Superbonus, con la detrazione fiscale allungata a 10 anni i condomini potranno avere dei vantaggi ma anche delle difficoltà nell’utilizzo del bonus derivanti dalle strette applicate dalla legge di conversione del decreto 39 del 2024 e dall’impossibilità di utilizzare la cessione dei crediti d’imposta o lo sconto in fattura. La bilancia tra benefici e handicap potrebbe pendere dalla parte di questi ultimi, quale conseguenza dell’entrata in vigore dell’emendamento del governo al decreto di fine marzo che abbassa sì la rata annuale da portare in detrazione nelle dichiarazioni dei redditi di un decennio, ma non consente di rientrare fin da subito delle spese sostenute.

Spese che, in ogni modo, dovranno continuare a essere sostenute con un anticipo di costi da parte dei condomini. Quindi, gli esclusi dalla cessione dei crediti d’imposta o dallo sconto in fattura – che eventualmente avevano deciso di effettuare l’investimento proprio perché sicuri di poter utilizzare una delle due opzioni – sono i primi che potrebbero andare in difficoltà per le novità normative in arrivo dal governo. E, per parecchi contribuenti, si profila l’ipotesi più che concreta, che da questa operazione si perda il bonus spettante almeno in parte, se non del tutto in caso di assenza di capienza fiscale. Il provvedimento è attualmente alle battute finale per la presentazione degli emendamenti ed è atteso in Commissione Finanze del Senato.

Superbonus, detrazione fiscale in 10 anni: vantaggi e strette per i condomini

Dopo la chiusura della cessione dei crediti d’imposta e sconto in fattura del superbonus da parte del decreto 39 del 30 marzo 2024, la conversione in legge dello stesso provvedimento allunga a dieci anni le quote da detrarre nella dichiarazione dei redditi. Ma, mettendo sulla bilancia strette e riduzione della quota da portare in detrazione per un periodo più lungo, sembrerebbe maggiore il peso di chi ha fatto l’investimento convinto di poter rientrare subito dei costi effettuati perché agevolato con sconto o cessione del credito.

E, invece, non sarà così e questa è la peggiore stretta per i condomini. Proprio gli edifici residenziali che avevano presentato la Cilas entro il 17 febbraio 2023 – in tempo prima della stretta del decreto 11 che ha posto una prima chiusura a crediti e sconti – si sono visti chiudere la possibilità di utilizzare le due opzioni nel caso in cui, al 30 marzo 2024, non avessero ancora avviato i cantieri e sostenuto delle spese fatturate per realizzare gli interventi.

Superbonus detrazione vantaggi strette, come compensare con le imposte le spese edilizie?

A compensazione della stretta, il governo sta introducendo l’obbligo di detrarre per dieci anni (anziché per quattro) l’importo del bonus spettante per le spese sostenute, in via retroattiva, dal 1° gennaio 2024. Ciò consentirà a chi ha minore capacità fiscale di poter ridurre la rata e di rientrare nelle spese scomputando le imposte dovute nel modello F24.

Ma anche in questo caso, ci potrebbero essere condomini non capienti dal punto di vista fiscale perché le tasse da pagare sono insufficienti rispetto all’importo annuale della rata a detrazione.

Come cambia la detrazione fiscale e chi rischia di perdere il bonus

Ipotizzando un intervento del costo di 100mila euro, con il superbonus al 70% del 2024, la quota di detrazione fiscale a quattro anni sarebbe di 17.500 euro, mentre con la detrazione a dieci anni la rata annuale si abbasserebbe a 7.000 euro. Ciò consentirebbe, anche a chi fosse in possesso di una capienza fiscale ridotta, di tentare di rientrare delle spese, anche se il recupero avverrebbe non più nell’immediato (come con lo sconto in fattura o la cessione dei crediti d’imposta), ma solo con l’ultima dichiarazione dei redditi che è quella del 2034.

E non è detto che anche con una rata annuale ridotta, tutti i condomini riescano a rientrare nella cifra della quota di detrazione fiscale. Proprio chi prefigurava di poter agevolare le spese con sconti o cessione dei crediti, adesso si ritrova ad anticipare spese importanti e a sperare di avere abbastanza redditi e capienza fiscale per non perdere il bonus in tutto o in parte. Qui le ultime novità e i correttivi al decreto.