire che le sue truppe non commettano atti di genocidio contro i palestinesi. Il Sudafrica sta ora chiedendo alla massima corte delle Nazioni Unite di ordinare ulteriori misure nel tentativo di porre fine alle operazioni israeliane a Rafah, che definisce l'”ultimo rifugio” per i palestinesi nella Striscia.

Il Sudafrica ha anche citato il danno irreparabile dell’operazione israeliana nella città meridionale di Gaza, sostenendo che il controllo di Israele sui valichi di frontiera a Rafah e Kerem Shalom mette a rischio il flusso di aiuti a Gaza.

Israele nega le accuse

Israele nega con fermezza le accuse rivolte dal Sudafrica. Il paese dichiara di non aver posto restrizioni sulla quantità di aiuti e sostiene di aver adottato misure per aumentare gli aiuti di diverso tipo. Tel Aviv afferma che l’operazione a Rafah è mirata e quindi ha preso di mira solo i membri di Hamas.

In risposta, Israele ha accusato il Sudafrica di distorcere la realtà nel tentativo di convincere la massima corte delle Nazioni Unite a costringerla a interrompere la sua campagna militare nella città di Rafah.

Il funzionario del Ministero della Giustizia israeliano, Gilad Noam, ha affermato che:

l quadro presentato dal Sudafrica a sostegno della sua richiesta è completamente distorto e privo di fondamento in fatto e in diritto. Una guerra non è un genocidio. E ripetere una bugia non la rende vera… Israele si impegna a condurre le proprie operazioni in conformità con il diritto internazionale e collabora continuamente con attori internazionali e organizzazioni umanitarie.