Alessandro Bono 30 anni dopo la sua morte non è stato dimenticato. Lo sfortunato cantautore di Milano, scomparso prematuramente, ha saputo comunque lasciare segno di sé con la sua voce graffiante e un pugno di canzoni destinate a rompere le barriere del tempo. I suoi fan resistono all’usura degli anni e attendono con grande gioia l’uscita di un album omaggio che ne ricordi il talento e le emozioni. Tutto parte da quello che, senza dubbio, è il suo branco più iconico, “Gesù Cristo”. Ecco cosa sta per arrivare sul mercato e cosa c’è da attendersi sulla canzone in questione.
Alessandro Bono 30 anni morte, il disco e il restauro
Il 15 maggio del 1994, a soli 29 anni, ci ha lasciati il musicista milanese Alessandro Pizzamiglio, in arte Bono (che poi era il cognome della madre). Ora che sono trascorse tre decadi da quel giorno, prende vita un’iniziativa che ne vuole ricordare il talento e lo stile unico. Esce “Dentro l’anima“, un album omaggio che raccoglie le canzoni della sua breve ma intensa carriera. Non solo.
Per l’occasione è stato previsto un restauro della canzone di Alessandro Bono “Gesù Cristo”, brano che lo fece balzare all’attenzione del pubblico nel 1988. Si tratta di una vera e propria opera d’arte musicale che racconta una Milano triste, fatta di tante infelicità personali, il cui testo, purtroppo, risulta molto (troppo) attuale.
Ecco un’estratto del testo di “Gesù Cristo” di Alessandro Bono:
“Passare il tempo qui
Tra queste facce bianche d’infelicità
Intorno a un biliardo
Depressi come questa città
Gesù Cristo ritorna
Perché qui abbiam bisogno di te
Per favore ritorna
Hanno sporcato tutto quello che c’è“
Le dichiarazioni
Sulle iniziative dei trent’anni della morte di Alessandro Bono, la madre Luisa, motore di questa nuova pubblicazione commemorativa del figlio dice questo:
“Mi sembrava giusto ricordare mio figlio a 30 anni dalla sua scomparsa (15 maggio 1994) rimettendo insieme la musica che ha lasciato e ogni annuncio che come ogni anno, con un gruppo di suoi fan storici, il 5 ottobre verrà organizzato a Milano un evento in cui molti artisti amici porteranno la loro testimonianza di affetto per Alessandro con omaggi live della sua musica.”
Alessandro Bono chi era
Il cantautore lombardo era il figlio di Luisa Bono e di Riccardo Pizzamiglio, tecnico del suono, collaboratore, tra gli altri, di Antonello Venditti da poco tornato agli onori della cronaca con un nuovo singolo. Il debutto discografico di Alessandro Bono risale al 1985 con “Walkie Talkie” che Vittorio Salvetti, patron del Festivalbar (oggi declinato nel Tim Summer Hits), volle fortemente nella sua manifestazione. Il suo nome cresce in fretta tra i ragazzi, anche grazie a ben partecipazioni al Festival di Sanremo:
- nel 1987 con “Nel mio profondo fondo”
- nel 1992 portando “Con un amico vicino” cantata in duetto con Andrea Mingardi
- nel 1994 con “Oppure no”.
Quest’ultima all’Ariston è stata, purtroppo, l’ultima esibizione di Alessandro Bono, perché la malattia che lo aveva colpito era giunta ormai allo stadio terminale e da là a soli tre mesi dopo se ne sarebbe andato. Nella storia di questo giovane artista c’è anche da ricordare che, tra la fine degli anni ottanta e gli inizi degli anni novanta, Alessandro Bono ha aperto i concerti di Bob Dylan, Francesco De Gregori e Gino Paoli.