Una Coppa Italia che potrebbe dare un senso importante alle stagioni di Atalanta e Juventus, ma sopratutto quella spinta per la Dea necessaria per arrivare alla finale di Europa League con tutta l’euforia del caso, anche se Fausto Rossini pensa uno step alla volta. L’ex attaccante nerazzurro è rimasto legato ai colori nerazzurri, dal ’97 al ’03 ha dato tutto, lasciando un ricordo degno di nota. Come i tifosi, anche lui spera che l’Atalanta possa finalmente mettere le mani su un trofeo, vedendo anche “una Dea favorita rispetto alla Juventus se parliamo di gioco“, spiega Rossini.

Non sarà una partita bloccata, l’Atalanta cercherà subito di poter dettare legge in campo, aggredendo la Juventus per trovare il gol. “Ci sarà da divertirsi, io punto su Koopmeiners”, ha detto Fausto Rossini in esclusiva a Tag24.

Coppa Italia, si avvicina Atalanta-Juventus, le parole di Fausto Rossini a Tag24

“E’ la terza volta che arriviamo in finale: le altre due non sono andate bene, ma noi siamo testardi”. Suona la carica Gian Piero Gasperini, ci crede, vuole mettere le mani sulla Coppa Italia, A crederci, anche Fausto Rossini.

D: Atalanta favorita?

R: Per come stanno giocando adesso le due squadre sì, c’è poco da dire. A parte la gran partita ad Anfield, anche andata e ritorno con il Marsiglia la squadra ha fatto bene, stesso discorso con la Salernitana, con cui la Juventus invece ha fatto tanta fatica. Sulla carta, ad oggi, è favorita l’Atalanta.

D: E’ una Dea più matura rispetto alle altre due finali giocate in Coppa Italia ma perse?

R: Le prime Atalanta erano più arrembanti ma subivano anche, perchè si pensava a giocare a viso aperto; adesso invece si difendono bene, prendendo meno imbarcate.

D: L’esperienza della Juventus può essere un fattore contro l’Atalanta?

R: Un po’ conta, sono più abituati alle finali. La tradizione della società in tal senso è importante, ma se parliamo di gioco il vento è dalla parte dell’Atalanta, ma ci sono anche altri fattori in mezzo.

D: Il nemico dell’Atalanta potrebbe essere l’Atalanta stessa a livello di convinzione dei propri mezzi?

R: Non credo, punto sull’opposto, ovvero il timore dopo aver perso due finali. Ma è una paura positiva che ti porta a mantenere alta la concentrazione e cercare di incanalare tutte le energie positive del caso.

D: Che partita ti aspetti domani?

R: Partite chiuse non ce ne sono con l’Atalanta, i nerazzurri attaccheranno sicuramente. Potrebbe anche andare in vantaggio, e se così fosse vedremo una bella partita perchè la Juventus dovrà reagire per forza di cose.

D: Chi sarà il protagonista?

R: Dico Koopmeiners, vista l’assenza di Scamacca.

Uno sguardo all’Europa League

Prima la Coppa Italia contro la Juventus, poi per l’Atalanta si apriranno le porte di un’altra finale, quella d’Europa League contro il Bayer Leverkusen, dove l’aria sarà diversa secondo Fausto Rossini.

D: Una vittoria per poter andare con ulteriore energia alla finale di Europa League contro il Bayer Leverkusen. L’Atalanta può ambire a entrambi i trofei?

R: Sì, Gasperini ha la forza e la testa per poterlo fare. Ma se contro la Juventus la squadra parte con i gradi di favorita, in Europa League invece i favori del pronostico sono per il Leverkusen. Certo, dopo tutte queste partite senza mai perdere la legge dei grandi numeri dovrà palesarsi prima o poi (ride).

D: In caso di doppio successo si potrebbe cominciare a pensare anche allo scudetto?

R: L’annata in cui avrebbe potuto vincerlo è stata quella del Covid. Aveva tutto dalla propri parte e all’inizio era messa bene. Poi è calata fisicamente, ma c’è da dire che quest’anno nonostante alcuni infortuni è riuscita a mantenere alta l’asticella nel pieno della stagione, riuscendo poi a sprintare in questo momento dell’anno.

D: Quindi sì per lo scudetto?

R: Pensare allo scudetto è difficile, potrebbe vincere tutte e due le finali, ma poi bisognerà vedere il futuro cosa riserverà. Koopmeiners e Scalvini hanno mercato, potrebbero essere ceduti, in caso servirà rimpiazzarli con giocatori all’altezza. Ma di solito i primi anni con Gasperini sono di apprendimento, lo si è visto con De Ketelaere, con Scamacca; serve tempo per assimilare i dettami tattici per poi dare il massimo.