Turchia e Grecia sono d’accordo su essere in disaccordo ed è un passo avanti. Il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, è atterrato ad Ankara dopo cinque anni. Mitsotakis è ospite del presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan. I due leader hanno dato segnali di impegno a migliorare i rapporti delle due nazioni, sottolieando comunque le loro differenze di opinioni. Durante l’incontro avvenuto nel pomeriggio di oggi, 13 maggio, hanno discusso vari temi: dal commercio alla guerra in Medio Oriente.
Mitsotakis ad Ankara, cosa è cambiato dall’ultimo incontro con Erdogan?
Kyriakos Mitsotakis e Recep Tayyip Erdogan si sono incontrati l’ultima volta il 7 dicembre 2023. Il frutto di questo incontro è stata la “Dichiarazione di Atene sulle relazioni amichevoli e di buon vicinato”. Le parti hanno promesso di mantenere l’impegno ad instaurare rapporti di buon vicinato nonché la comprensione per una coesistenza pacifica. Ankara ed Atene hanno concordato anche su evitare l’escalation militare e prevenire anche tensioni politiche.
Negli ultimi mesi sono stati fatti diversi passi avanti nell’ambito di un'”agenda politica positiva” che era citata nell’ultimo incontro tra i due leader. Questa agenda tocca settori tra cui il commercio, il turismo, i trasporti e l’energia. Si è registrato, infatti, un aumento del volume del commercio. La “normalizzazione” dei rapporti ha avuto un effetto anche nel settore del turismo. Atene ha deciso di concedere i visti temporanei rapidi per facilitare gli ingressi ai turchi. Questa manovra è state accolte con favore da milioni di cittadini che vorebbero fare le vacanze all’estero.
Incontro Erdogan-Mitsotakis
Nonostante gli scetticismi, dallo scorso 7 dicembre, la parola d’ordine continua ad essere dialogo costruttivo. Dopo cinque anni, il primo ministro greco è arrivato ad Ankara e i due leader hanno dato il messaggio di essere determinati a portare avanti l’agenda positiva. Questo significa mantenere i colloqui su vari temi mentre si cerca di migliorare i rapporti. Durante le dichiarazioni congiunte il primo ministro greco ha affermato:
Uno sviluppo positivo in un momento difficile per la pace internazionale, ma anche per la più ampia stabilità nella nostra regione.
Il presidente turco ha espresso le soddisfazioni per l’incontro:
Le nostre speranze per il futuro della nostra cooperazione aumentano ad ogni incontro. Nonostante le divergenze di opinione, ci concentriamo sull’agenda positiva mantenendo aperti i nostri canali di dialogo. Spero che le nostre consultazioni e gli accordi firmati siano vantaggiosi per tutta l’umanità, in particolare per i nostri paesi.
La guerra in Medio Oriente
Erdogan e Mitsotakis hanno opinioni differenti soprattutto su conflitto in corso a Gaza e su Hamas. Mentre il presidente turco ha annunciato che si è discusso di “sviluppi regionali, in particolare del genocidio a Gaza”, il primo ministro greco ha affermato che la Grecia ritiene Hamas un organizzazione terroristico. Le parti hanno dichiarato congiuntamente che sono “d’accordo che i civili debbano essere protetti”. Inoltre, Erdogan si è congratulato con Atene per aver sostenuto l’ultima risoluzione delle Nazioni Unite sull’adesione della Palestina.
Altri temi di discussione
Durante l’incontro sono state discusse questioni economiche, con l’obiettivo di raddoppiare il commercio bilaterale entro un periodo di cinque anni. Il primo ministro greco ha elogiato la cooperazione dei due Paesi nella lotta contro il traffico di migranti, aggiungendo che gli sforzi devono continuare per bloccare i flussi migratori via mare e via terra. Mitsotakis ha riconosciuto che anche “la Turchia ha subito molta pressione” sul tema dell’immigrazione.
I leader hanno anche discusso della questione delle minoranze, stabilite dal Trattato di Losanna del 1920, come riportato da Mitsotakis, sottolineando che costituiscono un ponte di amicizia tra i nostri due popoli. Il primo ministro greco ha espresso, però, il suo disappunto sulla trasformazione della Chiesa di San Salvatore in Chora in moschea.
Sono probabili altri incontri tra Mitsotakis ed Erdogan, uno nell’ambito dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, a settembre a New York, e un altro durante il vertice della Nato a Washington.