Sembra proprio che le convenzioni, nel settore delle criptovalute, esistano per essere infrante. Come sta accadendo nel caso del vesting, ovvero della finestra temporale che impedisce nel periodo di tempo successivo a una vendita di token digitali o a un airdrop la vendita degli asset acquisiti.
Si tratta di un marchingegno teso ad impedire che i primi investitori, a partire dai fondatori, da coloro che apportano liquidità ai progetti e i sostenitori di capitale di rischio, possano scaricare le proprie allocazioni, facendo crollare il prezzo del token in oggetto.
Anche il vesting, però, è ormai sul punto di vedere bypassato il suo funzionamento. A renderlo possibile una funzione proposta di Colony Lab, uno sviluppatore e incubatore di progetti nell’ecosistema blockchain di Avalanche. Andiamo quindi a vedere di cosa si tratti, per comprenderne meglio le potenzialità.
Liquid vesting: di cosa si tratta?
Come abbiamo già ricordato, chi partecipa alla prevendita di un token, solitamente deve conservare i propri beni per un periodo di tempo stabilito preliminarmente. Si tratta di un espediente che ha una funzione ben precisa: dare una base di stabilità al protocollo interessato e consentirgli di affrontare la prima fase di confronto con il mercato senza eccessivi scossoni negativi.
Come nel caso dello staking, però, questa fase comporta l’illiquidità delle risorse impiegate, impedendo così di dirottarle all’occorrenza verso altre occasioni d’investimento. E come nello staking, qualcuno ha pensato ad una versione liquida, in grado di bypassare tale impedimento.
Questo qualcuno ha un nome ben preciso: Colony Lab, azienda operante sulla blockchain di Avalanche nello sviluppo e incubazione di protocolli da lanciare. Il suo liquid vesting, infatti, permette di prendere liquidità senza dover attendere la fine del periodo di blocco.
È stato Wessal Erradi, co-fondatore di Colony Labs, a presentarlo, con queste parole: “Il liquid vesting consente ai primi investitori di scambiare i propri token prima di investire senza impatto sui progetti, senza impatti sul mercato secondario”. Aggiungendo un ulteriore vantaggio: consentire ai nuovi acquirenti di stabilire posizioni a lungo termine.
Come funziona, il vesting liquido?
A spiegare il vesting liquido è stato Elie Le Rest, cofondatore di Colony Labs, il quale ha ricordato che esiste qualche precedente in tal senso nei mercati tradizionali. Si tratterebbe infatti della tokenizzazione dei contratti vesting. In pratica, proprio come accade nello staking liquido, c’è un nuovo coin che va a rappresentare quello bloccato.
La soluzione Liquid Vesting, infatti, si basa sulla creazione di ceToken , che vengono generati da Colony per ogni vendita Seed/Private condotta sulla piattaforma. Questi ceToken sono progettati specificamente per rispecchiare i beni virtuali bloccati all’interno del contratto di vesting ad essi associato.
Un elemento cruciale in questo meccanismo, è rappresentato dagli incentivi a lungo termine. Chi richiede anticipatamente il rendimento maturato sul contratto di maturazione viene infatti penalizzato. Mentre, di converso, sono premiati coloro che protraggono il proprio impegno. Un meccanismo dispiegato proprio per incoraggiare gli utenti ad adottare una prospettiva a lungo termine nei confronti della raccolta fondi dei progetti sulla piattaforma.
Ora non resta che attendere la risposta del mercato
L’azienda ha annunciato la nuova funzionalità da poche ore, all’interno di un comunicato stampa, in concomitanza con il lancio della sua piattaforma di raccolta fondi decentralizzata. Una struttura che ha l’obiettivo dichiarato di democratizzare l’accesso agli investimenti nei progetti in fase iniziale, che sino ad oggi erano riservati a gruppi selezionati.
Il lancio arriva dopo che Colony ha dichiarato nel mese di novembre di aver investito 10 milioni di dollari nell’ecosistema blockchain di Avalanche. Soldi che sono andati a sovvenzionare l’acquisto di più di 500mila token AVAX, i quali sono andati a un programma di validazione per i possessori di AVAX.
Ora non resta che attendere per capire se il liquid vesting proposto da Colony Labs avrà lo stesso impatto dello staking liquido all’interno della finanza decentralizzata. Il fatto che si proponga di rendere liquide risorse che sarebbero altrimenti bloccate, sembra in effetti in grado di calamitare largo interesse.