Anche la pandemia di Covid-19 entra nel mirino dei magistrati che stanno indagando sull’inchiesta che ha colpito il comune di Genova. Secondo quanto riportato dal quotidiano genovese Il Secolo XIX, il presidente della Liguria Giovanni Toti e il suo braccio destro Matteo Cozzani sarebbero indagati per falso, poiché avrebbero ‘gonfiato’ i numeri dell’infezione così da ottenere un numero maggiore di forniture sanitarie durante la pandemia. Intanto, nell’interrogatorio di oggi, Cozzani si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Inchiesta di Genova, Toti e Cozzani indagati per falso: numeri ‘gonfiati’ per avere più mascherine e vaccini durante il Covid

Diventa sempre più grave la posizione del presidente della regione Liguria Giovanni Toti.

Secondo quanto riportato da Il Secolo XIX, infatti, sulla sua testa e su quella del suo capo di gabinetto, Matteo Cozzani, penderebbe anche un accusa di falso relativa alle forniture sanitarie durante la pandemia di Covid-19.

Sulla base dell’analisi di intercettazioni ambientali sono emerse alcune conversazioni avute da Cozzani con Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di Commercio di Genova, gli inquirenti ritengono sia ipotizzabile una manipolazione dei dati relativi ai contagi inviati dalla regione all’ufficio del Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19 al fine di ottenere una fornitura regionale maggiore, soprattutto per quanto riguarda le mascherine e i vaccini.

Giornata di interrogatori: Cozzani non parla ancora, al contrario di Aldo Spinelli che dichiara: “Ho detto tutto”

L’allargamento del filone d’inchiesta anche alla sanità renderebbe ancora più precaria la situazione di Toti, la cui carica appare sempre di più appesa a un filo. Mentre, infatti, le forze politiche fanno già partire il toto-nomi per un eventuale successore, sono i suoi stessi legali ad ammettere che Toti sta prendendo in considerazione l’ipotesi di dimettersi.

E anche per Matteo Cozzani la situazione non sembra rosea.

Indagato sia dalla procura di Genova che da quella di La Spezia, il capo di gabinetto di Toti è ai domiciliari e oggi ha fatto scena muta di fronte al giudice nell’interrogatorio di garanzia al tribunale di La Spezia, come aveva già fatto a Genova venerdì scorso, preferendo rilasciare delle dichiarazioni spontanee.

Hanno parlato, invece, Roberto e Aldo Spinelli, entrambi indagati per corruzione. Un’ora e mezza è durato l’interrogatorio del primo, che avrebbe risposto e spiegato ai giudici la propria posizione in merito alle accuse che gli vengono mosse. Lo stesso avrebbe fatto suo padre Aldo il quale, uscito dal tribunale ha dichiarato ai cronisti:

Ho detto tutto, tutto… Non sono assolutamente preoccupato”.

Dice di meritare la libertà Spinelli e, in questo senso, sarà importante l’opera dei suoi avvocati che chiederanno per lui la revoca dei domiciliari.