Il pappagallino Gino non canta più. Sembra il titolo di una canzone, ma in realtà è una storia vera: l’animale domestico, da anni mascotte dell’osteria New Pilly di Castel Cerreto, paesino nella provincia di Bergamo, è stato spostato dalla sua amata veranda, nell’abitazione di un cliente del locale, su richiesta degli animalisti della “Lav, Lega Antivivisezione” perché preda (a detta dei volontari) di “fumo passivo” e “schiamazzi“.
L’uccellino, amato da grandi e piccini dopo il suo “addio alle scene” non ha mangiato per diversi giorni e ha smesso di cinguettare, ormai privato dei suoi spettatori e del piacere di interagire con gli habitué.
Tag24 ha intervistato Pierluigi Pilenga, proprietario del parrocchetto riguardo lo stato di salute del volatile e l’attuale evoluzione del caso.
Intervista a Pierluigi Pilenga, proprietario del pappagallo Gino
D. “Signor Pilenga, cos’è successo? Come mai Gino è stato spostato? Eppure sembrava felice in mezzo alle persone…”
R. “Sì, Gino è amichevole e molto apprezzato dai clienti, gli vogliono tutti molto bene. Abbiamo ricevuto una denuncia da parte della LAV di Bergamo. I vigili ci hanno detto che il pappagallo non poteva più stare con noi nel ristorante a causa di un’ordinanza qui a Treviglio e di cui non ero a conoscenza. Successivamente hanno palesato la presenza di “fumo passivo nell’aria”, gente che può potenzialmente stressarlo e un’impossibilità a dormire. Gino è il mio animale domestico, è qui con me da sei anni e non ci sono mai stati problemi. Inoltre, la veranda è all’aperto ed è vietato fumare”
D. “Il pappagallino si è ripreso? Ha iniziato a mangiare? Emotivamente come sta?”
R. “Fortunatamente ha ripreso a mangiare. I primi quattro giorni non ha toccato cibo, ma non canta e fischietta più. Spero che tornando al locale torni a divertirsi…“
Gino tornerà nuovamente nella trattoria, dai suoi amati clienti
D. “Non ha potuto fare ricorso al comune, chiedere una mano?”
R. “Il sindaco si è mostrato sin da subito disponibile a fornirmi aiuto e supporto. I carabinieri e la guardia forestale sono venuti a controllare il certificato di Gino, acquistato regolamente in allevamento e mi hanno specificato che la veranda è il posto giusto per il mio pappagallino e che venerdì dovrebbe arrivare la certificazione per farlo tornare nuovamente qui in ristorante, spero torni anche a cantare… Attendo prima l’okay della guardia forestale, perché non voglio che si stressi e che venga posto a cambiamenti continui, gli animalisti questa volta hanno sbagliato. Il piccolo è stato cresciuto bene ed è assolutamente in salute. Nel tempo anche i bambini hanno imparato il rispetto nei confronti di Gino. Gli animalisti per me si sono sbagliati, Gino è sempre stato trattato benissimo”
D. “Ci sono altri animali nel locale oltre lui?”
R. “Voglio specificare che Gino è il mio animale domestico, non è stato adottato come “attrazione”, è sempre stato qui con me. Io amo gli animali, ho avuto un gatto che ha vissuto 23 anni e girava sempre nel locale, anche lui era amichevole con i clienti”
D. “L’amore per gli animali è sempre stato un vostro punto di forza?”
R. “Siamo in un paesino di 300 abitanti, nel verde, una classica trattoria. Ai proprietari di animali abbiamo sempre permesso di portarli nel locale e saranno sempre i benvenuti”.
D. “E cosa c’è scritto nell’ordinanza?”
R. “In verità non sappiamo cosa ci sia scritto nell’ordinanza, il comune non l’ha trovata, nemmeno la guardia forestale… Quindi non so dirle nulla a riguardo… LAV però ci ha comunicato che esiste ma a questo punto conta poco. Tutti sanno quanto voglia bene a Gino e non vedo l’ora che torni da me…”