È dalla sede della Stampa estera in Italia che Giuseppe Conte lancia il suo nuovo attacco al governo Meloni, giudicando vergognosa” l’astensione dell’Italia alla risoluzione dell’Onu su Gaza. Conte parla di una “ferita” in quanto italiano e accusa l’esecutivo di aver anteposto la solidarietà al “governo di destra” di Netanyahu al massacro in corso a Gaza.

Conte sull’astensione dell’Italia alla risoluzione Onu sulla Palestina: “Da italiano non mi sono sentito rappresentato”

La campagna elettorale stimola l’animus pugnandi del leader del Movimento 5 Stelle. Ecco, dunque, che la visita alla sede della Stampa estera a Roma diventa il palco da cui lanciare i suoi strali contro gli avversari politici.

Prima annuncia la proposta di legge sull’incandidabilità alle Europee di chi fa parte del governo o è in Parlamento – uno schiaffo ai vari leader di partito che si sono candidati per l’appuntamento dell’8 e 9 giugno – poi attacca frontalmente l’esecutivo sulla crisi in Medio Oriente, contestando l’astensione dell’Italia alle risoluzioni dell’Onu che ponevano l’obiettivo del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.

“Per me è stato vergognoso astenersi per due volte su una risoluzione Onu che prevede il cessate il fuoco, e all’ultima votazione che riconosceva semplicemente la legittimità della Palestina di far parte delle Nazioni Unite. Io sono un cittadino italiano e mi sento un vero patriota, non a chiacchiere ma nei fatti, e quando un presidente del Consiglio va all’Onu, mi rappresenta. Ma da questo governo non mi sono sentito affatto rappresentato”.

“Meloni solidale con il governo di destra di Netanyahu e indifferente al massacro a Gaza”

Il presidente dei Cinquestelle parla di una “ferita” riaperta, dunque, per ben tre volte.

Pur ribadendo il riconoscimento del diritto di Israele a difendersi dopo l’attacco del 7 ottobre scorso che definisce “una pagina atroce nella storia di Israele e del Medio Oriente“, Conte non giustifica la “reazione inaccettabile” di Tel Aviv.

Di fronte a essa, spiega, non si può restare in silenzio come, invece, ha scelto di fare il governo italiano. Forse per indifferenza rispetto al massacro in corso a Gaza e a Rafah. O forse, suggerisce il leader pentastellato, per ragioni politiche meno evidenti ma che giudica intollerabili.

“Cosa devo pensare? Che il governo fa prevalere la solidarietà ideologica con il governo di destra di Netanyahu, dominato da posizioni ultraconservatrici, radicali ed estremiste di destra? Posso pensare che la solidarietà politica possa prevalere di fronte a questo massacro?”

Una domanda retorica, quella di Conte, che chiude il suo discorso ribadendo in tono fermo e serio la condanna “ferma, fermissima” del M5S verso quanto sta accadendo a Gaza.