I Giochi Olimpici di Parigi 2024 si avvicinano commissario tecnico della mtb, Mirko Celestino, è reduce dalla trasferta agli Europei che si sono svolti a Cheile Grădiștei (Romania). La spedizione europea degli azzurri si è chiusa con degli ottimi risultati: l’Italia ha infatti vinto la prova maschile con Simone Avondetto, e ha conquistato il successo anche nella staffetta mista. Sono state giornate molto dure per tutti, in quanto la pioggia è scesa incessantemente per tutti e cinque i giorni della competizione, ma le due vittorie conquistate hanno ripagato ampiamente gli sforzi profusi da tutti.

Mtb, le speranze dell’Italia a Parigi 2024 e l’assenza di van der Poel

Negli ultimi giorni, inoltre, il mondo delle ruote grasse ha ricevuto la notizia della sicura assenza di Mathieu van der Poel dalla prova olimpica di mtb a Parigi 2024. Nell’ambiente pochi si aspettavano questa notizia, in quanto l’olandese, lo scorso anno, aveva partecipato alla gara di mountain bike a Glasgow dopo aver vinto il titolo mondiale su strada. La gara non andò per niente bene, in quanto cadde e fu costretto al ritiro. Noi di Tag24.it abbiamo intervistato il commissario tecnico della nazionale italiana di mtb, Mirko Celestino, per fare il punto dopo l’Europeo e in vista dei Giochi Olimpici di Parigi 2024.

Si aspettava questi due successi?

“Sicuramente la soddisfazione per le due vittorie è stata enorme, nella staffetta avevamo già vinto l’oro in passato ma nelle gare individuali non era ancora mai arrivato il trionfo. Ci eravamo andati vicino molte volte con Luca Braidot, ma l’obiettivo non era ancora stato raggiunto. Siamo quindi davvero molto felici. Simone Avondetto è un ragazzo d’oro. Mi viene da paragonarlo un po’ al tennista Jannik Sinner. E’ molto educato, a modo, esulta poco nonostante i successi che sta raggiungendo: due anni fa ha vinto tutto negli Under 23, quindi è un ragazzo che sta crescendo moltissimo sotto il punto di vista delle prestazioni e vincere un europeo al secondo anno da Elite fa ben sperare per il futuro. Non posso sciogliere i nodi per le convocazioni ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, ma sicuramente è tra i ragazzi che si giocheranno il posto. Prima di queste ultime gare avevo diramato una prima lista: abbiamo due posti a disposizione e avevo inserito, oltre ad Avondetto, anche Daniele e Luca Braidot oltre a Juri Zanotti. Tra 15 giorni a Nove Mesto, in Coppa del Mondo, avrò tutte le risposte che cerco e potrò sciogliere il nodo dei due convocati da portare a Parigi”. 

Quali indicazioni sono arrivate, invece, in campo femminile?

“Tra le donne abbiamo visto Greta Seiwald che ha confermato la sua condizione di forma, visto anche in Brasile ha chiuso nella top-10 finale. Buone indicazioni sono arrivate anche da Chiara Teocchi, che è andata fortissimo in Brasile, mentre agli Europei è caduta e qualche problema per il freddo. Poi ci sono Giada Specia, anch’ella caduta all’Europeo, e Martina Berta, che è leggermente più indietro di condizione, ma spero arrivino segnali importanti da lei”.

Negli ultimi giorni, Mathieu van der Poel ha reso noto che non sarà al via della gara olimpica nella mountain bike. Se lo aspettava?

Devo dire la verità, non me lo aspettavo. Senza dubbio Mathieu ha fatto le sue scelte: sicuramente ci sarà più spazio per gli altri. Il nostro obiettivo non cambia, la nostra speranza è sempre quella di andare a medaglia, anche se è normale che la sua assenza dispiace per il movimento, perchè un atleta del suo calibro porta grande visibilità mediatica. La sua assenza apre qualche porta in più per altri atleti, anche se negli ultimi anni, risultati alla mano, van der Poel non è riuscito a brillare nella mountain bike, e questo porta ad una riflessione: forse anche qui il livello si è alzato davvero troppo e non è facile passare da una disciplina all’altra. Diventa sempre più fondamentale prendersi dei rischi nelle parti tecniche. Tra gli stradisti molto conosciuti ci sarà comunque Tom Pidcock, che ha dimostrato di andare fortissimo sia su strada che in mtb: a Parigi 2024 sarà lui l’uomo da battere”.

Tornando all’Italia, cosa si aspetta dagli azzurri a Nove Mesto?

Sarà l’ultimo impegno importante, poi i ragazzi e le ragazze potranno staccare un po’ la spina e prepararsi per Parigi 2024. Mi aspetto qualcosa da Martina Berta e Luca Braidot, vorrei vederli risalire posizioni in classifica: mi auguro che in quella gara possano riuscire a distinguersi”.