Oggigiorno nella nostra società esistono molteplici dipendenze: affettive, da sostanze stupefacenti, alcol e infine da smartphone. L’ultima è sicuramente la più silente e una tra le più difficili da contrastare ed individuare.

Mentre negli adulti vige il libero arbitrio e dunque, la possibilità di autogestirsi come meglio si crede, per i bambini è tutta un’altra storia.

La Comunità Europea ha aperto ufficialmente un indagine nei confronti di Meta, azienda che controlla i servizi di rete sociale Facebook ed Instagram, per una potenziale violazione delle norme Ue contenute nel Digital Services Act (Dsa), l’accusa: assuefazione da internet e social network.

Meta, l’Unione Europea apre indagine per dipendenza social nei bambini: cosa è successo

Secondo Bruxelles, Facebook ed Instagram, con i loro algoritmi possono potenzialmente stimolare forti dipendenze comportamentali nei bambini, creando effetti di isolamento dalla società, depressione e problemi di salute mentale”.

L’indagine non è la prima che colpisce il mondo dei social network, la seconda, avvenuta a febbraio ha visto protagonista per motivazioni analoghe il colosso cinese TikTok.

Meta non ci sta e mediante il portavoce dell’azienda, Ben Walters, ha dichiarato pubblicamente:

“Vogliamo che i giovani abbiano esperienze sicure e adeguate all’età online e abbiano trascorso un decennio a sviluppare più di 50 strumenti e politiche progettate per proteggerli. Questa è una sfida che l’intero settore sta affrontando e non vediamo l’ora di condividere i dettagli del nostro lavoro con la Commissione europea”.

Meta: “I contenuti per i bambini possono essere supervisionati dai genitori”

La società è chiara sul loro lavoro e l’uso legittimo e sicuro delle loro piattaforme: il parental control è presente nelle applicazioni, come la modalità silenziosa e la limitazione di contenuti per gli adolescenti.

Meta si è detta disponibile a condividere i propri dati con la Commissione Europea, collaborando attivamente al lavoro di indagine, poiché impegnati da tempo nelle politiche per proteggere i giovani e la loro salute mentale.

Ad esempio, nella Repubblica del Kirghizistan, è stava avanzata una proposta lo scorso anno per eliminare TikTok, in quanto danneggerebbe lo sviluppo mentale nei bambini. Un quesito a cui l’Unione Europea e le nazioni di tutto il mondo riceveranno risposta nei prossimi mesi e anni.