La stagione delle fragole è iniziata, questo frutto, considerato simbolo della primavera sarà presente sulle tavole almeno fino a luglio. La raccolta in Italia parte da fine marzo, quando il clima è particolarmente favorevole, e nel nostro paese ne viene prodotta una grande quantità. Tuttavia, recentemente si sta assistendo ad una vera e propria invasione di frutta proveniente dall’estero.

In particolar modo dalla Spagna. Questo a causa delle coltivazioni sempre più intensive che non solo riducono la qualità dei prodotti, ma in molti casi sono anche rischiose. Vediamo quindi perchè è una buona idea consumare solo fragole made in Italy e quali sono i motivi per cui bisognerebbe evitare frutta e verdura di provenienza iberica.

Perchè non bisogna comprare fragole provenienti dalla Spagna?

Le fragole provenienti dalla Spagna hanno invaso da qualche tempo i mercati. Questo perchè nel paese hanno iniziato una politica di coltivazioni intensive, che in breve tempo sono arrivate a raggiungere quota 30% di tutta la frutta e verdura che viene consumata in Europa.

La pratica però non è stata esente da critiche, soprattutto per il grande sfruttamento di suolo e di risorse idriche che questi campi comportano. La produzione delle fragole in Spagna è concentrata soprattutto nella regione Huelva, in Andalusia. Un luogo particolarmente arido e soggetto a siccità nel quale sono stati scavati profondi pozzi illegali, pur di permettere la giusta irrigazione, devastando di fatto l’ambiente naturale.

Altro grande problema è quello delle sostanze vietate. Da numerose ricerche fatte sembra infatti che, nella frutta coltivata in alcune zone della penisola iberica ci sia una presenza di pesticidi maggiore rispetto a quella consentita in altre nazioni. Inoltre, la tipologia dei prodotti chimici rientrerebbe tra quelli più pericolosi per l’organismo. Specialmente se assunti da bambini in fase di crescita.

Come riconoscere le fragole di qualità

Alla luce di questi problemi, è evidente che i consumatori, per essere più tranquilli dovrebbero scegliere consapevolmente fragole provenienti da coltivazioni nazionali. Questo però non è sempre facile, perchè, data la particolare convenienza di prezzo, in molti supermercati spesso i prodotti locali non arrivano e si preferisce la filiera della grande distribuzione dall’estero.

Oltre all’etichetta che identifica facilmente il paese di provenienza, per evitare rischi con le fragole sarebbe opportuno preferire la stagionalità del prodotto. Anche se si trovano ormai tutto l’anno infatti, acquistare la frutta da fine marzo a fine luglio, garantirà una maggiore probabilità che non ci sia stata la produzione in serra, che è quella più dannosa.

La frutta e verdura più a rischio

Oltre alle fragole, anche altri prodotti, sempre provenienti dalla Spagna, sono stati recentemente messi sotto accusa a causa di sostanze chimiche vietate e pericolose usate nonostante i divieti. Specialmente quelle che permettono a frutta e verdura fresche di mantenere le caratteristiche organolettiche ma anche il colore e l’aspetto durante il trasporto. Che spesso avviene in tempi che non sono proprio brevi.

Gli alimenti coltivati a livello intensivo provenienti dalla Spagna e più esportati in Europa e Italia, sono: fragole, mele, arance, pere, peperoni, insalata a foglia verde come la lattuga, pomodori, cetrioli e zucchine.

I rischi dei pesticidi vietati

Molti pesticidi usati in agricoltura e tra i più pericolosi per la salute umana sono attualmente vietati dall’Unione Europea. Tuttavia la Commissione ha permesso alcune deroghe soprattutto in paesi che risultano tra i principali esportatori di prodotti agricoli.

Il risultato è che i controlli restano limitati. La Spagna, che è tra le nazioni che più acquistano queste sostanze, utilizza ancora composti conservanti, erbicidi, insetticidi e fungicidi. Che possono a lungo termine avere serie ripercussioni sull’organismo. 

I residui vengono analizzati periodicamente, e la maggior parte dei campioni risulta sotto ai limiti. Ma dal 2021 ad oggi sono in crescita i livelli di pesticidi presenti oltre i livelli consentiti. Specialmente per quanto riguarda le fragole, la lattuga i pomodori e l’orzo.