Un rapporto mai sbocciato quello tra Massimiliano Allegri e Cristiano Giuntoli. Almeno adesso la garanzia di questa affermazione c’è. Il gesto del tecnico livornese nei confronti dell’ex Napoli, subito dopo la vittoria della Coppa Italia, non lascia spazio ad altre interpretazioni. “Via, via” mimano il gesto con la mano, che ha sancito il punto di ritorno per Allegri, che non sarà più il tecnico della Juventus (da capire se a fine campionato o divorzio anticipato con esonero dopo l’espulsione con tanto di “spogliarello” e conseguente lite con il direttore di TuttoSport Guido Vaciago).

Sta di fatto che adesso partirà un nuovo corso, ma che le parti non si amassero forse lo si era già potuto capire da prima. In particolare da febbraio, quando Giuntoli aveva intrapreso il nuovo corso, dove però Allegri non ci sarebbe stato. Il tecnico lo aveva capito, ecco perchè aveva tirato avanti, fino a esplodere. E senza fare nulla per nascondere la sua rabbia e frustrazione. Un episodio che ha lasciato di stucco tutti, anche se non è la prima volta nel mondo della Serie A che i rapporti tra allenatori e dirigenza non siano dei migliori.

Scontro Allegri-Giuntoli, quando l’amore è litigarello

Non solo Allegri e Giuntoli, ce ne sono state altre di discussioni tra allenatori e dirigenti. Alcuni clamorosi. Uno di questi sicuramente l’alterco tra il tecnico del Torino Ivan Juric e il ds granata Davide Vagnati: luglio 2022, pieno calciomercato estivo, temperature alte a causa del caldo. Ad alzarle ancora di più il tecnico croato e il dirigente durante il ritiro pre campionato. Pochi istanti ed ecco che entrambe le parti cominciano ad insultarsi pesantemente a vicenda, fino a superare i livelli di guardia. “Non alzarmi la voce, devi darmi rispetto testa di c****“, lo sfogo di Vagnati, a cui fa seguito un “vai a c****e” da parte di Juric, con tanto di spintoni tra i due ed una terza persona che ha evitato che la situazione degenerasse. Tutto terminato lì, come spiegato da Vagnati che ha sottolineato come entrambi siano “due persone che si dicono le cose in faccia. Alla fine ci siamo abbracciati“.

Altro sfogo rimasto nella memoria degli appassionati quello del presidente della Lazio Claudio Lotito verso l’allora tecnico Simone Inzaghi. Tutto accade nell’agosto del 2018, dopo la sconfitta per 2-1 contro il Napoli. Il presidente viene immortalato mentre al telefono discute animatamente: “Simone decido io, non decidi te” – afferma il numero uno biancoceleste – voglio avere la certezza di chi sta male e chi non sta male”. Poi l’affondo: “Te stai sempre a lamentà di tutto. Hai una squadra che vale dieci volte quello che valgono le altre“. E giù il telefono. Tensione a mille, anche se in seguito INzaghi ha voluto sdrammatizzare il tutto in conferenza stampa: “Si è concluso tutto con una risata“. Pace e amore.

Mourinho-Friedkin e quel “non” lieto fine

Sono volate parole grosse anche dalle parti di Trigoria. Quando? 16 gennaio 2024, giorno dell’esonero di Josè Mourihno. Risultati che scarseggiano, la sensazione di una trebisonda andata a perdersi sempre di più in un clima perenne di polemica. Ecco dunque la decisione della dirigenza a stelle e strisce: via lo Special One.

Una scelta sofferta, comunicata al portoghese la mattina stessa. Ma Mou non la prende bene per niente: urla, scambio di accuse e polemiche a non finire. Da una parte i Friedken che accusavano i risultati al di sotto le aspettative, dall’altra Mourinho a puntare il dito per promesse non mantenute. Infine la rottura, con il portoghese che in altre recenti interviste non ha mai mancato di inviare frecciatine alla dirigenza. Tano per non dimenticare.