Il 15 maggio si celebra la giornata internazionale della famiglia. Una data istituita dalle Nazioni Unite per onorare l’importanza ed il valore che i nuclei familiari in tutto il mondo rappresentano. Ma anche per riflettere sui cambiamenti che nel corso del tempo ci sono stati, portando a diverse forme e strutture che attualmente esistono e che devono essere allo stesso modo rispettate e protette con gli stessi diritti. Vediamo la storia di questa festa, come celebrarla e qual è il significato del tema centrale di quest’anno: “Le trasformazioni sociali“.
15 maggio: giornata internazionale della famiglia
Il 15 maggio di ogni anno si celebra la giornata internazionale della famiglia. Una festa proclamata nel 1993 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, in seguito alla risoluzione A/RES/47/237 per celebrare e porre l’attenzione sul ruolo centrale dei nuclei familiari per lo sviluppo della società in tutto in mondo.
Con uno sguardo sempre attento ai cambiamenti che queste strutture hanno subito nel corso del tempo, per sensibilizzare sull’importanza di garantire pari diritti a tutte le forme e tipologie, a prescindere dalla loro composizione.
Per questo motivo, ogni edizione è stata caratterizzata da un tema centrale dal quale partono spunti di riflessione per capire cosa si può fare per aumentare il sostegno a livello globale, individuare le discriminazioni e le necessità, per intervenire sui punti critici delle disuguaglianze ed anche per combattere il problema della denatalità che sta colpendo in particolar modo i paesi europei.
Significato e obiettivi
Nelle varie edizioni della giornata internazionale della famiglia sono stati trattati temi di attualità collegati ai profondi cambiamenti che i nuclei familiari e la società hanno affrontato nel corso del tempo. Anche a causa dei problemi che colpiscono a livello globale.
Come ad esempio la povertà, non solo economica ma anche educativa, la mancanza di servizi ed infrastrutture, la carenza di servizi sanitari adeguati, le discriminazioni razziali e religiose, la disuguaglianza di genere, la tutela della maternità, i diritti dei minori e in generale tutte le situazioni di difficoltà.
Con particolare attenzione nel trovare soluzioni per le situazioni particolarmente svantaggiate, le comunità emarginate e vulnerabili. Altro tema di importanza inserito nel contesto familiare è quello dei cambiamenti apportati dalla pandemia, che ha inevitabilmente modificato le abitudini, comprese quelle lavorative e scolastiche.
Ma anche il rapporto con le nuove tecnologie, che possono essere utilizzate a beneficio della famiglia, per migliorare il benessere economico, la comunicazione, l’informazione e l’educazione.
La famiglia e le trasformazioni sociali
La famiglia è in continua trasformazione. Nel tempo infatti il concetto che precedentemente era associato quasi esclusivamente ad identificare un nucleo composto da un uomo e donna con uno o più figli, è cambiato assumendo diversi significati.
Oggi solo il 65% rappresenta questo modello “tradizionale“, anche se composto da coppie di persone dello stesso sesso. Ci sono invece molte più famiglie monoparentali, per l’8,6% del totale composte da madre sola e per l’1,7% dal solo padre.
Circa il 19% inoltre è composto da coppie che convivono ma non hanno figli. In aumento anche quelle formate da singoli individui che si definiscono famiglia. I cambiamenti sociali hanno poi condizionato anche i ruoli dei genitori, anche se c’è ancora carenza nella parità di genere.
Visto che, come dimostrano le statistiche pubblicate dall’Onu, attualmente nel mondo, solo il 57% delle donne in una unione matrimoniale o civile, dichiara di essere libera di prendere decisioni che riguardano la contraccezione o il benessere e l’attività sessuale all’interno della coppia.
Il problema della denatalità
La giornata internazionale della famiglia ha sollevato anche la discussione molto attuale sulla denatalità. Fenomeno in costante aumento che ha colpito soprattutto l’Italia tra i vari paesi europei. Tra le principali cause, analizzate dall’Istat, ci sarebbe non solo la carenza di sostegno economico, ma soprattutto la mancanza di servizi adeguati per l’infanzia e la gravidanza.
Altro problema è quello delle condizioni lavorative delle donne, che spesso sono costrette a scegliere tra la carriera e la maternità perchè non ci sono abbastanza tutele occupazionali. Per questo le donne italiane, ma anche straniere residenti in Italia, stanno sempre più posticipando la decisione di avere figli, ad una età che si attesta sulla media dei 31 anni, portando il valore dei nuovi nati per nucleo familiare a 1,24 minimo storico del 2023 che aumenta ogni anno di più.