Il riciclo dell’acqua utilizzata nel settore industriale, fondamentale per sostenere molteplici attività manifatturiere, è una pratica indispensabile per migliorare la gestione sostenibile delle risorse idriche.

L’acqua dolce, considerata come un elemento naturale essenziale per molteplici attività umane, è un bene naturale con disponibilità limitata ed erosa dagli effetti della siccità.

Per mitigare gli effetti della siccità, responsabili delle conseguenze negative sull’ecosistema naturale che si ripercuotono in molteplici settori cruciali per l’economia, è indispensabile implementare e sviluppare tecnologie che permettono di ottimizzare l’utilizzo delle risorse idriche.

Secondo i dati forniti da ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile fondata nel 1982, il settore industriale è responsabile del ventuno percento del consumo idrico totale.

Nel rapporto pubblicato a luglio del 2023, stilato per esaminare l’impatto delle industrie sulle risorse idriche locali, si evidenzia come in Italia il settore industriale ha un fabbisogno idrico annuale di 5,5 miliardi di metri cubi d’acqua.

Tuttavia, integrando efficacemente le tecnologie che consentono di ottimizzare l’utilizzo dell’acqua dolce nel settore industriale, è possibile ridurre l’impatto ambientale dell’attività manifatturiera sull’ecosistema naturale.

I processi di riciclo, permettendo di purificare le acque utilizzate nelle attività industriali e di riutilizzarle per usi non alimentari, consentono di ridurre lo sfruttamento delle risorse idriche e garantire un equilibrio bio-dinamico tra lo sviluppo tecnologico e la sostenibilità ambientale.

Il polo petrolchimico di Ferrara, con un investimento da quarantatré milioni di euro stanziati per riqualificare l’impianto idrico del complesso industriale, svilupperà le tecnologie necessarie per favorire il riciclo delle acque industriali prelevate dal fiume Po’.

Il progetto, sviluppato per favorire la gestione sostenibile delle risorse idriche locali e il riciclo dell’acqua utilizzata nell’attività industriale per nuovi utilizzi non alimentari, permetterà di mitigare gli effetti della siccità e aumentare la sicurezza idrica nazionale.

Gestione sostenibile delle risorse idriche: il riciclo dell’acqua industriale nel polo Petrolchimico di Ferrara

Il riciclo dell’acqua utilizzata nell’attività industriale, attraverso processi chimici che permettono di purificarla e riutilizzarla per nuovi utilizzi manifatturieri non alimentari, permette di sviluppare una tecnologia in grado di favorire la gestione sostenibile delle risorse idriche.

Il polo petrolchimico di Ferrara, con un fabbisogno idrico annuo di diciassette metri cubi di acqua dolce prelevata dal delta del Po’, è una realtà industriale che ha un notevole impatto sulle risorse idriche locali della provincia della Romagna.

L’impianto idraulico del complesso industriale, essenziale per garantire la continuità delle attività produttive, ha la capacità di prelevare dal fiume emiliano una quantità di acqua variabile, che oscilla dai duemila quattrocento ai tremila duecento metri cubi di acqua ogni ora.

In condizioni di siccità, con le risorse idriche insufficienti per le attività agricole e l’avanza del cuneo salino che minaccia il delicato eco-sistema naturale del delta del Po’, il fabbisogno idrico del polo petrolchimico di Ferrara può essere gravoso per il fiume emiliano.

Nel sistema idraulico del polo ferrarese, per ridurre lo sfruttamento idrico del fiume emiliano e mitigare gli effetti della siccità sull’ecosistema naturale, potranno essere integrati dei moderni sistemi che permetteranno di purificare le acque industriali e renderle riutilizzabili per le attività manifatturiere.

Il nuovo impianto di riciclo, fondamentale per ridurre il fabbisogno idrico del polo petrolchimico di Ferrara da diciassette a otto milioni di metri cubi di acqua prelevata ogni anno dal delta del Po’, permetterà al polo industriale di ridurre lo sfruttamento delle risorse idriche locali.

Un complesso industriale che coniuga innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale

Il polo petrolchimico di Ferrara, con quarantatré milioni di euro stanziati per valorizzare l’impianto idrico che consente il trattamento delle acque utilizzate nei processi industriali, è una realtà che coniuga l’efficienza e l’innovazione industriale con la sostenibilità ambientale.

Il complesso industriale, realizzato su una superficie di duecentocinquanta ettari di estensione nella provincia di Ferrara, è un polo manifatturiero strategico per lo sviluppo tecnologico nazionale e per l’economia dell’Emilia-Romagna.

Con un’ampia rete d’infrastrutture, che comprende circa quaranta chilometri di strade e dici di ferrovie che garantiscono il transito agevole delle merci, il polo petrolchimico di Ferrara è stato sviluppato e integrato sul territorio con una struttura in grado di ottimizzare l’efficienza produttiva.

L’area produttiva, ubicata tra le pianure della Romagna e lambita dal delta del po’, costituisce il fulcro della produzione di prodotti petrolchimici quali plastica, gomma, catalizzatori e tecnopolimeri, rivestendo un ruolo cruciale nell’industria manifatturiera nazionale.

La presenza di numerosi impianti produttivi di leader globali come la società per azioni italiana ENI, presente con le controllate Versalis, Sef e Rewind, la Basell Poliolefine Italia e Yara, garantisce l’occupazione per circa duemila quattrocentocinquanta persone e favorisce lo sviluppo dell’economia locale.

Il polo petrolchimico di Ferrara, con un notevole know-how e un’eccellenza professionale che lo pone come centro nevralgico dell’industria nazionale, ha sviluppato strategie industriali incentrate sull’obiettivo di sfruttare in modo sostenibile le risorse naturali locali.

Infrastrutture idrauliche efficienti per ottimizzare l’utilizzo delle risorse idriche

Per ridurre lo sfruttamento delle risorse idriche, necessarie per sostenere le attività produttive del polo petrolchimico di Ferrara, è fondamentale investire nell’efficienza delle infrastrutture idrauliche.

Con un fabbisogno idrico particolarmente elevato, considerata la natura delle attività industriali svolte, una delle principali strategie che possono essere adottate per prelevare meno acqua dal delta del Po’, è quella di ottimizzare il riciclo delle acque industriali.

Realizzando una rete fognaria in grado di raccogliere le acque utilizzate nei cicli di produzione, integrata nelle infrastrutture idrauliche del polo ferrarese, è possibile depurare le acque di scarto e riutilizzarle per le attività manifatturiere.

Con 2,5 milioni di euro stanziati dal polo petrolchimico di Ferrara per sostenere il potenziamento della fognatura gestita da HERA, la multi utility italiana attiva nel settore energetico, nella gestione dei rifiuti e nei servizi ambientali, potrà essere aumentata la capacità di raccolta e trattamento delle acque utilizzate nelle industrie presenti nel polo ferrarese.

La nuova rete idraulica, progettata e integrata nel territorio per favorire l’equilibrio tra le attività industriali e lo sfruttamento delle risorse naturali, permetterà di raccogliere e convogliare l’acqua negli impianti di trattamento idrico.

Le nuove infrastrutture, progettate e realizzate con i più evoluti standard di qualità ed efficienza energetica, consentiranno di realizzare l’impianto per la depurazione delle acque industriali più grande d’Italia e tra i più efficienti in Europa.

Con il nuovo sistema di riciclo dell’acqua industriale, integrato nel polo petrolchimico di Ferrara per aumentare la gestione sostenibile delle risorse idriche, è possibile creare un connubio perfetto tra lo sviluppo tecnologico e gli equilibri biodinamici degli habitat naturali.