Non ce l’ha fatta, dopo tre giorni di agonia, Valentina Renso, l’aspirante pilota di rally 26enne che lo scorso sabato sera era rimasta vittima di un grave incidente stradale a Cervarese Santa Croce: nella giornata di ieri, 14 maggio, i medici dell’ospedale di Padova, dove la giovane era stata trasferita d’urgenza subito dopo l’impatto, l’hanno dichiarata morta.
Chi era l’aspirante pilota di rally morta dopo un incidente in auto a Padova
Le sue condizioni di salute erano apparse subito gravissime: da tre giorni Valentina Renso, di 26, lottava tra la vita e la morte in ospedale, dove era stata ricoverata d’urgenza subito dopo l’impatto, avvenuto sabato sera nei pressi di Cervarese Santa Croce, in provincia di Padova.
Stando a quanto ricostruito finora, la giovane stava viaggiando insieme a due amici quando, per motivi ancora in corso di accertamento, l’auto sulla quale si trovavano, una Bmw, sarebbe uscita fuori strada, invadendo la corsia di marcia opposta, finendo in un fossato e schiantandosi contro un tombino.
Sul posto, dopo la segnalazione dei presenti, erano intervenuti vigili del fuoco e sanitari del Suem 118. Nonostante i tentativi dei medici di salvarla la 26enne si è spenta.
Il ricordo del fidanzato sui social
Originaria di San Giovanni Lupatoto, in provincia di Verona, Valentina era appassionata di motori e sognava di diventare una pilota di rally professionista. Anche il suo fidanzato, Demis Quagliato, lavora nel settore: sui social, nelle scorse ore, le ha dedicato un commovente messaggio.
“Mi hai dato tutto, senza di te sono perso. Mi hai fatto vedere l’amore vero, l’amore che non avevo mai vissuto prima”, ha scritto, corredando alle sue parole una serie di foto che li ritraggono insieme in momenti felici della loro storia.
La sera dell’incidente che ha strappato la ragazza alla vita avrebbero dovuto incontrarsi per mangiare una pizza all’aperto con gli amici: nessuno dei due avrebbe mai potuto immaginare cosa sarebbe accaduto in strada.
Non ci siamo più parlati. Quando l’hanno trasportata in ospedale ho chiesto di rimanere solo con lei, volevo parlarle all’orecchio, spero che abbia potuto sentire quello che le ho detto,
racconta ora. Lo riporta il Corriere della Sera. Sono in tanti, come lui, a ricordarla. Anche il sindaco di Teolo, paese d’origine del ragazzo, ha voluto mostrare ad “entrambe le famiglie” la sua vicinanza in questo doloroso momento.
Tante le giovani vittime della strada
Sono molti, ogni anno, i giovani che perdono la vita sulle strade italiane. Solo nelle ultime settimane si sono registrati diversi incidenti mortali: si pensi a quello che ha coinvolto il 20enne Paolo Berbeglia, volontario dell’esercito, nei pressi di Ruscello, ad Arezzo.
Il giovane, di stanza a Castelmaggiore, nel Bolognese, si trovava sulla Sp 21 insieme ad altri tre ragazzi quando, per motivi da chiarire, l’auto sulla quale stavano viaggiando, una Polo Volkswagen, era finita fuori strada, andando a sbattere contro un palo della luce prima di finire in un campo.
Le sue condizioni erano apparse subito gravissime. Per ricostruire la dinamica del sinistro la Procura ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio stradale contro ignoti: l’obiettivo è capire cosa l’abbia provocato. Il conducente, sottoposto ad accertamenti, sarebbe risultato negativo – per ora – all’alcol test.
È morta da sola, invece, Chiara Bassutti, la 26enne rimasta vittima di un grave incidente a Spilimbergo, nel Pordenonese: attiva nel sociale e nella politica, la giovane stava rincasando quando, per motivi da accertare, la sua Toyota Yaris era finita contro un’altra vettura e poi in un fossato adiacente alla strada. Per lei non c’era stato niente da fare.