Chef Rubio è stato vittima di un’aggressione avvenuta a Roma sotto la sua abitazione. Il popolare  personaggio televisivo, attivista pro-Palestina, ex rugbista ha pubblicato sia foto e video del terribile pestaggio. Nelle immagini condivise sui social lo si vede con sangue sul volto e sulla testa e un occhio gonfio. Stando al racconto fatto dallo chef su un video, sei persone lo avrebbero aspettato fuori dalla casa. Una volta tagliati i fili del cancello, lo avrebbero aggredito a mani nude.

Chef Rubio aggressione video, il video del racconto del pestaggio

Chef Rubio ha postato sui social un video in cui ha ricostruito quanto accaduto. Il popolare personaggio televisivo, dopo essersi mostrato con il volto sanguinante e un occhio tumefatto ha così esordito: “Con sangue sul volto e sulla testa e un occhio gonfio”. Poi avanza l’ipotesi su chi possano essere stati i responsabili di questo terribile pestaggio: “Terroristi. Questi sono gli ebrei sionisti. Mi hanno aspettato fuori casa in 6 e hanno tagliato i fili del cancello per massacrarmi”.

Poi successivamente ha pubblicato una foto dell’interno di quella che presumibilmente è la sua auto, con i vetri dei finestrini infranti e a corredo del post ha scritto: “Vergogna tutti. Il sionismo è mafia e i giornalisti sono i primi responsabili”. Tanti gli attestati di solidarietà a partire dagli studenti Pro-Pal della Sapienza che hanno espresso “vicinanza a Chef Rubio preso di mira e aggredito poco fa da una squadraccia sionista. Il terrorismo sionista agisce impunemente da decenni con la connivenza di tutte le istituzioni di questo paese che, governo dopo governo, ha continuato dandogli sostegno militare, ideologico e politico”.

Un comunicato di Potere al Popolo ha poi riferito che sarebbe stata una squadra di ebrei sionisti a picchiare selvaggiamente Chef Rubio:

“Una squadraccia sionista ha aggredito e picchiato Chef Rubio. Hanno tagliato i fili del cancello elettrico della sua casa, lo hanno aspettato e lo hanno ridotto così. Questa è la natura dei sostenitori della “più grande democrazia del Medio Oriente. Questi sono coloro che difendono il genocidio del popolo palestinese. Un nostro grande abbraccio a Chef Rubio, che da anni porta avanti un’importante lotta di controinformazione e denuncia di quello che avviene in Palestina. Ci troverai, come in questi mesi, al tuo fianco in tutte le piazze. Questo è quello che sono: servi dei servi”.

La vicinanza alla causa palestinese

Chef Rubio si è sempre esposto in questi mesi anche sui social sulla causa palestinese. Lo scorso gennaio, il popolare chef era stato fermato dalla polizia per un controllo mentre era diretto ad un sit in pro-Palestina. In quell’occasione era stato trovato in possesso di una tanica di plastica con una sostanza dentro compatibile con sangue animale.

A causa di ripetuti comportamenti di questo tipo, Chef Rubio era stato indagato per istigazione all’odio razziale. La comunità ebraica romana aveva depositato un esposto nei suoi confronti per “plurime e reiterate condotte integranti i reati di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa” oltre che per diffamazione aggravata.

Tra i post citati nella denuncia un post di Chef Rubio in cui era comparsa la foto di un pugnale con doppia lama con il commento “coltello antisionista con manico in legno d’ulivo”, albero sacro nella tradizione ebraica, oggetto di un’integrazione alla denuncia da parte della comunità ebraica. Chef Rubio aveva poi replicato così:

“Nei passati 3anni ho speso 25k€ (esclusi avvocati), a oggi ho 9 procedimenti civili e 5 penali per cui se dovesse andare male mi si chiederebbero circa 300k €. La mafia sionista pensa che ribaltando la realtà e disumanizzandomi mi piegherà, ma non sa che ha già perso #Shalom”.