Avvistato in molte zone di Italia il gambero killer della Louisiana, chiamato così perchè si tratta di una specie aliena che può danneggiare seriamente l’ecosistema e l’habitat di altre specie autoctone d’acqua dolce. Vediamo quali sono i rischi della presenza di questo crostaceo, perchè è considerato così dannoso e come segnalare eventuali avvistamenti.
Gambero killer della Louisiana avvistato in Italia
In molte zone di Italia, specialmente in Lombardia sono arrivate numerose segnalazioni sulla presenza del gambero killer della Louisiana. Una specie di crostaceo considerata aliena e molto pericolosa perchè altamente invasiva. Tanto che rientra nell’elenco dei cento animali più pericolosi d’Europa tra le specie esotiche.
La sua presenta nei giorni scorsi è stata accertata in molte province lombarde. In particolare nel Parco Valle del Lanza, tra le province di Varese e Como. Ma anche in Veneto e nel Lazio, dove sono arrivate segnalazioni soprattutto dalla zona di Formia.
Questi crostacei vivono nelle zone umide e nelle acque dolci, ma possono resistere per molto tempo anche fuori dall’acqua. Pertanto non è raro avvistarlo sulle strade anche trafficate, specialmente se vicino ai fossati.
Come si riconosce
Il gambero rosso della Louisiana, è una specie aliena detta killer perchè in grado di colonizzare molto rapidamente gli ambienti umidi e le acque dolci. Chiamato scientificamente Procambarus Clarkii. Originario dell’America centrale, sembra che sia arrivato per la prima volta in Europa nel tentativo di commercializzazione negli anni 70. Altre ipotesi invece parlano di introduzione della specie per via accidentale o volontaria attraverso l’acquacoltura e l’aquariofilia.
Gli individui sono lunghi dai 15 ai 20 centimetri e si distinguono chiaramente da quelli autoctoni, che sono i comuni gamberi di fiume italiani, perchè la loro colorazione è diversa. Sono infatti più scuri con guscio che va dal rosso scuro al marrone rossastro. Inoltre la loro presenza di solito è massiccia, perchè sono animali che colonizzano facilmente gli ambienti adattandosi anche alle condizioni più estreme molto velocemente. Si riproducono facilmente, ogni femmina può deporre fino a 400 uova e la loro crescita è molto rapida.
Perchè sono pericolosi?
Il gambero rosso killer della Louisiana è molto pericoloso per l’ambiente e per l’habitat delle altre specie di acqua dolce autoctone. Principalmente perchè per la sua velocità di riproduzione e per il comportamento particolarmente aggressivo riesce a eliminare quasi tutte le forme di vita che nello stesso ambiente lottano per la sopravvivenza condividendo le risorse.
Questo porta ad una colonizzazione rapida degli ambienti, che è favorita anche dall’alimentazione onnivora del crostaceo. Resiste anche all’inquinamento dei corsi d’acqua, alle sostanze tossiche e ai metalli pesanti. Per questo motivo, diversi studi hanno confermato che non sarebbe sicuro consumarlo, se non pescato in ambiente protetto. Anche se la specie è perfettamente commestibile.
Inoltre il gambero killer può provocare epidemie tra gamberi autoctoni. Perchè portatore sano di un fungo patogeno parassita chiamato “la peste del gambero”. Rappresenta quindi una delle peggiori minacce per gli ecosistemi italiani d’acqua dolce e non solo. Con grave impatto sulla vita e diffusione dei piccoli vertebrati, sugli altri crostacei di fiume, ma anche sulle piante acquatiche.
Come segnalare la presenza del gambero killer
In seguito ai numerosi avvistamenti dei cittadini e poi alla conferma da parte delle autorità che controllano le aree protette che rischiano di essere invase dal gambero killer, sono stati pubblicati vari appelli.
In particolare sui social, che invitano tutti i frequentatori della zona a segnalare la presenza del crostaceo. Specialmente nella Valle del Lanza e nei parchi naturali compresi tra i fiumi Adda e Ticino. Chiedendo l’impegno di tutti, nel comunicare con il numero 340.8294405.
Nelle altre regioni d’Italia si può invece segnalare il gambero rosso della Louisiana alla Guardia Forestale o ai servizi di protezione della fauna selvatica.