Due giornate al termine della stagione prima di progettare il futuro. La Roma deve pensare solo al campionato e provare a vincere sia il match con il Genoa che quello con il Sassuolo per chiudere in bellezza la stagione e sperare nel miracolo Champions League. I giallorossi sono legati a doppia mandata all’Atalanta, sia per quel che riguarda il campionato che per l’eventuale vittoria dell’Europa League. Per commentare il finale di stagione della Roma di De Rossi, Filippo Roma, volto noto della tv, inviato della trasmissione Le Iene e da sempre tifoso giallorosso, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La Roma di De Rossi: Filippo Roma a Tag24
Dall’arrivo di De Rossi in panchina la Roma ha dato tutto, salvo poi arrivare con fatica e stanchezza a questo finale di stagione. Contro il Bayer Leverkusen in Europa League ha sfiorato l’impresa, ma l’eliminazione ha fatto male e con l’Atalanta in campionato ne ha pagato le conseguenze. Ora la strada per la Champions è più complicata che mai, ma i giallorossi non potranno far altro che chiudere con due vittorie e aspettare la Dea per vedere che succede. A stagione finita, il tecnico si siederà a tavolino con il club, per decidere come muoversi sul mercato. La rosa va rinforzata e si dovrà pensare soprattutto al prossimo attaccante. Per commentare il finale di stagione della Roma di mister De Rossi, Filippo Roma, personaggio televisivo, inviato della trasmissione Le Iene e da sempre tifoso giallorosso, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Settimana complicata per la Roma e per i suoi tifosi. C’è un po’ di delusione per i due obiettivi sfumati?
“Non c’è un po’ di delusione, è una tragedia! Ci eravamo un po’ illusi, visto che la Roma ha cominciato a galoppare in Europa League e si stava ripetendo anche in campionato, che qualcosa di buono potesse succedere. Una finale di Europa League con annessa vittoria o una qualificazione tranquilla in Champions sarebbe stato il massimo, invece in una settimana ci è caduto il mondo addosso. Questo però fa parte della nostra storia e caratterizza le nostre vicende”.
Mancano due giornate al termine della stagione e il sesto posto, in caso di vittoria dell’Atalanta in Europa League, potrebbe comunque valere la Champions. Con la Lazio che insegue, a un solo punto di distanza, la Roma deve guardare davanti o dietro?
“Assolutamente dietro, perché Dio non voglia che possa finire con l’Atalanta che vince l’Europa League e la Lazio che arriva sesta ed entra in Champions. Dopo aver contribuito a migliorare il ranking italiano, con le sue ottime prestazioni in Europa, la Roma si troverebbe davvero beffata. I biancocelesti in Champions e la Dea vincitrice in Europa sarebbe davvero il peggio che può succedere”.
Qualche critica inizia ad arrivare anche nei confronti di De Rossi, ma più che nelle scelte del tecnico, è una Roma che è arrivata stanca agli appuntamenti importanti della stagione?
“De Rossi ha fatto un ottimo lavoro e per me questo non cambia, a dispetto dell’eliminazione in Europa League e della partita persa contro l’Atalanta in campionato. La rosa è corta, non è sufficiente, e anche i titolari non sono tutti all’altezza. Ho visto una squadra stanca, con una buona parte di giocatori modesti. Grazie al tecnico gli ho visto fare il massimo che potevano, e hanno anche sfiorato l’impresa in Germania. Lui ha fatto un grande lavoro, ma il valore della squadra fondamentalmente è questo, anche perché sono anni che la Roma arriva sesta”.
A proposito di squadra e di rosa, che tipo di mercato ti aspetti quest’estate da parte del club?
“Sinceramente non mi aspetto nulla, se non l’ennesima estate deludente con qualche giocatore preso qua e là. Non sono molto positivo in questo senso. Confido però nell’intelligenza di De Rossi e spero che si possa arrivare a fare qualche acquisto mirato. Non mi importa che siano nomi altisonanti, piuttosto servono calciatori giusti e funzionali al gioco del mister”.
Ripartendo da Dybala?
“Dybala è ovviamente un fenomeno, ma adesso abbiamo compreso perché gioca alla Roma e non alla Juventus o al Barcellona. Vista la sua condizione fisica, sinceramente non ne farei il perno centrale su cui ricostruire la squadra. Purtroppo, per quanto sia un fenomeno assoluto, non ci puoi fare affidamento. Gioca una partita sì e tre no, e quindi non si può costruire una stagione su un profilo simile”.
La scorsa settimana si è fatto il nome di Federico Chiesa, ti piacerebbe?
“Tantissimo, da morire. Lo stimo davvero e sarei disposto ad andarlo a prendere all’aeroporto!”.