Ravvedimento speciale entro la fine del corrente mese di maggio: la scadenza si avvicina per effettuare i versamenti. Chi deve provvedere al ravvedimento? Facciamo chiarezza.
La data del 31 maggio 2024 si avvicina sempre di più e molti contribuenti devono provvedere all’adempimento. Rispettando tale scadenza sarà possibile beneficiare della rimozione delle irregolarità fiscali e regolarizzare la propria posizione con il Fisco. Il ravvedimento non è altro che un istituto giuridico approntato dal diritto tributario per consentire ai contribuenti di ravvedersi e di mettersi in regola con l’amministrazione fiscale.
Ravvedimento speciale entro il 31 maggio: ecco come fare
Contenuto nella pace fiscale, il ravvedimento speciale ha subito differenti spostamenti, dal 2 aprile al 31 maggio 2024. L’ultima proroga ha esteso la possibilità di sanare la propria situazione con il Fisco alle dichiarazioni dei redditi che sono state presentate prima del 2022. In precedenza, l’amministrazione tributaria aveva chiarito che era esclusa la possibilità di ricorrere al ravvedimento anche per i periodi di imposta precedenti al 2022.
Con la pubblicazione del Decreto n. 75 del 2024 l’Agenzia delle Entrate dispone che i contribuenti che entro la fine del mese di settembre 2023 non abbiano aderito alla sanatoria per i periodi di imposta 2021 e precedenti. Questa platea di contribuenti ha la possibilità di aderire al ravvedimento speciale entro il 31 maggio. Per poter approfittare della sanatoria è necessario che il debito sia pagato in un’unica tranche. In tale modo, i contribuenti hanno la possibilità di rimuovere le irregolarità e di regolarizzazione le omissioni tributarie.
Ravvedimento speciale entro 31 maggio 2024: come funziona?
I contribuenti che vogliono aderire al ravvedimento speciale entro il 31 maggio 2024 possono versare le somme dovute anche a rate per gli anni di imposta precedenti al 2022. Come funziona? I contribuenti interessati devono provvedere al versamento delle prime 5 rate entro la fine del mese di maggio.
Dal primo giugno 2024 i contribuenti possono versare le tre rate trimestrali successive prevedendo l’applicazione del 2 percento degli interessi. Il perfezionamento del ravvedimento avviene con il versamento della prima rata entro il 31 maggio 2024 in modo tale da eliminare le irregolarità. Nel caso in cui non venga onorato il pagamento delle rate trimestrali successive, anche solamente di una rata, si decade automaticamente dal beneficio.
Come aderire al ravvedimento speciale in scadenza il 31 maggio 2024?
Per aderire al ravvedimento speciale in scadenza il 31 maggio 2024, è necessario versare le prime 5 delle 8 rate previste dall’articolo 1 della Manovra di Bilancio 2023. Inoltre, è necessario provvedere al versamento delle tre rate trimestrali alla fine di ciascun trimestre fissato. A partire dal mese di giugno viene applicato l’interesse pari a due punti percentuali all’anno. Con l’adesione al ravvedimento speciale è possibile correggere le omissioni tributarie e le irregolarità tributarie.
Ravvedimento speciale entro la fine di maggio: cosa succede se non si paga le rate successive?
Chi aderisce al ravvedimento speciale entro il 31 maggio 2024 deve pagare le prime cinque rate delle 8 previste. Per poter cancellare le irregolarità commesse e le omissioni tributarie è necessario che i contribuenti paghino entro la fine trimestre le rate successive alla prima con l’applicazione di un tasso di interesse pari a 2 punti percentuali all’anno. Nel caso in cui non si paghi una rata successive alla prima si decade automaticamente dal ravvedimento speciale. Di conseguenza, gli importi da versare vengono iscritti a ruolo.
Ravvedimento speciale entro 31 maggio: conviene?
Aderire al ravvedimento speciale, la cui scadenza è stata fissata per il 31 maggio 2024, conviene. Tutti i contribuenti che non abbiano precedentemente aderito alla sanatoria possono regolarizzare la propria posizione con Il Fisco italiano, eliminando le omissioni tributarie e correggendo gli errori commessi. Grazie a questo speciale istituto giuridico, i contribuenti hanno la possibilità di fare pace con il Fisco ed evitare più severe sanzioni o la notifica di un avviso bonario o cartella esattoriale.