Mario Adinolfi dice la sua nella Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. Il direttore del quotidiano La Croce e il presidente del Popolo della Famiglia, che partecipa alla prossime elezioni europee nella lista “Libertà”, non ci sta all’aumento delle transizioni di genere in Italia e sottolinea il rischio che a prendere queste decisioni non siano solo i ragazzi ma le persone accanto a loro. Su questo e sullo stato attuale dell’omosessualità in Italia è intervenuto ospite del morning show condotto da Bussoletti e Arianna Caramanti tutti i giorni dalle 6 alle 9. Un’intervista che è stata anche mandata in tv sul canale 122 del digitale terrestre. Ecco i passaggi più importanti della chiacchierata.
Mario Adinolfi contro omofobia, il suo pensiero
“Io non credo proprio che viviamo in una società omofobica o transfobica. Semmai mi sembra che si possa far tutto nell’assoluta legittimazione sociale e la piena considerazione. Tendenzialmente facilita semmai l’esser parte di un certo gruppo per poter pretendere diritti e premi. Sono molto più discriminato io o anche una sedicenne obesa. In una classe di ragazzi la lesbica è una star mentre la ragazzina avrà la sua discriminazione.”
Mario Adinolfi contro omofobia, la transizione di genere
“Cosa ne penso di un figlio che chiede a me e mia moglie di cambiar sesso? Io amo tanto il mare e veleggiare ma, se mi metto in acqua e non ho conoscenza sia della barca che del come si regolano motori e timone, se non so come si affrontano venti e correnti per arrivare da un punto A a un punto B, il destino della mia libera scelta libera di navigare sarà un certo naufragio. Con una certa libertà ci si può fare anche del male.”
Sul trend tra gli adolescenti
“Mi preoccupa che la crescita di questi episodi nell’adolescenza. Prendere decisioni così importanti a quell’età è rischioso. E’ qualcosa che non può decidere un bambino. E’ qualcosa che alla fine decide qualcun altro perché la capacità decisionale dell’adolescente non c’è. Non è un caso che a quell’età non possono guidare una macchina o acquistare alcol e sigarette.”
Sul peso di una scelta importante
“A Roma circa 60 casi di transizione di genere all’anno solo in una clinica? Io guarderei anche ai numeri dei detransitioners, ovvero le persone che decidono di interrompere o invertire il proprio percorso di affermazione di genere, che è aumentato di molto. Gente che chiede perché hanno avuto modo di poterlo fare in una fase della vita di confusione. Ce ne sono migliaia e migliaia.”
Ecco qua il podcast dell’intera intervista di Mario Adinolfi:
https://www.radiocusanocampus.it/it/mario-adinolfi-transizione-di-genere