Il 12 Maggio 1974 la Lazio vinceva il primo scudetto della sua storia e ieri, a 50 anni di distanza, lo stadio Olimpico ha indossato il suo vestito migliore per celebrare ancora una volta la Banda Maestrelli. Una festa meravigliosa, emozionante e commovente, che ha anticipato il match tra Lazio ed Empoli. I campioni d’Italia del 74 sono tornata in campo e hanno ricevuto il giusto tributo. Per raccontare quanto vissuto in occasione di Lazio-Empoli, per la festa dei 50 anni dalla vittoria del primo Scudetto, Renzo Garlaschelli, ex calciatore e protagonista della storia biancoceleste, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Lazio-Empoli, festa a 50 anni dallo Scudetto, Garlaschelli a Tag24

Quella di ieri è stata una giornata magica, perché allo stadio Olimpico c’era l’appuntamento con la storia. A 50 anni dalla vittoria del primo scudetto, quello conquistato dalla Banda Maestrelli nel 1974, i protagonisti di quell’impresa sono tornati in campo per ricevere il giusto tributo da parte di un popolo innamorato. Un mix di emozioni, il sorriso per i ricordi più bizzarri e al tempo stesso le lacrime per una squadra diventata leggenda, in uno scenario meraviglioso e con centinaia di bandiere al vento. Una festa che andava al di là della partita in programma. Poi la Lazio ha vinto, ha battuto l’Empoli e ha conquistato tre punti importanti per la corsa europea, per chiudere in bellezza. Per raccontare quanto vissuto in occasione di Lazio-Empoli, per la festa dei 50 anni dalla vittoria del primo Scudetto, Renzo Garlaschelli, campione d’Italia nel 1974, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Ieri una giornata speciale per la gente laziale e anche per voi. Che emozione è stata e cosa hai provato?

“E’ stata un’emozione unica, una sensazione molto più forte di quello che mi ero immaginato. C’erano tantissime persone allo stadio ed è stato davvero uno spettacolo. A distanza di 50 anni non è scontato che l’affetto nei nostri confrotni sia rimasto intatto. Che per quella Lazio ci sia grande amore lo sento ogni volta che vengo a Roma. E’ indescrivibile. Poi ieri ho visto tante famiglie, tantissimi bambini con le maglie celebrative e le bandiere con i nostri volti. E’ difficile descrivere a parole ciò che abbiamo provato”

Tante risate, qualche lacrima: qual è stato il momento che ricordi con maggior affetto di quel successo del ’74 e della giornata di ieri?

“Ieri è stata l’occasione per ripercorrere tutto quello che è avvenuto 50 anni fa. Non posso individuare un solo ricordo perchè ogni momento è stato speciale. Quando siamo entrati nella pancia dell’Olimpico è stato incredibile. Ho visto qualche lacrima da parte di alcuni miei ex compagni. Era da tanto che mancavo dallo stadio e tutte quelle bandiere mi hanno riempito di gioia. E poi c’erano i figli di chi purtroppo non c’è più. Abbiamo passato la serata insieme e abbiamo fatto praticamente un riassunto del passato. E’ stato bellissimo”.

La Lazio poi ha vinto e ha completato al massimo la giornata. Come hai visto la squadra di Tudor?

“Ho sentito qualche lamentela allo stadio, anche perchè il primo tempo è stato davvero bruttino. Poi nella ripresa la Lazio è cresciuta leggermente e per fortuna ha portato a casa a vittoria. Arrivati a questo punto l’importante è solo vincere. La squadra di Tudor non può lasciare nulla per strada e fare 6 punti. Non è questo il momento di pensare al bel gioco ma solo al risultato”.

Un solo punto di distacco dalla Roma e ancora 2 giornate al termine. Può essere una motivazione in più?

“E’ rimasto solo questo obiettivo e la Lazio dovrà provare a centrarlo fino alla fine. Dopo l’esclusione in Coppa Italia, adesso dovranno solo fare 6 punti nelle 2 giornate che restano. Non sarà facile perchè nel prossimo weekend se la vedranno con l’Inter, ma i biancocelesti non devono perdere neanche un punto. Questo è l’unico modo per avere ancora una speranza di Champions”.