Sono stanche e stanchi i firmatari e le firmatarie della petizione lanciata dal movimento #MeToo in Francia. Un solo obiettivo: chiedere che venga istituita una legge globale contro la violenza sessuale e di genere, per mettere fine all’impunità dilagante e restituire una voce a tutte le vittime.

#MeToo Francia, oltre 100 celebrità insieme per una legge globale: “La violenza sessuale è sistemica. Ascoltateci”

Urlano senza sosta da ormai sette anni i membri del movimento #MeToo, esploso nel 2017 con il celebre hashtag e mai più fermatosi. Oggi, 14 maggio 2024 l’onda della giustizia chiede ai governi di fare di più e lancia la provocazione: “Chi ci ascolta davvero?“.

Dopo centinaia di milioni di utilizzi dell’hashtag in tutto il mondo, in Francia circa un centinaio di celebrità del mondo dello spettacolo, dello sport, dell’economia e della politica si sono uniti per protestare contro un sistema cieco e sordo davanti alla violenza sessuale e di genere.

I nostri sfoghi #Metoo hanno rivelato una realtà che è avvolta nella negazione: la violenza sessista e sessuale è sistemica, non eccezionale. Ma chi ci ascolta davvero?

Così, scrivono i rappresentanti e le rappresentanti delle vittime di abusi, fra questi l’attrice Anna Mouglalis (#MeToo Cinéma) sulle pagine del famoso quotidiano francese Le Monde e sul sito de La Fondation des femmes.

La petizione che ascolta donne, uomini e bambini vittime di abusi

La raccolta firme pubblicata questa mattina ha già raccolto più di 100 firme, ma il numero è in costante aumento.

Negli ultimi sette anni abbiamo parlato per noi stesse e per tutte le donne, gli uomini e i bambini che non possono farlo. Le disuguaglianze e i rapporti di potere incoraggiano la violenza sessista e sessuale, e la negazione collettiva protegge gli aggressori. Non siamo solo numeri: donne e uomini di ogni estrazione sociale si uniscono per chiedere una legge completa contro la violenza sessuale e di genere, ambiziosa e sostenuta da risorse

Le attrici Isabelle Adjani, Charlotte Arnould, Emmanuelle Béart, Juliette Binoche sono alcuni dei nomi del panorama francese che hanno aderito all’iniziativa e si sono fatte promotrici in prima persona di portare avanti il progetto. Accanto a loro anche Emma de Caunes, Isild Le Besco, Muriel Robin e Judith Godrèche, sotto i riflettori del Festival del Cinema di Cannes per la denuncia di violenza sessuale di Benoit Jacquot e Jacques Doillon, quando lei aveva solo 15 anni.

Fra le fila delle attiviste e degli attivisti anche le autrici Leila Slimani, Christine Angot, Vanessa Springora e l’attore Philippe Torreton

Quando il “consenso” non basta

Dure le parole che accompagnano il manifesto del movimento. Così, infatti, si legge nella nota:

Perché nonostante il coraggio delle vittime, l’impunità è in aumento. È inaccettabile che il tasso di abbandono delle denunce di violenza sessuale abbia raggiunto lo sconcertante 94% nel 2022. Non possiamo più accettare annunci vuoti. La semplice aggiunta della parola “consenso” alla legge non potrà compensare l’abissale arretratezza della Francia in questo campo

Chiediamo una legge completa che, tra le altre cose, chiarisca la definizione di stupro e di consenso, introduca la definizione di incesto, metta sotto processo gli stupratori seriali per tutti gli stupri conosciuti, estenda gli ordini di protezione alle vittime di stupro, faciliti la raccolta delle prove, crei brigate specializzate, proibisca le indagini sulla storia sessuale delle vittime, permetta l’accesso immediato e gratuito alle cure psico-traumatologiche e, infine, fornisca le risorse finanziarie per questa politica pubblica e per le associazioni che la attuano