L’Inter riceve l’Ambrogino d’oro direttamente dal Sindaco di Milano Beppe Sala dopo aver vinto il suo ventesimo scudetto in Serie A: alla cerimonia presenti tutti tra dirigenza, allenatore e squadra per la premiazione.

Ambrogio d’oro all’Inter, presenti dirigenza e squadra

Questa mattina l’Inter è stata ricevuta a Palazzo Marino, nel cuore della città di Milano, per ricevere l’Ambrogino d’oro: una cerimonia dovuta alla vittoria del suo ventesimo scudetto a cui hanno partecipato tutti, dai giocatori alla dirigenza nerazzurra.

Comincia così il weekend di festeggiamenti che vivrà l’Inter, tre giorni che culmineranno con la premiazione per la vittoria del campionato a San Siro davanti al proprio pubblico in seguito al match contro la Lazio.

Durante la cerimonia hanno preso parola tutti i maggiori esponenti presenti a Palazzo Marino, in primis l’Amministratore Delegato Beppe Marotta che ha ribadito la volontà di continuare un progetto cominciato 3 anni fa: “Quest’anno abbiamo raggiunto un traguardo importante, cercheremo di gettare le basi per alzare ancora di più l’asticella”.

Lo stesso Sindaco Sala ha preso parola dopo aver premiato personalmente dirigenza e squadra onorandoli con un ringraziamento e un elogio per quanto fatto in questa stagione. Non manca il momento di leggerezza quando parla del suo tifo verso il Milan:

“Complimenti ai giocatori perché avete vinto, ma anche per il vostro comportamento in campo e fuori, in linea con i valori della città. Vi chiamate Internazionale Milano vuole essere una città aperta, moderna internazionale. La vita va avanti, venti non è un punto di arrivo e l’auspicio mio e di tanti milanesi è quello di vedere una ventunesima vittoria. Ovviamente da sindaco di Milano l’ho detto ai milanisti, se passassero dal diciannovesimo al ventesimo scudetto saranno loro qua, ma intanto oggi c’è l’Internazionale”.

In seguito hanno preso parola i leader indiscussi di questa cavalcata, rispettivamente Simone Inzaghi e Lautaro Martinez, che hanno espresso felicità ed emozione per un traguardo così importante e un augurio per il futuro nerazzurro:

È un grandissimo onore per noi essere qua, tutti sappiamo quanto sia prestigioso questo premio conferitoci. A nome mio e di tutta la squadra, siamo anche noi a dover ringraziare tutta la città di Milano e soprattutto i nostri splendidi tifosi. Sappiamo che senza di loro probabilmente questo percorso non sarebbe stato fatto con così tanta fiducia e con questa cavalcata che ci ha permesso di essere qui. Grazie a tutti e forza Inter”.

“Per prima cosa voglio ringraziare il sindaco, è un onore ricevere questo premio – ha detto il capitano, Lautaro Martinez. Ringrazio tutta la gente di Milano, i nostri tifosi e tutti coloro che lavorano con noi. Siamo molto orgogliosi di questo premio, come ha detto Marotta dobbiamo continuare su questa strada, cercando di portare l’Inter il più in alto possibile. Sono molto orgoglioso di questo premio”.

Priorità al rinnovo di Lautaro, Marotta conferma

Parole, da parte del capitano, che fanno ben sperare per un rinnovo in fase di trattativa tra la dirigenza e l’entourage del giocatore. L’attaccante ha più volte confermato la volontà di proseguire in nerazzurro, ma ci sono ancora dei dettagli da limare che non hanno ancora permesso di raggiungere l’intesa.

A creare un gap la richiesta da parte dell’argentino di un aumento nell’ingaggio, già a 6 milioni di euro, di 10 milioni. L’Inter, da parte sua, è disposta ad arrivare fino a 8 milioni ma è possibile che la soluzione si trovi nel mezzo.

Lo stesso Ad Marotta, al Premio Gentleman Fair Play 2024 di ieri, ha ammesso che la voglia trovare fin accordo c’è e questo farà la differenza nonostante ci debba essere uno sforzo di intermediazione tra le parti:

“La risposta l’ha già data lui: ha detto che dipende da noi, da me e da Piero. Tra noi e i nostri giocatori non ci sono mai problemi perché il grande comune denominatore è la voglia di continuare insieme. Questo è un grande sentimento, un grande valore e ci porterà, spero con tanta facilità, a raggiungere un accordo. Lo condivido con le squadre con le quali ho lavorato e con i miei collaboratori. Gli attori protagonisti sono i calciatori, ma non ho mai visto una squadra vincere senza una società forte”.