Dichiarazioni personali, eppure forti, di grande risonanza, quelle dell’amatissimo attore italiano Elio Germano sul doppiaggio e sul mondo del cinema. Chi ama davvero quest’arte, secondo l’attore guarda i film in lingua originale perché la voce degli interpreti oltre il set cinematografico non restituirebbe “lo stesso, irripetibile, effetto”. Germano ha parlato così ai microfoni di CiakClub poche settimane fa, in qualità di ospite speciale al podcast:

 “Trovo assurdo che esistano i film doppiati. I film sono ripresi in audio e video, vanno visti così. E poi rispetto al lavoro degli attori il nostro lavoro passa per dei suoni che non sono il senso di quello che diciamo, semantico della parola, ma sono dei rumori del nostro corpo, delle nostre vocali prodotte, per cui si fa anche fatica quando noi stessi andiamo a fare delle coperture audio a ritrovare quella voce, quelle cose che hai passato proprio perché hai vissuto una cosa. Se uno ama il cinema non è possibile vederlo doppiato.

E lancia un paragone con un’altra arte, quella musicale, che non è tradotta e riprodotta dai doppiatori, secondo la sua opinione:

“Pensa se noi la musica l’avessimo sentita sempre con la voce di un italiano sopra che traduceva, per esempio in tutto il mondo dell’est il doppiaggio è una voce unica, il voice over, quello che noi abbiamo nei documentari, sopra l’audio originale. “

E in ultimo, ci tiene ad affermare quanto quella del doppiaggio sia solo un’usanza italiana, superata dal resto del mondo, con queste dichiarazioni:

“A loro sembra assurdo che noi abbiamo le voci per tutti gli altri. Per tutto il resto del mondo è assurdo il doppiaggio.”

E’ immaginabile dopo queste parole, che si sia creata una reazione a catena. La sua bravura attoriale, il suo impatto mediatico, la sua professionalità hanno decisamente ampliato il rilievo di certe affermazioni. Si sono sollevati quindi degli interrogativi sul ruolo del doppiaggio, sulla sua rilevanza culturale, ma anche, sulla sua dignità.

Tag24.it quindi ha deciso di esplorare il tema in maniera approfondita, dando voce proprio ai doppiatori, mettendo in discussione con chiarezza alcuni punti espressi da Germano. L’intervista a Domitilla D’Amico, attrice e doppiatrice di celebrità come Anne Hathaway e Scarlett Johansson, Emma Stone, Margot Robbie, Emily Blunt, e tante altre… ci offre un’opportunità unica per comprendere le sfide e l’importanza di questa forma d’arte nel contesto contemporaneo. E’ vero che chi ama il cinema non dovrebbe guardare i film doppiati? Quanto è importante la voce oltre lo schermo? L’interpretazione del doppiatore restituisce grandezza al film?

Si apre un varco, ancora una volta, su un tema molto dibattuto, che prende spazio anche e soprattutto grazie alla visione di grandi professionisti.

Elio Germano trova assurdo il doppiaggio Domitilla D’Amico: “E’ così che le opere sono state rese fruibili in tutto il mondo.”

D: Pensi che i doppiatori nel corso del tempo abbiano ottenuto il giusto riconoscimento, la giusta dignità?

R: ” E’ un argomento molto delicato, perché questa diatriba sull’importanza e la necessità o meno del doppiaggio va avanti da tempo. Eppure, il nostro lavoro ha una grandissima dignità, perché è grazie a questo mestiere meraviglioso che le opere audiovisive sono state rese accessibili al pubblico in tutto il mondo.
Pensate per un attimo a tutte le battute che conosciamo a memoria di tutti i film che abbiamo visto nel corso della nostra vita.
Penso che senza il nostro lavoro, il cinema internazionale non sarebbe riuscito a entrare nel cuore e nell’immaginario collettivo di milioni di persone, qui in Italia. “

Film in lingua o doppiati? La risposta di Domitilla D’Amico

“Oggi abbiamo la possibilità di scegliere, basta un telecomando. Io conosco molto bene l’inglese, sono quasi madrelingua francese, e parlo un tedesco scolastico. Continuo a prediligere un film ben doppiato. “

Domitilla D’Amico sottolinea l’importanza storica del doppiaggio nel rendere fruibili le opere cinematografiche al pubblico, specialmente in contesti in cui le barriere linguistiche possono essere un ostacolo molto difficile da superare.

“Per tante persone il limite linguistico può essere anche insormontabile. Certo, con il passare del tempo,
le lingue straniere straniere non rappresentano più una barriera, soprattutto per i giovani, ma il doppiaggio, con la sua magia, riuscirà sempre a rendere un’opera più semplice da comprendere. E non è possibile sottovalutare un concetto del genere.”

D: Lo spunto per l’intervista e l’approfondimento deriva dalle ultime dichiarazioni di Elio Germano sul doppiaggio. Quale è stata la tua reazione? Hai avuto modo di parlargli, qualora voi vi conosciate?

R:” No, non ci conosciamo, ma sarebbe interessante riuscire a trovare l’occasione di confrontarci, magari con una bella chiacchierata sul cinema, e l’alto contributo artistico che ha dato il doppiaggio.
Si, il doppiaggio è un’arte. Un’arte magica.
Un settore che non regala nulla, dove è necessario studiare recitazione, altrimenti è inutile anche solo pensarci. Il modo di parlare finto sul quale ogni tanto veniamo scimmiottati, non è il nostro lavoro. Perchè il microfono non mente, e se non sei più che bravo, si sente. Il pubblico se ne accorge.”

Elio Germano è contro i doppiatori? Domitilla D’Amico: “Ho avuto un senso di amarezza e delusione, ma poi ho sorriso”

Nonostante il rispetto per Elio Germano come attore, le dichiarazioni dell’artista hanno sorpreso e amareggiato Domitilla D’Amico:

“Ho grande stima di Elio Germano come attore, conosco quasi tutti i suoi film, e lo considero un talento. Per questo motivo le sue parole mi hanno colpita, perché è stato un parere (opinabile) espresso da una persona che ho sempre considerato intelligente e vicina ad ogni forma di arte. E la nostra fa parte dello stesso settore!
Spero che il suo discorso sia stato estrapolato da un’intervista più lunga e più articolata, purtroppo al momento non ho avuto modo di vederla tutta, ma lo farò”.

I nuovi progetti di Domitilla D’Amico: “Il cinema sta ripartendo dopo il lungo sciopero degli attori in America”

D: Parliamo un po’ di progetti attuali e futuri.

R: “Ho lavorato a molti progetti che usciranno in estate e in autunno. Il cinema sta ripartendo, perché c’è stato questo lungo sciopero, per regolamentare l’intelligenza artificiale, che inevitabilmente ha influenzato anche la nostra categoria.”

D: Cosa ne pensi?

R: “Sono assolutamente contro ogni forma di tecnologia che atrofizzi il cervello e l’arte dell’uomo.
L’ intelligenza artificiale, se non regolamentata è un pericolo, per ogni settore e mestiere. Ci troviamo in un momento storico molto particolare, è come se fossimo in un limbo che inizia a inclinarsi troppo verso un punto di non ritorno. E per non farci fagocitare dal nulla, dovremmo riuscire a trovare un equilibrio tra passato e futuro, al fine di rendere per sempre insostituibile il cuore umano.”

Elio Germano ha da poco vinto ai David di Donatello per il film “Palazzina Laf”, è una storia vera?