Mancano pochi giorni al termine degli Internazionali di Roma e adesso si entra nel vivo. Tantissime partite in questi giorni, che hanno portato anche a risultati inaspettati. Con l’assenza di Jannik Sinner e di Carlos Alcaraz, erano Medvedev e Djokovic i favoriti indiscussi, entrambi però sono stati incredibilemente eliminati. Al Foro Italico parte ora l’appuntamento con i quarti di finale e tante sono le soprese. Chi vincerà in Italia? Per commentare gli ultimi giorni degli Internazionali di Roma del 2024, Stefano Pescosolido, ex tennista e commentatore televisivo, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Internazionali di Roma 2024, Pescosolido a Tag24
Sono stati giorni di grandi sorprese e di eliminazioni impreviste e adesso, gli Internazionali di Roma, entrano nelle fasi finali. Oggi i primi due quarti di finale della parte alta del tabellone maschile. Il match più atteso è ovviamente quello del campione del 2017 Sascha Zverev, che se la vedrà con lo statunitense Taylor Fritz. Alle 15 in campo intanto le due maggiori sorprese del torneo: il cileno Tabilo, che aveva incredibilmente battuto, Novak Djokovic, ha eliminato anche il cinese Zhang. Domani invece sarà la volta di Tsitsipas, uno dei favoriti del torneo, che affronterà Jarry e poi l’ultimo incontro è quello tra Hurkacz e Paul, che ieri ha eliminato Medvedev. Da questi 8 arriveranno i due semifinalisti. Per commentare le fasi finali degli Internazionali di Roma del 2024, Stefano Pescosolido, ex tennista e commentatore televisivo, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Partiamo dalle esclusioni celebri. Sei rimasto sorpreso dalle eliminazioni di Djokovic e Medvedev?
“Sono rimasto sorpreso da entrambe le eliminazioni, anche se sono arrivate in maniera diversa. Da parte di Djokovic ci aspettavamo tutti qualcosa di più, ad un livello più alto. Invece nei primi tornei del 2024 ha dimostrato di essere in difficoltà. Sta vivendo un periodo negativo, è lento ed impacciato e questa è la sorpresa peggiore. Male anche Medvedev ieri con Paul, ma tra le due fa più rumore l’eliminazione di Novak. Ha dichiarato che i suoi obiettivi sono Roland Garros, Wimbledon e Olimpiadi, ma se il livello è questo, è dura”.
Non lo abbiao visto in campo, ma il livello degli altri ci fa ben sperare per il futuro e per la scalata al primo posto di Jannik Sinner?
“Si, se vogliamo questa può essere una chiave di lettura. Sarà questione di settimane o di pochi mesi, ma l’importante è superare il problema fisico che non va sottovalutato. Evidentemente è un pò più serio di ciò che si pensava. Ora Jannik, con il suo team, sta valutando cosa fare per Parigi. E’ questione di giorni e capirà cosa fare. L’obiettivo più importante è questo, poi il numero 1 arriverà, giocando o meno. Il suo livello è il più alto. Poi, se sta bene, bisogna fare attenzione ad Alcaraz. Tsitsipas sta crescendo, ma come gli altri manca di continuità. Nessuno al momento sembra a livello di Sinner”.
Tsitsipas e Zverev sono i favoriti per la finale degli Internazionali. Chi vede meglio?
“Loro due sono sicuramente i favoriti, ma sia a Fritz che a Hurkacz bisognerà stare attenti. Sono giocatori che sulla terra non hanno mai fatto grandi risultati, ma stanno giocando bene, sono in forma e sono pericolosi. Hurkacz ha vinto una bella partita ieri e ha battuto alla grande Nadal, che però non è ancora quello che tutti conosciamo. Potranno creare entrambi problemi per questi quarti di finale, ma a mio avviso i primi due restano i favoriti”.
Sono andati molto bene anche i ragazzi impegnati agli Internazionali. Che momento è per la nostra Federazione?
“Questa è una grande conferma. Mancavano i giocatori di punta, Sinner, Berrettini e Musetti e gli altri hanno dato il massimo, hanno giocato belle partite e dimostrato carattere e maturità. Cobolli ha perso una partita sfortunata, Darderi ha giocato alla pari per buona parte del match con Zverev e anche Nardi fatto bene con Rune. Il livello è salito e c’è un bel movimento. Forse ci si aspettava qualcosa in più da Arnaldi, ma ha avuto un problema di allergia e non è semplice ora giocare a Roma. Ci sono tanti aspetti positivi però”.
Purtroppo Berrettini ha dovuto rinunciare a Roma, ora che farà?
“Il suo futuro dipende dalla condizione fisica. E’ sfortunato da questo punto di vista e non so che tipo di problema abbia. Quel che è sicuro è che il suo infortunio non è stato superato del tutto. Dopo Montecarlo non ha più giocato ed è un peccato perchè era rientrato bene, vincendo di carattere, nonstante fosse circa al 70%. Non è semplice dopo esser stato fermo tanti mesi. A Marrakesh ha fatto una grandissima impresa. Dopo Parigi ci sarà l’erba e lui potrebbe fare molto bene, ma deve ritrovare la forma fisica e la continuità”.
A Roma tutti aspettavano Nadal, lei pensava che avrebbe potuto fare di più?
“Il discorso di Nadal è diverso da quello di Djokovic ad esempio. Nole ha cambiato team per cercare nuovi stimoli, ma gli manca la cattiveria e la determinazione che abbiamo visto fino alla Davis, alla partita persa con Sinner. A Torino ad esempio sembrava un giocatore completamente diverso. Nel caso di Nadal invece manca la preparazione. Penso che lui contasse di giocare almeno una decina di partite sul cemento, tra l’Australia e il Nord America, per arrivare già pronto sulla terra. Invece ha iniziato a Barcellona, non benissimo. A Madrid ha fatto fatica e a Roma è andato male. Gli manca la prima parte e ora l’obiettivo è Parigi, ma è troppo vicino. Lui vuole arrivare in fondo, non partecipa per essere eliminato agli ottavi. Ha due settimane di tempo per prepararla dopo la sconfitta con Hurkacz e non sarà facile. Sarei sorpreso se decidesse di partecipare”.