E’ unanime la solidarietà della politica italiana per Pasquale Napolitano, il giornalista campano condannato in primo grado ad otto mesi per diffamazione per un articolo risalente al 2020.

Una vicenda che riapre la mai risolta querelle relativa alle sanzioni per i reati legati alla professione giornalistica.

Condanna a 8 mesi per diffamazione: la solidarietà della politica al giornalista Napolitano

Maggioranza e opposizione fanno quadrato intorno al giornalista de “Il Giornale” e di numerosi siti di informazione online, Pasquale Napolitano.

“Mi preoccupa fortemente apprendere oggi di una condanna addirittura al carcere per la vicenda collegata a un suo articolo su un sito online. Gli esprimo la mia solidarietà”.

Scrive sui social, è il presidente M5s, Giuseppe Conte che aggiunge:

“Ritengo il carcere per i giornalisti qualcosa di totalmente inaccettabile. Per questo contrastiamo le proposte di parlamentari di maggioranza e non solo che continuano ad andare in questa direzione”.

Il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, ai microfoni di Tag24 ha detto:

“Non commento le sentenze perché quelle si impugnano, dico soltanto che appare abbastanza strano che tutti coloro che si lamentano di una limitazione della libertà di stampa di questo Governo non si pronuncino su una vicenda che francamente suscita molti dubbi. Ritengo che la chiarezza potra essere fatta appellando alla sentenza.”

Una dichiarazione a cui replica il senatore Walter Verini, segretario della Commissione Giustizia e capogruppo del Pd in Antimafia che ha ricordato al deputato di Fratelli d’Italia che in Commissione Giustizia al Senato la legge sulla diffamazione a mezzo stampa risulta bloccata.

“La condanna a otto mesi di carcere del giornalista Pasquale Napolitano de Il Giornale è un fatto molto grave. In un Paese democratico non può esistere il carcere per i giornalisti.”

ha detto Verini che ha anche aggiunto:

“Non esprimiamo solo solidarietà al giornalista, ma chiediamo che la maggioranza, oltre a fare dichiarazioni un po’ farisaiche come quella di Foti, sblocchi la legge sulla diffamazione a mezzo stampa, in Commissione Giustizia al Senato, che deve prevedere e prevede l’abolizione del carcere ai giornalisti e il contrasto alle querele temerarie, intimidatorie contro la stampa e i giornalisti”.

Calenda: “La Repubblica è diventata un querelificio. E’ un problema grave”

Parla di ‘querelificio’, invece, il leader di Azione, Carlo Calenda.

“Io non ho mai querelato un giornalista. Penso che questo querelificio che è diventata la Repubblica Italiana è un problema grave. Chi ha voce pubblica risponde nel dibattito pubblico.”

Solidarietà al giornalista campano anche da parte del deputato di Forza Italia, Paolo Emilio Russo.

“Condannare un giornalista al carcere è profondamente sbagliato, ingiusto e non degno di un Paese democratico. Quella che ha colpito il collega Pasquale Napolitano è una sentenza preoccupante, che ripropone la necessità di un aggiornamento delle norme che regolamentano la professione del giornalista e il sistema delle sanzioni”.

“E’ semplicemente vergognoso che un giornalista sia stato condannato a 8 mesi di carcere solo per aver fatto il proprio lavoro. Una vicenda che nulla a che fare con i principi democratici di un Paese: la stampa è e deve restare libera. Massima solidarietà a Pasquale Napolitano”.

Lo afferma, infine, il deputato della Lega, Luca Toccalini.