Ripartono da giugno 2024 gli incentivi a favore delle imprese per la ricerca, lo sviluppo, l’innovazione tecnologica, il design e l’ideazione estetica, con domanda da presentare secondo le modalità delineate dal ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit). A chiarire le procedure di domanda degli incentivi è lo stesso dicastero, con l’istituzione di un nuovo modello di comunicazione delle informazioni e degli altri dati relativi all’applicazione del credito d’imposta, nel rispetto di quanto prevede il decreto legge 39 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 marzo 2024.

All’articolo 6 del provvedimento si prevede l’istituzione di un modulo del credito d’imposta, pubblicato sul portale istituzionale del Gestore dei servizi energetici (Gse). Sono già note le modalità di utilizzo del nuovo modello di domanda del credito d’imposta sulle spese ammissibili. 

Dalla giornata del 15 maggio 2024 sono inoltre consultabili gli elenchi dei certificazione del bonus dal relativo Albo professionale. Le imprese interessate ai bonus potranno consultare la piattaforma di domanda dei relativi incentivi per le spese effettuate in ricerca, sviluppo e innovazione. 

Incentivi imprese ricerca sviluppo, riaperta la presentazione della domanda del bonus ricerca 

Ripartono dal prossimo mese gli incentivi a favore delle imprese per le spese sostenute in ricerca, sviluppo, innovazione tecnologica, anche nell’ambito del programma 4.0, e dell’economia circolare, del design e dell’ideazione estetica. I bonus si rivolgono alle imprese con residenza nel territorio italiano, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, che – a prescindere dalla natura giuridica, dal settore economico di svolgimento della propria attività, dalla dimensione, dal regime contabile e dal metodo di determinazione del reddito per finalità fiscali – presentino domanda di tax credit per spese ammissibili.  

Il provvedimento stabilisce anche quali imprese non potranno ricevere gli incentivi perché in stato di liquidazione volontaria, in situazione di fallimento, in liquidazione coatta amministrativa, in concordato preventivo o altra procedura concorsuale. Inoltre, si fa presente che le imprese interessate agli incentivi debbano dimostrare di essere in regola circa le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sui versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali. 

Incentivi imprese ricerca sviluppo, modalità di invio della richiesta dei crediti d’imposta

Il provvedimento emanato nella giornata di ieri dal ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) di Adolfo Urso (decreto direttoriale 7293 del 15 maggio 2024), specifica che, mediante il portale internet dedicato, a partire dal 5 maggio 2024 sarà possibile per i certificatori – dei quali da ieri è possibile consultarne l’Albo – caricare e rilasciare le certificazioni richieste dalle aziende che si trovino nelle condizioni di ammissibilità circa i requisiti richiesti e gli investimenti effettuati.

Il Mimit, inoltre, metterà a disposizione delle imprese il modello di certificazione da compilare e presentare per la domanda del credito d’imposta. Il modello sarà unico e servirà a uniformare i dati e le informazioni da inerire nella pratica. 

Tale certificazione, infatti, dovrà contenere i dati inerenti:  

  • le capacità organizzative e le competenze tecniche delle aziende che presentano domanda degli incentivi; 
  • la descrizione di come il progetto presentato dall’impresa risponda ai criteri e ai requisiti di partecipazione ai contributi; 
  • le motivazioni tecniche circa l’ammissibilità a partecipare al credito d’imposta; 
  • una dichiarazione circa l’insussistenza di situazioni di conflitto di interesse; 
  • altre informazioni utili a fare in modo da facilitare la richiesta degli incentivi. 

Credito d’imposta, dal 5 giugno 2024 caricamento certificazioni 

Si ricorda che dal 29 aprile scorso il Gestore dei servizi energetici (Gse), sulla base del relativo decreto del Mimit datato 24 aprile 2024, aveva aperto la piattaforma per compilare i modelli di comunicazione per compensare i crediti d’imposta per gli investimenti rientranti nel Piano di Transizione 4.0.

Le imprese interessate avevano la possibilità di scaricare, compilare e inviare uno dei due modelli, il primo per gli incentivi relativi ai progetti di investimento relativi ai beni strumentali, il secondo proprio per le attività oggetto di questa tornata di incentivi, ovvero per gli investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica.