Centinaia di agenti aggiuntivi delle forze di polizia e della gendarmeria sono stati schierati nella giornata di venerdì 17 maggio in Nuova Caledonia. All’inizio della settimana, sono scoppiate proteste nel territorio d’oltremare francese in risposta alla nuova legge adottata dallo stato centrale sul diritto di voto. Dopo una valutazione della situazione, Parigi ha proclamato lo stato d’emergenza a partire dal 15 maggio alle ore 20.

La situazione in Nuova Caledonia è fuori controllo in alcuni quartieri

Le violente proteste continuano in Nuova Caledonia. Le autorità riportano che alcune zone della capitale, Noumea, sono ancora “fuori controllo” e lo stato mira a riprenderle. La situazione sull’isola inizia a calmarsi dopo l’intervento delle forze dell’ordine francesi.

Le proteste in Nuova Caledonia sono scoppiate nella notte tra il 13 e il 14 maggio, dopo che l’Assemblea nazionale ha approvato una proposta di legge che estendeva il diritto di voto ai francesi residenti sull’isola da almeno 10 anni. Gli indigeni Kanak sostengono che questa norma diluirebbe il loro voto, dato che costituiscono circa il 40 per cento della popolazione. Inizialmente, Parigi ha annunciato un coprifuoco notturno e mercoledì ha dichiarato lo stato d’emergenza per 12 giorni.

L’amministrazione governativa ha confermato che alcune zone del territorio francese del Pacifico sono al di fuori del controllo centrale. Il ministro degli esteri francese, Gabriel Attal, ha annunciato il dispiegamento di altri mille nuovi agenti di sicurezza in risposta ai disordini in corso da quattro giorni, che sono stati descritti come ripetuti e gravi. Attualmente, sono già presenti 1700 forze di sicurezza.

Durante gli sconti sono morte 5 persone, di cui due gendarmi.

Carenza di cibo e medicinali

Mentre il caos continua, i media locali riportano lunghe code causate dalla carenza di cibo e medicinali a causa degli scontri. Le autorità dovranno liberare le strade principali per facilitare il passaggio dei convogli.