Con un emendamento al Decreto Superbonus, il Governo intende intervenire anche sul bonus ristrutturazioni: in arrivo tagli, non del tutto attesi, dal 2028.
Nel periodo compreso tra il 2028 e il 2033 prevederà una detrazione delle spese al 30%, diventando, di conseguenza, sempre meno conveniente.
La moneta fiscale creata dai bonus edilizi, nel corso degli ultimi anni, è diventata una vera e propria zavorra per i conti pubblici e il Governo ha deciso di porvi fine.
Cosa cambia per l’agevolazione base per il rifacimento della propria abitazione?
Come funziona il bonus ristrutturazioni 2024
Il bonus ristrutturazioni è la misura base per effettuare interventi per il rifacimento della propria casa. Si caratterizza in una detrazione Irpef del 36% delle spese sostenute fino a ad un massimo di 48.000 euro per ciascuna unità immobiliare.
La misura ha subito una variazione e, attualmente, per le spese di ristrutturazione sostenute nel periodo dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024, la percentuale della detrazione prevista è del 50%, per un limite massimo di spesa pari a 96.000 euro.
In arrivo tagli sul bonus ristrutturazioni dal 2028
Un emendamento al Decreto Superbonus mette mano anche al bonus ristrutturazioni, generando tensioni nella maggioranza di Governo.
In particolare, l’emendamento interviene sulle agevolazioni per il recupero del patrimonio edilizio e per la riqualificazione energetica degli edifici.
Nel 2028, arriverà una stretta significativa. Infatti, tra le intenzioni del Governo c’è quella di fare uno stop alla circolazione di moneta fiscale creata dai lavori edilizi, che ha finito nel tramutarsi in una zavorra per i conti pubblici.
Tra i bonus malcapitati c’è proprio quello per le ristrutturazioni che, attualmente, vale poco meno di 9 miliardi di detrazioni, in base alle statistiche sulle dichiarazioni presentate nel 2023.
Taglio al 30% e tetto di spesa diminuito
Cosa cambia per il bonus ristrutturazioni? In base all’emendamento del Governo, per le spese agevolate sostenute dal 1° gennaio 2028 al 31 dicembre 2033, l’aliquota della detrazione verrà ridotta al 30%.
Dalla suddetta riduzione, sono esclusi gli interventi di sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza esistente con generatori di emergenza a gas di ultima generazione. Per questa categoria di lavori, la detrazione resta del 50%.
Alla fine del 2024, in effetti in linea con le previsioni, la percentuale di detrazione spettante per il bonus ristrutturazioni tornerà dall’attuale 50% al 36%, con il limite massimo di spesa che da 96.000 euro tornerà a 48.000 euro.
Anche in questo caso, i motivi sono legati ai conti pubblici che risentono maggiormente delle detrazioni derivanti dal superbonus.
Cosa accade agli altri interventi
Un quesito, ancora, di difficile soluzione. Si possono fare solo ipotesi su come verranno riordinati i bonus casa e se si effettueranno tagli anche alle altre agevolazioni. In tutto ciò, bisogna anche considerare la direttiva europea sulle case green.
Tra gli interventi più sostanziosi dell’emendamento c’è proprio quello relativo al superbonus. Si pensa di intervenire retroattivamente sulla ripartizione delle spese legate al Superbonus sostenute nel 2024 che vengono spalmate su 10 quote annuali.
Dal 2025, le banche, gli intermediari finanziari e le assicurazioni non avranno più la possibilità di compensare i crediti del Superbonus con i contributi previdenziali, assistenziali e i premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
Tralasciando questo, l’Esecutivo ha creato un fondo da 35 milioni di euro, per il 2025, per gli interventi di riqualificazione nelle aree interessate da piccoli interventi sismici.
Inoltre, ha anche stanziato finanziamenti per 100 milioni di euro, sempre per il 2025, per la riqualificazione energetica e strutturale realizzata dagli enti del terzo settore, dalle Onlus, dalle organizzazioni di volontariato nonché dalle associazioni di promozione sociale.