Si parla sempre di più di DePIN, acronimo di Decentralized Physical Infrastructure, una nuova categoria di progetti crypto estremamente promettente. Si tratta di protocolli i quali provvedono a stabilire una preziosa relazione tra blockchain e infrastrutture e risorse fisiche reali. Un approccio che promette di rivoluzionare interi settori industriali facendo leva sulla decentralizzazione. Andiamo quindi a vedere più da vicino di cosa si tratti e l’effettivo potenziale di questi progetti.

DEPIN: cos’è e cosa si propone

Come ricordato in avvio, DePIN è l’acronimo di Decentralized Physical Infrastructure Network, che tradotto in italiano significa “Rete decentralizzata di infrastrutture fisiche”. Stiamo cioè parlando di progetti blockchain i quali forniscono incentivi agli utenti per spingerli a contribuire con risorse del mondo fisico nella costruzione di reti e servizi gestiti in maniera decentralizzata.

La DePIN prevede la decentralizzazione del controllo di una rete utilizzando allo scopo la tecnologia blockchain. Generalmente, va a basarsi su una combinazione di tecnologia blockchain e Internet of Things (IoT).

La blockchain assume la funzione di registro sicuro e trasparente in cui sono registrate le transazioni e gli scambi di dati all’interno della rete. Sotto tale veste assicura fiducia e trasparenza mettendo a disposizione un registro immutabile di tutte le transazioni.

L’IoT è a sua volta costituito da dispositivi interconnessi che raccolgono e scambiano dati in tempo reale. In un sistema DePIN, proprio tali dispositivi sono destinati a comunicare tra loro e con il database della blockchain, rendendo possibili interazioni autonome all’interno delle infrastrutture fisiche.

I sistemi DePIN possono essere applicati a vari settori, tra cui l’energia, il settore immobiliare, le catene di fornitura, le telecomunicazioni, i trasporti e l’archiviazione dei dati. Un elenco di casi d’uso tale da far capire ampiamente la loro effettiva potenzialità.

DePIN: come funziona

Per quanto riguarda il funzionamento di base, il progetto DePIN provvede alla creazione di un token nativo da distribuire come ricompensa a favore di chi mette a disposizione risorse fisiche come lo storage, la potenza di calcolo o la connettività. Un esempio in tal senso è rappresentato da Helium, che ricompensa con token HNT chi installa un hotspot per estendere la copertura della rete wireless.

I contributi fisici vengono a loro volta registrati e tracciati sulla blockchain del progetto, così come l’assegnazione delle ricompense ai fornitori. La stessa rete provvede a sua volta alla gestione delle transazioni relative ai pagamenti dovuti da parte di chi utilizza i servizi, ovvero l’utente finale.

Da tale modus operandi deriva sostanzialmente la creazione di un ecosistema completamente decentralizzato e autosufficiente. Proprio i guadagni in criptovaluta rappresentano gli incentivi in grado di spingere gli aderenti al progetto al mantenimento in perfetto stato di efficienza dell’infrastruttura fisica sottostante. Con la pratica eliminazione di intermediari o autorità centralizzate.

Dal sistema così congegnato derivano notevoli vantaggi rispetto alle soluzioni tradizionali. In particolare sotto forma di riduzione dei costi associati, un accesso più democratico alle risorse e una maggiore trasparenza dell’intero processo. Inoltre i progetti DePIN sono in grado di sfruttare tutti gli strumenti della finanza decentralizzata per la creazione di ulteriori incentivi a partire da staking e lending.

I progetti DePIN più noti

Abbiamo già citato Helium, ma i progetti DePIN già noti sono molti. Tra di loro occorre ricordare, in particolare:

  • Filecoin, che offre soluzioni di archiviazione decentralizzate per i dati, rese possibili da una rete distribuita di provider;
  • The Graph, protocollo decentralizzato rivolto all’indicizzazione e alla ricerca di dati blockchain. Si concentra sulla loro organizzazione rendendoli facilmente accessibili a chiunque ne necessiti;
  • Render, progetto incentrato sull’offerta di soluzioni di rendering decentralizzate basate su GPU. Stabilisce un collegamento tra gli operatori di nodi i quali intendono monetizzare la propria potenza di calcolo GPU inattiva e gli artisti che hanno bisogno di potenza computazionale per le applicazioni di rendering 3D ad alta intensità.

Se questi sono i progetti al momento più noti, altre soluzioni stanno affluendo senza soluzione di continuità sul mercato. Facendo del DePIN una delle nicchie più promettenti in assoluto nel settore crypto.