Fra meno di un mese, il prossimo 12 giugno, sarà già un anno dalla morte di Silvio Berlusconi. Amato o odiato, il Cavaliere è stato in ogni caso uno dei protagonisti della storia italiana. Quattro volte presidente del Consiglio, ha calcato anche la scena politica da assoluto prim’attore. Tant’è che Forza Italia, in occasione delle elezioni europee che ricadranno poche ore prima l’anniversario della sua scomparsa, l’8 e il 9 giugno prossimi, ha deciso di impostare la sua comunicazione elettorale ancora con le foto del suo fondatore. C’è un manifesto, ad esempio, che lo vede mentre, sorridente, alza il braccio dell’attuale segretario azzurro, Antonio Tajani, quasi a simboleggiare, davanti al popolo forzista, il passaggio di testimone con il segno della vittoria e la scritta “Una forza rassicurante al centro dell’Europa”.
“Vota col morto”: la scritta che sfregia i manifesti elettorali di Forza Italia con Tajani e Berlusconi
Sta di fatto che il manifesto sopra descritto, nonostante miri a sottolineare l’appartenenza politica di Forza Italia ai moderati del Partito Popolare Europeo, non risulta, diciamo così, rassicurante per tutti. Sui social, infatti, già la scorsa settimana, è diventata virale una foto di quest’immagine sfregiata con la scritta “Vota col morto”. L’allusione, all’insegna del black humor, è a un vecchio film americano che quando uscì, nel 1989, fece epoca: “Weekend con il morto”. E comunque: il primo dei manifesti stradali sfregiati in questo modo sarebbe apparso nei giorni scorsi a Roma. Ieri, invece, una cosa simile è accaduta a Milano: il sei per tre del manifesto con Berlusconi e Tajani è stato preso di nuovo di mira come nella capitale, con la stessa scritta. È stato tolto. Ma anche quando è rimasto solo il campo bianco del tabellone elettorale, come testimonia la foto scattata da Samantha Suriani di Tag24, è stato imbrattato con la stessa frase: “Vota col morto”.
Elezioni Europee 2024, la battaglia dei manifesti elettorali
La frase che sfregia la foto di Berlusconi e Tajani scelta dagli esperti di comunicazione ingaggiati da Forza Italia per la campagna elettorale azzurra non è, in ogni caso, l’unico esempio di manifesto finito nel mirino. Il 25 aprile, un poster elettorale con il volto di Giorgia Meloni è stato appeso a testa in giù. Accostare un leader di Fratelli d’Italia alla morte di Mussolini, poi, è stata l’idea anche di Michele Riondino, il regista e attore che si è preso cura del concertone del Primo Maggio di quest’anno, con protagonista, questa volta, il presidente del Senato Ignazio Larussa. Fino all’apertura dei seggi, c’è da scommettere che si susseguiranno altri colpi bassi.