I sostituti d’imposta hanno ancora pochissimi giorni per trasmettere la Certificazione Unica tardiva e beneficiare della sanzione ridotta: fino al 17 maggio 2024 hanno la possibilità di scegliere il ravvedimento per errori o omissioni del documento.
L’invio delle Certificazioni Uniche corrette, entro il termine di sessanta giorni dalla scadenza ordinaria, permette di beneficiare di una riduzione di 1/3 della sanzione prevista.
Vediamo come effettuare il ravvedimento e inviare il documento corretto entro il 17 maggio 2024.
Certificazione Unica tardiva entro il 17 maggio
Il 18 marzo 2024 è scaduto il termine per l’invio telematico all’Agenzia delle entrate delle Certificazioni Uniche, relative ai redditi percepiti nell’anno d’imposta 2023.
Il 21 marzo 2024, invece, è scaduto il termine per la correzione o annullamento delle Certificazioni Uniche inviate.
I sostituti d’imposta che non hanno adempiuto entro tali termini hanno ancora pochi giorni per effettuare il ravvedimento sull’invio tardivo, errato o omesso della CU 2024.
Il documento corretto può essere trasmesso fino al 17 maggio 2024 per poter beneficiare della sanzione ridotta.
In caso di correzione e di nuova trasmissione del documento entro 60 giorni dalla scadenza ordinaria, si ha diritto alla riduzione a 1/3 della sanzione.
Quindi, l’importo da versare da 100 euro scende a 33,33 euro. L’importo massimo della sanzione applicabile al sostituto d’imposta, di conseguenza, scende da 50.000 euro a 20.000 euro.
Cos’è la CU tardiva
La Certificazione Unica tardiva è quella inviata entro 60 giorni dalla scadenza ordinaria. Si tratta dell’unica modalità, attualmente prevista, per poter beneficiare della riduzione delle sanzioni.
In caso di correzione della CU la sanzione, come abbiamo già detto, viene ridotta ad 1/3 ed è pari a 33,33 euro per ogni documento corretto e trasmesso nuovamente.
Si tratta di una possibilità prevista solo quando l’invio riguarda Certificazione Uniche contenente dati errati già trasmesse entro la scadenza del 18 marzo 2024.
È bene far presente che il ravvedimento non si applica sulle sanzioni in caso si regolarizzazione successiva al termine dei 60 giorni dalla scadenza ordinaria.
Di seguito, l’elenco dettagliato riassuntivo delle sanzioni:
- Sanzione base per CU omessa, tardiva o errata: 100 euro per singola certificazione con limite massimo di 50.000 euro per anno e sostituto d’imposta;
- Correzione entro i primi 5 giorni successi per CU errata trasmessa entro il 18 marzo, poi corretta e re-inviata entro 5 giorni: nessuna sanzione;
- Correzione entro i successivi 60 giorni dal termine ordinario per CU errata trasmessa entro il 18 marzo, poi corretta e re-inviata entro 60 giorni: 33,33 euro per singola certificazione unica con limite massimo di 20.000 euro per anno e sostituto d’imposta.
Istruzioni per il ravvedimento
Chi invia la CU senza rispettare i termini ordinari deve pagare una sanzione. Se la CU viene inviata entro il 17 maggio, la sanzione si riduce ad un terzo.
Le sanzioni previste per la trasmissione errata o incompleta del documento devono essere versate utilizzando il Modello di pagamento unificato F24, compilando la sezione “Erario”.
Con la risoluzione n. 18/E del 28 aprile 2023, l’Agenzia delle entrate ha comunicato la soppressione del codice tributo 8906, denominato “Sanzione pecuniaria sostituti d’imposta”. Nella stessa ha indicato i nuovi codici da inserire nel Modello F24 per il versamento del ravvedimento.
Chi può beneficiare della sanzione ridotta e pagare 33,33 euro, deve compilare “Importi a debito versati”, inserendo il suddetto importo della sanzione.
Per quanto riguarda il versamento, può essere effettuato utilizzando il servizio “Pagamenti F24”, disponibile all’interno dell’Area riservata del portale online dell’Agenzia delle Entrate. Al servizio si accede autenticandosi con le proprie credenziali digitali tra Spid, Cie oppure Cns.