La Francia ha dichiarato lo stato di emergenza in Nuova Caledonia il 15 maggio dopo che quattro persone, di cui un funzionario di polizia, sono state uccise nelle proteste contro la riforma costituzionale sostenuta da Parigi.
Le proteste in Nuova Caledonia contro la riforma costituzionale
La notte tra lunedì 13 e martedì 14 maggio sono scoppiate proteste in Nuova Caledonia contro una proposta di legge discussa ed adottata dall’Assemblea nazionale. Questa legge concederà, ai residenti francesi che vivono nell’isola da 10 anni, il diritto al voto nelle elezioni provinciali. La mossa di Parigi ha scatenato preoccupazioni per i propri diritti tra gli indigeni Kanak.
La Nuova Caledonia è un territorio francese d’oltremare situata nel Pacifico e fa parte della Francia dal 1853. L’isola è diventata un territorio d’oltremare dopo la seconda guerra mondiale. La cittadinanza francese è stata concessa a tutti i Kanak nel 1957. Continuano da decenni le tensioni tra la popolazione indigena che cerca l’indipendenza e i discendenti dei colonizzatori che sostengono, invece, di far parte della Francia. Gli abitanti hanno votato in tre referendum per l’indipendenza tutti con esito a favore dello status quo. La popolazione Kanak sostiene che il risultato dei voti non rappresenti la volontà del popolo sostenendo che sono stati svolti durante la pandemia.
Parigi proclama lo stato di emergenza
Dopo il coprifuoco già in vigore, la Francia ha dichiarato oggi, 15 maggio, lo stato di emergenza nell’isola dopo che tre persone Kanak e un funzionario di polizia sono stati uccisi durante i disordini. Parigi sta aumentando il numero degli agenti delle forze dell’ordine. Le misure di emergenza dureranno per 12 giorni. Durante questo periodo, le autorità potranno vietare spostamenti e assembramenti per fermare atti di violenza.
L’ultima volta che la Francia ha dichiarato lo stato di emergenza in un territorio d’oltremare è stato nel 1985 e sempre in Nuova Caledonia.
Macron: “Dobbiamo continuare a vivere insieme”
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha sottolineato la necessità di mantenere il dialogo politico. Ha invitato le parti politiche a continuare ad esercitare la convivialità:
Dobbiamo continuare a vivere insieme.