E’ stata una stagione travagliata, altalenante, ricca di alti e bassi e a tratti entusiasmante. Ora mancano due gare al termine e la Roma di De Rossi non ha più obiettivi da perseguire, se non quello di tentare il tutto per tutto per sperare nel miracolo Champions. In una settimana tutte le certezze sono crollate, ma non è anocra tempo per mollare. Alla fine dell’anno si faranno tutte le valutazioni del caso e la società, insieme al mister, deciderà da chi ripartire e che tipo di squadra costruire per il futuro. Prima però bisognerà battere Genoa e Sassuolo e sperare che l’Atalanta vinca l’Europa League. Per commentare il finale di stagione della Roma di De Rossi, Paulo Sergio, ex calciatore giallorosso, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

La Roma di De Rossi: Paulo Sergio a Tag24

L’eliminazione in semifinale di Europa League, poi la sconfitta arrivata in campionato contro l’Atalanta e la Champions League che si allontana vistosamente. In casa Roma sono giorni di grande delusione e visti gli ultimi risultati, adesso non manca anche qualche critica a mister De Rossi. Dal suo arrivo sulla panchina giallorossa ha cambiato tanto la sua squadra, nell’atteggiamento, nel gioco e nella mentalità, ma i tifosi romanisti erano convinti di poter raccogliere qualcosa in più, e invece ora dovranno fare addirittura attenzione alla Lazio, che ormai dista un solo punto. Alla fine dell’anno mancano solo 2 partite e i capitolini non possono far altro che vincerle entrambe anche perchè, sulla carta, Genoa e Sassuolo sembrano piuttosto semplici. Per commentare le ultime uscite e il finale di stagione della Roma di De Rossi, Paulo Sergio, ex calciatore giallorosso, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Settimana difficile da mandare giù per la Roma: sei deluso dai risultati dei giallorossi contro il Bayer Leverkusen e contro l’Atalanta?

“Non sono deluso. Penso che De Rossi sia subentrato in un momento particolare, in cui la squadra non girava per niente ed è riuscito a fare bene. Mourinho non riusciva a vincere un debry, e Daniele lo ha fatto quasi subito e soprattutto ha dato una chiara identità di gioco. Per la maggior parte del tempo hanno fatto molto bene. Poi si può vincere o perdere e questo fa parte del gioco. Avrà bisogno di un pò di tempo per lavorare con serenità in questo club”.

Pensi che gli ultimi risultati possano influire dal punto di vista mentale, per le due gare che mancano da qui alla fine della stagione?

“Può essere, però credo che loro vogliano lottare fino alla fine. Anche perchè in questo momento devono solo pensare al campionato e scendere in campo con la testa giusta per fare il meglio possibile, senza mollare. Dietro la Lazio è arrivata e dista solo un punto e questo deve dare una motivazione ulteriore visto che tutti sappiamo quanta rivalità ci sia tra le due squadre Servono due vittorie e poi guardare all’Atalanta che ha la testa alle due finali e potrebbe ancora perdere qualcosa per strada”.

La stagione sta per finire e adesso si dovrà pensare al mercato. Ti aspetti una piccola rivoluzione?

“Non so se la Roma vorrà fare una rivoluzione, ma è chiaro che sul mercato si dovranno muovere. La rosa va rinforzata se si vuole ambire alle prime posizione. Il lavoro è tanto perchè questo è un club che deve stare sempre tra le prime 3 o 4 del campionato italiano”.

Non sono mancate le critiche ne confronti di Lukaku che è mancato nelle gare più importanti. Ti aspettavi qualcosa in più?

“Lukaku è un attaccante che tutti i club più importanti vorrebbero avere. Poi è chiaro che in qualche occasione è mancato, ma è difficile trovare altri centravanti così forti. Ultimamente avrebbe potuto fare di più e invece è mancato dal punto di vista della concentrazione. Ora mi aspetto da lui che possa essere decisivo nelle due gare che mancano da qui alla fine del campionato. se dovessi sceglieri io comunque lo terrei”.

Intanto è rientrato Abraham, anche se non è ancora ai suoi livelli. Dopo il brutto infortunio pensi sia solo questione di tempo?

“Assolutamente sì. Lui arriva da un infortunio pesante e non può certo cambiare da solo la squadra. Ha trovato una Roma stanca e non mi aspettavo molto di più. Quando rientri in campo e trovi un gruppo che va, allora è più facile anche per te tornare rapidamente al massimo, ma in caso contrario non puoi fare le magie”.