In Italia, la depressione e i disagi mentali rappresentano una sfida diffusa tra i giovani, coinvolgendo circa 700 mila di essi.
Tuttavia, la paura di parlarne rimane un ostacolo significativo per molti. Superare questo timore è fondamentale per ottenere il supporto necessario e affrontare in modo efficace queste condizioni. Perché guarire si può.
700.000 giovani con depressione e disagi mentali in Italia
In Italia, oltre 700 mila giovani sono afflitti da malattie mentali, con la depressione che rappresenta una delle principali sfide.
Secondo le presidenti della Società Italiana di Psichiatria, Liliana Dell’Osso ed Emi Bondi, i dati Unicef confermano questo allarmante scenario. La pandemia ha esacerbato il disagio tra i giovani, portando alla luce una serie di patologie sia fisiche che psichiche, le cui radici affondano in fattori sociali, ambientali e relazionali.
Circa il 13% dei bambini e giovani sotto i 19 anni nell’Unione Europea, pari a circa 11,2 milioni di individui, soffre di problemi di salute mentale, come riportato dall’Unicef nel rapporto pubblicato durante la Settimana europea della salute mentale.
La depressione e l’ansia colpiscono rispettivamente il 4% e l’8% delle persone tra i 15 e i 19 anni. Il suicidio rappresenta la seconda causa di morte tra i giovani di questa fascia d’età, con circa 931 giovani che si sono tolti la vita in Europa nel 2020, corrispondenti a circa 18 vite perse a settimana.
Sebbene la prevalenza del suicidio sia diminuita nel tempo, il 70% dei giovani che muoiono per suicidio sono maschi. In Italia, dal 2011 al 2020, il 43% dei giovani deceduti per suicidio aveva tra i 15 e i 19 anni, con una percentuale simile tra ragazzi e ragazze.
La depressione, in particolare, emerge come causa principale di suicidio tra i giovani e gli anziani. E quello che aggrava la situazione è la paura di parlarne.
La paura di parlarne deriva dallo stigma
Nonostante il mondo iperconnesso in cui viviamo, la solitudine spesso prevale a causa della paura del giudizio e dello stigma associato alle malattie mentali. È fondamentale cambiare questa prospettiva, incoraggiando i giovani a parlare apertamente dei loro disagi e a cercare aiuto senza timore. Le presidenti della Sip sottolineano che la depressione non è una scelta, ma una malattia che può essere affrontata e curata.
Molti personaggi pubblici, compresi i giovani, stanno mostrando il coraggio di condividere le proprie esperienze e le battaglie contro la depressione, per incoraggiare i giovani a fare lo stesso.
Le istituzioni, inoltre, dovrebbero mettere a disposizione le risorse necessarie per affrontare questa sfida in modo efficace.
Cosa fare se ti accorgi che tuo figlio o tua figlia soffrono di depressione
Per individuare precocemente le malattie mentali è essenziale prestare attenzione ai primi segnali, come disturbi del sonno prolungati, irritabilità anche per piccole questioni, difficoltà di concentrazione e conflitti sociali frequenti.
La prima cosa importante da fare è consultare il proprio medico di famiglia come primo punto di contatto. Navigare tra i diversi professionisti nel campo della salute mentale può essere complesso, ma il medico di famiglia può fornire consigli appropriati e indicazioni utili per intraprendere il percorso giusto.
Questo passo iniziale è fondamentale per avviare il processo di diagnosi e trattamento precoce delle malattie mentali.
Un altro approccio suggerito dagli esperti è quello di abbattere i tabù associati alle malattie mentali. Questo cambiamento positivo riflette un’evoluzione nella società, poiché una maggiore apertura e accettazione delle malattie mentali consente una diagnosi e un trattamento più tempestivi.
Ciò è anche dovuto al miglioramento delle opzioni diagnostiche disponibili, il che contribuisce all’aumento dei casi individuati. Eliminare il stigma sociale attorno alle malattie mentali è essenziale per garantire che le persone colpite possano accedere alla cura di cui hanno bisogno senza timori o pregiudizi.