Luca Barbarossa lancia un appello antifascista dalle colonne del quotidiano La Stampa e accende il dibattito. In occasione del lancio del suo libro “Cento storie per cento canzoni”, edito da La Nave di Teseo, rilascia un’intervista in cui mette a fuoco la sua idea su questo concetto chiave. Lo storico attaccante della Nazionale Cantanti nonché voce di canzoni iconiche come “Via Margutta” e “Portami a ballare”, con cui vinse un’edizione di Sanremo, non ci sta a questo clima politico nostalgico e dice la sua. Ecco le sue dichiarazioni ufficiali.
Luca Barbarossa appello antifascista, le parole
Il musicista romano, da poco ospite di Fabio Fazio, non ci sta a certe ondate nostalgiche del ventennio e mette in chiaro un passaggio importante. Al netto del proprio lecito credo politico, secondo il conduttore di “Radio Social Club” su Radio2, infatti, certe basi devono essere comuni a tutti i connazionali. Ecco la testuale dichiarazione rilasciata al Corriere della Sera:
“Non credo sia possibile essere italiani e non essere antifascisti. L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e l’antifascismo, nata grazie a chi il fascismo l’ha combattuto. Poi si può essere di sinistra, di destra o di centro, ma l’antifascismo deve essere un valore di tutti.”
Una presa di posizione netta e chiara, di certo coraggiosa in tempi in cui questo confine è meno netto rispetto al passato.
Luca Barbarossa appello antifascista, le reazioni
Le esternazioni del cantante non sono passate inosservate sul web dove la viralità è presto arrivata. In molti hanno condiviso come dimostrano questi commenti:
“Ma davvero qualcuno pensa che il contrario di fascismo sia comunismo? Il contrario di fascismo è democrazia e libertà. Dichiararsi antifascista non significa essere comunista o di sinistra non dovrebbe essere complicato da capire.“
“Io sono di dx, NON sono fascista e NON sono antifascista“
“Al dispetto delle altre forze politiche italiane, la destra nostrana non ha mai tagliato i ponti con il suo terribile passato, ancora non riescono a definirsi antifascisti, per cui di destra in Italia vuol dire essere fascisti, inevitabilmente“
Purtroppo le parole sull’antifascimo di Barbarossa a qualcuno non sono andate giù con attacchi diretti, a volte anche volgari, di chi si è rivolto così all’appello:
“Il fascismo ormai morto e sepolto da un secolo lo sognate anche la notte ? Non sarà perché non riuscite a trovare argomenti?“
“Adoro i comunisti, hanno sempre bisogno dell’esistenza del fascismo per dare senso alla loro esistenza di sinistra… “
“Il fascismo esiste solo nelle vostre teste malate… Comunisti di sto caxxo.. Anzi con tutti i casini che fate in giro manifestazioni violente e danni a cose e persone siete voi gli unici fascisti. Avete rotto con sta storia. Il fascismo è stato estirpato 80 anni fa… Ma abbiamo dei cogl10n1 comunisti che non avendo argomenti fanno l’unica cosa che sono in grado di fare: dire caxxate.”
La palma del populismo e dell’idiozia arriva col classico commento che considera un cantautore non un essere pensante ma segno solo di intonare note:
“Questo tizio pensasse a cantare le sue lagne“
Il libro
L’occasione dell’appello antifascista di Luca Barbarossa è l’uscita del suo libro “Cento storie per cento canzoni”, dove l’autore racconta la vita che c’è stata dietro alla nascita e alla scrittura di quei capolavori che hanno segnato l’immaginario di diverse generazioni. Da Frank Sinatra a Vasco Rossi, da Lucio Battisti a David Bowie, dai Beatles ai Radiohead, da Franco Battiato a Michael Jackson. Non manca praticamente nessuno dei big della musica internazionale. In merito a questa pubblicazione così si pronuncia l’artista:
“Noi abbiamo bisogno di credere alle storie. Io sono grato a chi le racconta, tutte: dai miti greci a quelle di oggi. È un libro di storie dentro la musica. Sono storie appassionanti e curiose.”