Bonus mamme lavoratrici: l’INPS, con il Messaggio numero 1702 del 6 maggio 2024, ha fornito le indicazioni operative per la fruizione dell’esonero contributivo. In sostanza, viene applicato un abbattimento totale della contribuzione previdenziale dovuta dalla lavoratrice, entro l’importo soglia pari a 3.000 euro annui, da riparametrare su base mensile. Tuttavia, l’assenza di una specifica certificazione comporta la revoca del beneficio. Vediamo le ultime novità del bonus mamme lavoratrici e chi deve presentare urgentemente la certificazione all’INPS.
Bonus mamme lavoratrici: novità INPS
Molte mamme lavoratrici riceveranno il bonus mamma, con il relativo conguaglio degli arretrati dovuti per le somme spettanti riferite alle mensilità accantonate nel periodo da gennaio a maggio 2024. Tuttavia, prima di verificare le condizioni che portano alla revoca del beneficio, è indispensabile capire i punti principali del rilascio del beneficio, partendo dall’istituzione della misura.
Che cos’è il Bonus Mamme Lavoratrici?
La misura è stata istituita dall’articolo 1, commi da 180 a 182 (legge di Bilancio 2024), e prevede l’applicazione di un esonero contributivo previdenziale a favore di lavoratrici madri con almeno tre figli. La novità per il 2024 riguarda la possibilità per le madri con due figli di accedere al beneficio economico.
L’INPS, nella circolare n. 27 del 31 gennaio 2024, ha reso note le indicazioni operative per il rilascio dell‘esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri sia del comparto pubblico che privato, che hanno instaurato un rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato.
Pertanto, le lavoratrici possono presentare la richiesta di adesione alla misura al proprio datore di lavoro, indicando il numero dei figli e i codici fiscali dei due o tre figli. In alternativa, è possibile presentare la richiesta direttamente all’INPS attraverso la nuova applicazione “Utility esonero lavoratrici madri”.
Ai sensi del successivo comma 181, tale esonero è esteso, in via sperimentale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, anche alle lavoratrici madri di due figli, con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, a esclusione dei rapporti di lavoro domestico, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
Come richiedere bonus mamme lavoratrici 2024?
L’INPS ha chiarito che l’esonero contributivo riguarda tutte le lavoratrici che hanno instaurato un rapporto di lavoro a tempo indeterminato nel periodo di entrata in vigore dell’esonero. Pertanto, il beneficio viene riconosciuto alle lavoratrici dei settori pubblico e privato, incluso il settore agricolo, a eccezione dei rapporti di lavoro domestico.
In particolare, l’esonero contributivo interessa i periodi di paga compresi tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2026. Le lavoratrici madri di tre o più figli, fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo, godranno di un aumento del netto in busta paga.
Per i periodi di paga che vanno dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, l’esonero contributivo è garantito, in via del tutto eccezionale, anche alle lavoratrici madri di due figli, fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
Cosa spetta alle mamme lavoratrici?
Il bonus mamme lavoratrici prevede un abbattimento della contribuzione previdenziale a carico delle stesse, entro l‘importo soglia massimo di 3.000 euro annui, da riparametrare su base mensile.
L’INPS, nella circolare n. 27 del 31 gennaio 2024, ha fornito i primi chiarimenti sull’operatività della misura.
Nella suddetta circolare, l’Istituto ha spiegato che, per facilitare il rilascio del beneficio economico, le lavoratrici dei settori pubblico e privato potevano presentare un consenso di adesione alla misura al proprio datore di lavoro, richiedendo esplicitamente la volontà di avvalersi dell’esonero contributivo.
La richiesta doveva avvenire mediante una comunicazione al datore di lavoro, nella quale dovevano essere riportati il numero dei figli e i codici fiscali dei due o tre figli.
In sostanza, la fruizione del bonus mamme lavoratrici non è subordinata alla presentazione di alcuna domanda, se non la richiesta di adesione con l’indicazione dei figli e i relativi codici fiscali.
Pertanto, l’effettiva fruizione dell’esonero contributivo avviene mediante la presentazione, nella denuncia contributiva (flussi Uniemens), dei codici di conguaglio appositamente predisposti, così come previsto dall’INPS nella circolare n. 27/2024.
In alternativa, la lavoratrice può comunicare all’Istituto le informazioni relative procedendo con la dichiarazione degli identificativi dei figli, tramite “Utility Esonero Lavoratrici Madri”.
Chi perde il diritto al beneficio dopo 7 mesi?
Le lavoratrici madri fruitrici dell’esonero contributivo devono avere cura di accedere all’utility per trasmettere all’INPS la dichiarazione relativa ai dati dei propri figli.
È importante notare che questa comunicazione può essere effettuata decorsi 45 giorni dalla fine del mese di competenza in cui il datore di lavoro ha esposto nei flussi Uniemens i dati relativi all’esonero.
Infatti, è indispensabile l’acquisizione, da parte dei sistemi dell’Istituto, dei flussi Uniemens da cui prelevare tutti i dati relativi alle aventi diritto all’esonero.
La succitata comunicazione potrà essere trasmessa tramite l’applicativo INPS entro sette mesi, a partire dal primo giorno del mese successivo al mese di competenza in cui il datore di lavoro ha presentato la richiesta dell’esonero contributivo in favore della lavoratrice.
In particolare, riportiamo alcuni esempi formulati dall’INPS:
“Se la prima esposizione dell’esonero è stata effettuata nella denuncia Uniemens di competenza febbraio 2024, la decorrenza dei sette mesi parte dal 1° marzo 2024, per cui la scadenza per la compilazione della dichiarazione è fissata al 30 settembre 2024;
Se la prima esposizione dell’esonero è stata effettuata nella denuncia Uniemens di competenza maggio 2024, la decorrenza dei sette mesi parte dal 1° giugno 2024, per cui la scadenza per la compilazione della dichiarazione è fissata al 31 dicembre 2024″.
Infine, si ricorda che l’assenza della comunicazione dei codici fiscali dei figli da parte del datore di lavoro nelle denunce Uniemens o tramite l’apposito applicativo nel termine di sette mesi a cura della lavoratrice, comporta la revoca del beneficio.