Sono esplose le polemiche e le proteste degli agenti della polizia penitenziaria in Francia. Ad accendere la miccia la furia per il terribile assalto di un commando, lo scorso 14 maggio 2024, a un blindato che trasportava un piccolo boss narcotrafficante. È caccia all’uomo per Mohamed Amra, detenuto nel carcere di Evreux, ma in trasferimento a Rouen, liberato dai alcuni complici.
Francia, caccia all’uomo aperta per trovare il detenuto Mohamed Amra e i suoi complici
Il Paese ha mobilitato oltre 350 investigatori per ritrovare il detenuto evaso durante il trasporto. Nell’aggressione commando ha ucciso due agenti della penitenziaria e ferendone altri tre. La tragedia ha colpito duramente la polizia francese che per due giorni consecutivi ha bloccato le carceri.
Tuttavia, il ministro dell’Interno, Gerald Darmanin, resta ottimista e ribadisce che le indagini “stanno procedendo molto bene“. La Francia, però, ha rilasciato un mandato d’arresto internazionale, mentre l’Interpol ha lanciato un “avviso rosso” per localizzare il fuggitivo.
Le proteste nelle carceri
Amra, 30 anni, ha una lunga lista di accuse e di condanne a suo carico, fra cui estorsione, violenza armata, traffico di droga, oltre a essere mandate di alcuni omicidi. Per questo, gli investigatori lo ritengono estremamente pericoloso.
La caccia all’uomo sulla sua testa, però, è valida anche per i suoi complici, i membri del commando che risultano ancora senza una identità. La rabbia degli agenti per il brutale omicidio continua a montare. Questa mattina, 16 maggio 2024, a Caen si sono radunati oltre 40 poliziotti davanti al carcere dove lavoravano le vittime.
L’incontro con i sindacati
I sindacati della polizia penitenziaria hanno incontrato il ministro della Giustizia francese Eric Dupond-Moretti, che ha rinnovato la propria vicinanza e ha ribadito il suo impegno. Ma il capo del sindacato della giustizia FO di Caen, Loic Boyer, non è soddisfatto.
Il ministro, pare, che abbia firmato un accordo scritto per fornire armi lunghe e pistole agli agenti durante i trasferimenti dei prigionieri e ha limitato quelli più pericolosi. Il direttore del carcere della CGT della Nuova Aquitania, Ludovic Motheron, ha dichiarato:
Non c’è ancora niente di concreto. Ci hanno promesso alcune piccole cose per cercare di ridurre un po’ la pressione ma niente di immediato