Dopo una giornata di riposo, il Giro d’Italia 2024 riprende con la decima tappa. La Corsa Rosa partirà da Pompei e si dirigerà verso Cusano Mutri, dove i corridori affronteranno l’arrivo in salita: la frazione, complessivamente, misura 142 chilometri. Questa tappa è da considerare attentamente, sia per il suo percorso impegnativo, sia perché segue il giorno di riposo, che come al solito può essere indigesto ad alcuni corridori. È interessante vedere se ci sarà spazio per una fuga, anche se la distanza non troppo lunga potrebbe limitare le possibilità degli attaccanti.

Giro d’Italia 2024, la decima tappa presenta un arrivo in salita

La decima tappa del Giro d’Italia 2024 parte da Pompei, con una prima parte pianeggiante. I ciclisti si dirigeranno verso nord senza incontrare difficoltà altimetriche fino al chilometro 50, quando inizierà una leggera salita verso Arpaia, dove è situato il primo traguardo volante della tappa. Da lì, seguirà un breve tratto pianeggiante prima di affrontare una serie di saliscendi senza tregua. La salita al Monte Taburno, non categorizzata, segnerà praticamente la metà del percorso.

Giro d’Italia 2024, ascesa irregolare nella decima tappa

Dopo una rapida discesa, si affronterà subito la salita verso Camposauro (6,1 km al 7,8%), che include una pendenza massima del 14%. Questa ascesa è classificata come gran premio della montagna di seconda categoria. Dopo un’altra discesa e un tratto misto, si affronterà un’altra salita verso Guardia Sanframondi, dove i corridori troveranno il traguardo dell’Intergiro, con abbuoni in palio, ma senza punti per la classifica della Maglia Azzurra. Dopo questa salita, la strada rimarrà in quota e, tra saliscendi, porterà i corridori a Cusano Mutri (km 121,4), dove è situato il secondo traguardo volante della giornata, con ulteriori abbuoni in palio. Un breve tratto pianeggiante introdurrà infine la salita conclusiva verso Bocca della Selva, lunga 17,9 chilometri con una pendenza media del 5,6%.

La salita finale della decima tappa del Giro d’Italia 2024 presenta un profilo piuttosto irregolare: i primi 6 chilometri si sviluppano con una pendenza media del 6,1%, seguiti da 5,5 chilometri con un breve tratto in discesa. La parte più impegnativa arriva negli ultimi 5 chilometri, con rampe che spesso arrivano a superare l’8% di pendenza. Gli ultimi 900 metri prima della linea del traguardo saranno particolarmente impegnativi e probabilmente saranno decisivi per la vittoria di tappa.

I favoriti: Pogacar per il poker

Tra i favoriti per questa tappa, si dividono tra i contendenti per la classifica generale e gli attaccanti. Fra i primi, il grande favorito è Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), in maglia rosa, corridore che ha dimostrato una superiorità evidente finora e ha già vinto tre tappe. Per quanto riguarda le salite, Ben O’Connor (Decathlon Ag2r La Mondiale) sembra essere il più vicino a Pogacar dopo una buona cronometro e una prestazione convincente a Prati di Tivo. Un altro da tenere d’occhio è Cian Uijtdebroeks (Visma|Lease a Bike), giovane ma in costante crescita.

Tra gli attaccanti, Romain Bardet (Dsm-Firmenich PostNL) potrebbe cercare di fare la differenza, supportato da Kevin Vermaerke. Anche la Jayco-AlUla potrebbe muovere diverse pedine, con Filippo Zana e Alessandro de Marchi, mentre Lilian Calmejane (Intermarché-Wanty) potrebbe provare un’azione da lontano per accumulare punti importanti nella lotta per la maglia azzurra di miglior scalatore.