Manca sempre meno al termine di questa stagione e adesso arrivano gli appuntamenti importanti. Domani allo Stadio Olimpico di Roma andrà in scena la finale di Coppa Italia e a contendersi il trofeo saranno Atalanta e Juventus. La squadra di Gasperini e quella di Allegri arrivano a questo big match con uno stato di forma completamente diverso. La Dea sta bene sia fisicamente che mentalmente, mentre i bianconeri continuano a navigare a vista. La partita di domani però esula da qualsiasi tipo di pronostico. È una finale, una gara secca, e nessuno vorrà sbagliarla. Per commentare la finale di Coppa Italia, Atalanta-Juventus, Pierluigi Orlandini, che ha vestito la maglia nerazzurra nel corso della sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.   

Coppa Italia, Atalanta-Juventus, Orlandini a Tag24

L’Atalanta sta vivendo un momento magico e in questo finale di stagione ha deciso di accelerare. La squadra di Gasperini è quella più in forma, ha centrato la finale di Europa League e adesso se la dovrà giocare con il Bayer Leverkusen e subito dopo ha battuto anche la Roma staccando i giallorossi per la corsa Champions. Il momento della verità però arriva adesso. Domani la Dea affronterà la Juventus nella prima finale di questa stagione. In palio c’è la Coppa Italia e in nerazzurri vogliono vincerla a tutti i costi. La squadra vista domenica scorsa pare perfetta, difficile da fermare, ma occhio ai bianconeri, che seppur in difficoltà, tireranno fuori gli artigli per chiudere con un trofeo. Per commentare la finale di Coppa Italia, Atalanta-Juventus, Pierluigi Orlandini, che ha vestito la maglia nerazzurra nel corso della sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

L’Atalanta sta vivendo un momento pazzesco, pur giocando ogni tre giorni. Come fa ad essere così superiore, anche dal punto di vista fisico, rispetto alle altre?

“Bella domanda, a cui è davvero difficile rispondere. Effettivamente questa squadra arriva da settimane e settimane in cui ha sempre giocato ogni tre giorni tra campionato, Coppa Italia ed Europa League. È difficile tenere sempre alta la concentrazione, la condizione fisica, ma quando devi perseguire degli obiettivi e vedi che ce la stai facendo, le energie le trovi. In questo momento però è davvero complicato trovare altre squadre che vanno sempre a ritmi così alti. D’altronde lo ha già fatto vedere negli anni passati, quando stanno bene la Dea è una squadra difficile da affrontare per chiunque”.

L’Atalanta ha vinto con la Roma nell’ultima giornata di campionato, mentre la Juventus ha faticato con la Salernitana. L’errore può essere quello di credere che i bianconeri, che incontreranno domani sera i nerazzurri, siano quelli visti domenica?

“Non credo, che possano commettere questo errore, anche perché l’Atalanta sa bene che un club come la Juventus è sempre difficile da affrontare per il blasone e per la storia. Quando c’è una finale non si deve mai guardare quello che è successo prima, anche se in questo momento è evidente che la Dea stia meglio dei bianconeri. È una partita secca però e tutto può succedere. La Juve è sempre la Juve, ha giocatori importanti che possono risolvere la partita in qualsiasi momento. Non penso ci sia nulla di scontato e credo sia una partita aperta a qualsiasi risultato. Bisognerà curare ogni minimo dettaglio perché saranno quelli a fare la differenza nell’arco dei 90 minuti”.

L’Atalanta si sta abituando alle finali, ma per ora mancano i trofei. È anche una questione mentale?

“L’appetito vien mangiando e in questo momento è ovvio che l’Atalanta abbia l’ambizione di vincere il trofeo. Giocheranno una finale domani e la prossima, di Europa League, la settimana successiva. Sarà un finale di campionato davvero importante e l’obiettivo è quello di portare a casa almeno un trofeo. Non bisogna cadere nella retorica, ma io credo che l’Atalanta in questi anni sia andata al di sopra di qualsiasi aspettativa. Un club che si è fatto conoscere anche a livello internazionale. Non partecipa alle Coppe come comparsa, ma da protagonista. Parliamo di una società che fino a qualche anno fa alternava la Serie A alla Serie B, ma adesso il livello si è alzato ed è giusto provare a portare a casa qualcosa. È un club serio, che non fa mai il passo più lungo della gamba e questi sono dettagli importanti”.

Quanto può pesare l’assenza di Scamacca per il match di domani?

“E’ un giocatore che ha dato tanto e si è ritrovato. All’inizio ha fatto un po’ di fatica, ma finalmente ha capito quali sono le richieste di Gasperini ed è diventato fondamentale. L’Atalanta però ha giocatori importanti, che lo potranno sostituire al meglio. Questa squadra sta bene e mi auguro che possano portare a casa la Coppa”.

Dopo una stagione del genere ed eventualmente un trofeo, potrebbe terminare il ciclo Gasperini?

“Perché dovrebbe terminare un ciclo quando una persona vince? Potrebbe essere invece un nuovo punto di partenza. Gasperini a Bergamo sta bene, è amato da tutti e prima di cambiare bisognerebbe cercare di capire che cosa trovi da un’altra parte. Lui è diventato un po’ come Ferguson a Bergamo. Fa un pò tutto e per lui è la piazza ideale. Si è parlato tanto, ogni anno della possibilità di lasciare la Dea, ma alla fine le notizie sono sempre state smentite. Mi auguro che lui possa rimanere ancora a lungo, poi saranno chiaramente valutazioni che dovrà fare il mister con la società”.